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Cronache

Cucchi, al via il processo sui depistaggi: giudice si astiene “perchè sono un ex carabiniere”

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Comincia con un colpo di scena il processo che riguarda i depistaggi sul caso Cucchi, il giovane detenuto morto nel 2009 all’ospedale Pertini di Roma. In apertura dell’udienza il giudice, Federico Bonagalvagno, si e’ astenuto dal processo, che vede imputati otto carabinieri. Bonagalvagno ha giustificato la sua astensione spiegando di essere un ex carabiniere attualmente in congedo.

Stefano Cucchi

Tra i carabinieri indagati in queso processo per presunto depistaggio ci sono alti ufficiali come il generale Alessandro Casarsa, che nel 2009 era alla guida del gruppo Roma e il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del Reparto operativo della capitale. In tutto sono otto sono imputati a vario titolo per falso, omessa denuncia, calunnia e favoreggiamento. Davanti ai giudici  compariranno anche Massimiliano Labriola Colombo, ex comandante della stazione di Tor Sapienza, dove Cucchi venne portato dopo il pestaggio, Francesco Di Sano, che a Tor Sapienza era in servizio quando arrivò il geometra, Francesco Cavallo all’epoca dei fatti capufficio del comando del Gruppo carabinieri Roma, il maggiore Luciano Soligo, ex comandante della compagnia Talenti Montesacro, Tiziano Testarmata, ex comandante della quarta sezione del nucleo investigativo, e il carabiniere Luca De Ciani.

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Cani aggressivi, il Comune di Napoli organizza corso per gestirli

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Il Comune di Napoli organizza un corso per la sensibilizzazione al possesso responsabile dei cani, soprattutto di quelli a rischio elevato di aggressività. Il Centro Comunale di accoglienza per cani – servizio Tutela dell’ambiente, della salute e del paesaggio del Comune di Napoli, in collaborazione con il Centro di Riferimento regionale per l’Igiene Urbana Veterinaria e la U.o.c. Formazione e Rapporti con l’Università Asl Napoli 1 Centro, hanno organizzato il corso: “Il patentino: percorso formativo per proprietari di cani”.

Il corso ha l’obiettivo di fornire tutte le informazioni utili ai proprietari dei cani sul loro comportamento, sugli errori più frequenti di comunicazione tra uomo e cane e su cosa fare in caso di comportamenti aggressivi dal punto di vista della prevenzione, gestione e riabilitazione comportamentale del cane. Il percorso formativo, si legge in una nota, è rivolto a 40 partecipanti di cui: 20 posti riservati alle Asl della Regione Campania che provvederanno a fornire i nominativi di proprietari di cani iscritti nel Registro cani a rischio elevato di aggressività; 20 posti riservati a cittadini maggiorenni residenti in Campania in possesso di un cane, o intenzionati ad adottare un cane, che invieranno la modulistica predisposta entro i termini indicati e saranno selezionati in base all’ordine progressivo di invio della domanda di iscrizione.

L’iscrizione potrà essere effettuata inviando il modulo compilato all’indirizzo email: criuv.formazione@aslnapoli1centro.it entro il 15 giugno. Per tutte le informazioni, la modulistica ed il calendario dettagliato del corso è possibile collegarsi alla pagina del del sito del Comune di Napoli: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/ID Pagina/51493

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I risarcimenti Itavia per Ustica spesi in Rolex e resort

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Parte dei 330 milioni di euro che Itavia, la compagnia del Dc-9 di Ustica, ha ottenuto quattro anni fa come risarcimento in sede civile dai ministeri della Difesa e delle Infrastrutture proprio per quella strage del 1980 rimasta un mistero, sarebbero stati usati da due ex amministratori della Spa, passata dall’amministrazione straordinaria alla liquidazione, per coprire debiti bancari per la loro scalata alla società, ma anche per spese di lusso, come Rolex e soggiorni in resort in giro per il mondo.

E’ questo il quadro delle indagini, condotte dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf e coordinate dal pm di Milano Bruna Albertini, che stamani hanno portato al sequestro preventivo finalizzato alla confisca, firmato dal gip Angela Minerva, di quasi 130 milioni di euro a carico degli ex componenti del cda di Aerolinee Itavia spa, Jacopo Di Stefano e Marco Scorzoni, e in particolare di società a loro riconducibili del gruppo Jds.

Le accuse contestate nell’inchiesta, che vede indagati anche l’ex liquidatore e i rappresentanti del collegio sindacale, sono, a vario titolo, riciclaggio (che radica la competenza ad indagare a Milano), infedeltà patrimoniale e appropriazione indebita. In sostanza, i due ex amministratori avrebbero ripianato parte dei debiti bancari che avevano contratto per diventare azionisti di maggioranza e controllare di fatto Itavia, svuotando il patrimonio della società di una grossa fetta di quei risarcimenti ottenuti dalla compagnia, con sede a Bologna e le cui “vicende societarie”, scrive il gip, sono “inevitabilmente segnate dalla strage di Ustica”. In particolare, gli accertamenti della Gdf hanno permesso “di riscontrare ‘il giro del denaro'” di due finanziamenti di ottobre e dicembre del 2022 a favore della Jds-Fin Holding, uno da 130 milioni e l’altro da 45 milioni di euro, con soldi presi con bonifici dalle casse di Itavia.

Dopo questi versamenti su conti della Jds ci sarebbero state, poi, fino al settembre 2023, “numerose operazioni in uscita” per quasi 180 milioni di euro. Nelle 21 pagine del decreto del gip, tra l’altro, vengono segnalati pagamenti da 95mila euro ad un negozio che vende Rolex, ma anche da oltre 7500 euro per “Sotheby’s London, nota casa d’aste del Regno Unito”, e poi spese da 30mila euro per alberghi e ancora 140mila euro “a favore di resort e hotel di lusso internazionali”. E 90mila euro “a favore di agenzie viaggi italiane”, 20mila euro a “negozi e boutique di lusso”, 25mila euro in ristoranti.

E in più anche 8 bonifici, tra il 2022 e il 2023, “a tre diverse orologerie-gioiellerie” di Bologna per oltre 650mila euro. A far scattare le indagini era stata la denuncia del 18 agosto 2023 presentata da una società lussemburghese, socia di minoranza di Itavia. Quei soldi che la compagnia aerea aveva ottenuto come risarcimenti per la strage, scrive il giudice, avrebbero dovuto, in realtà, servire per “soddisfare le pretese di creditori ammessi alla procedura di amministrazione straordinaria”. Gli indagati, invece, con le loro operazioni anche in “conflitto di interesse” avrebbero “azzerato il patrimonio aziendale”.

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Bolzano sempre al top regioni mother friendly, ultima Basilicata

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In cima alla classifica delle regioni più mother friendly c’è ancora una volta la Provincia autonoma di Bolzano, seguita dall’Emilia Romagna, mentre l’ultimo posto è della Basilicata, preceduta da Campania e Sicilia. La Toscana guadagna una posizione, conquistando il terzo posto. Tra le regioni che più sono migliorate rispetto all’anno precedente, il Lazio che passa dal tredicesimo all’ottavo posto guadagnando cinque posizioni e la Lombardia che dall’ottavo si attesta al quarto.

E’ quanto emerge dalla IX edizione del rapporto “Le Equilibriste – La maternità in Italia 2024” di Save The Children che ha elaborato la classifica con l’Istat. Nel documento l’organizzazione ricorda che in Italia: una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre; il 72,8% delle “convalide” delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne; continua a calare il numero medio di figli per donna (1,20); c’è la più alta età media delle donne al parto tra i Paesi Europei (32,5 anni).

Una spia delle difficoltà che le madri affrontano nel conciliare impegni familiari e lavorativi – viene spiegato nel rapporto – è rappresentata dal numero di donne occupate di età compresa tra i 25 e i 54 anni: a fronte di un tasso di occupazione femminile del 63,8%, le donne senza figli che lavorano raggiungono il 68,7%, mentre solo poco più della metà di quelle con due o più figli minori ha un impiego (57,8%). Al contrario, per gli uomini della stessa età, il tasso di occupazione totale è dell’83,7%, con una variazione che va dal 77,3% per coloro senza figli, fino al 91,3% per chi ha un figlio minore e al 91,6% per chi ne ha due o più.

“La buona notizia è che rispetto al 2022 – ha commentato la responsabile Ricerca e Analisi di Save The Children Italia Antonella Inverno – i divari territoriali sono diminuiti e nella speciale classifica stilata dall’Istat per il nostro Indice delle madri la distanza tra la Basilicata, l’ultima della lista, e la Provincia autonoma di Bolzano, la regione con le migliori performance, è diminuita di 7 punti. Anche il valore complessivo dell’Italia come sistema Paese è aumentato, segno di una maggiore consapevolezza sul tema del supporto alla genitorialità dopo anni di dibattito pubblico”.

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