Collegati con noi

Cronache

I risarcimenti Itavia per Ustica spesi in Rolex e resort

Pubblicato

del

Parte dei 330 milioni di euro che Itavia, la compagnia del Dc-9 di Ustica, ha ottenuto quattro anni fa come risarcimento in sede civile dai ministeri della Difesa e delle Infrastrutture proprio per quella strage del 1980 rimasta un mistero, sarebbero stati usati da due ex amministratori della Spa, passata dall’amministrazione straordinaria alla liquidazione, per coprire debiti bancari per la loro scalata alla società, ma anche per spese di lusso, come Rolex e soggiorni in resort in giro per il mondo.

E’ questo il quadro delle indagini, condotte dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf e coordinate dal pm di Milano Bruna Albertini, che stamani hanno portato al sequestro preventivo finalizzato alla confisca, firmato dal gip Angela Minerva, di quasi 130 milioni di euro a carico degli ex componenti del cda di Aerolinee Itavia spa, Jacopo Di Stefano e Marco Scorzoni, e in particolare di società a loro riconducibili del gruppo Jds.

Le accuse contestate nell’inchiesta, che vede indagati anche l’ex liquidatore e i rappresentanti del collegio sindacale, sono, a vario titolo, riciclaggio (che radica la competenza ad indagare a Milano), infedeltà patrimoniale e appropriazione indebita. In sostanza, i due ex amministratori avrebbero ripianato parte dei debiti bancari che avevano contratto per diventare azionisti di maggioranza e controllare di fatto Itavia, svuotando il patrimonio della società di una grossa fetta di quei risarcimenti ottenuti dalla compagnia, con sede a Bologna e le cui “vicende societarie”, scrive il gip, sono “inevitabilmente segnate dalla strage di Ustica”. In particolare, gli accertamenti della Gdf hanno permesso “di riscontrare ‘il giro del denaro'” di due finanziamenti di ottobre e dicembre del 2022 a favore della Jds-Fin Holding, uno da 130 milioni e l’altro da 45 milioni di euro, con soldi presi con bonifici dalle casse di Itavia.

Dopo questi versamenti su conti della Jds ci sarebbero state, poi, fino al settembre 2023, “numerose operazioni in uscita” per quasi 180 milioni di euro. Nelle 21 pagine del decreto del gip, tra l’altro, vengono segnalati pagamenti da 95mila euro ad un negozio che vende Rolex, ma anche da oltre 7500 euro per “Sotheby’s London, nota casa d’aste del Regno Unito”, e poi spese da 30mila euro per alberghi e ancora 140mila euro “a favore di resort e hotel di lusso internazionali”. E 90mila euro “a favore di agenzie viaggi italiane”, 20mila euro a “negozi e boutique di lusso”, 25mila euro in ristoranti.

E in più anche 8 bonifici, tra il 2022 e il 2023, “a tre diverse orologerie-gioiellerie” di Bologna per oltre 650mila euro. A far scattare le indagini era stata la denuncia del 18 agosto 2023 presentata da una società lussemburghese, socia di minoranza di Itavia. Quei soldi che la compagnia aerea aveva ottenuto come risarcimenti per la strage, scrive il giudice, avrebbero dovuto, in realtà, servire per “soddisfare le pretese di creditori ammessi alla procedura di amministrazione straordinaria”. Gli indagati, invece, con le loro operazioni anche in “conflitto di interesse” avrebbero “azzerato il patrimonio aziendale”.

Advertisement

Cronache

Teatro San Carlo in lutto, è morta la giornalista Giulia Romito: aveva solo 44 anni

Pubblicato

del

Lutto nel mondo del giornalismo e della cultura a Napoli per la scomparsa a soli 44 anni di Giulia Romito, ufficio stampa del Teatro di San Carlo di Napoli. Professionista stimata, prezioso punto di riferimento per i colleghi e il mondo della musica nazionale e internazionale, la perdita di Giulia Romito ha suscitato profonda commozione in tutti coloro che l’hanno conosciuta. I funerali si terranno domani alle 12 nella chiesa di San Ferdinando, detta degli artisti, in piazza Trieste e Trento, a pochi passi dal suo teatro.

Continua a leggere

Cronache

Penalisti: da magistrati su riforma chiusura corporativa

Pubblicato

del

“L’Anm ha assunto una posizione di totale chiusura corporativa rifiutando ogni dialogo in merito alle riforme che modifichino lo status quo, affermando una sorta di “metafisica del processo” nella quale l’unitarietà delle carriere costituirebbe, come si legge nella mozione finale dell’ultimo Congresso, addirittura un dato “ontologico” Insomma una sorta di “dogma”. E’ quanto afferma, l’avvocato Francesco Petrelli, presidente dell’Unione delle Camere Penali commentando la riforma della giustizia approvata ieri dal Consiglio dei Ministri.

“Noi più laicamente riteniamo che come ogni riforma anche questa debba essere oggetto di un confronto politico laico, aperto e democratico, proprio perché la legge non ha nulla di rivelato ed è sempre correggibile. Cercheremo di spingere perché questa riforma segua il suo corso con rapidità”, aggiunge Petrelli che sul tema della ‘costituzionalizzazione’ del ruolo della avvocatura aggiunge: “l’Unione delle Camere Penali ha sempre ritenuto che la funzione dell’avvocato penalista trovi il suo baricentro costituzionale e la sua più piena tutela e valorizzazione proprio nell’art. 24 che afferma la ‘inviolabilità del diritto di difesa’. E’ sulla inviolabilità della funzione difensiva che occorre agire affinchè ne sia effettivamente tutelato l’esercizio, a garanzia delle libertà di ogni cittadino. E’ nelle norme poste dal Legislatore a presidio di quella funzione e nella cultura che le circonda che si misura il rispetto per l’avvocatura”.

 

Continua a leggere

Cronache

B&b sconosciuto al fisco, redditi evasi per 226mila euro

Pubblicato

del

In una villa con piscina, a Parma, portavano avanti dal 2017 il loro bed and breakfast, senza però dichiarare mai i redditi di locazione dell’attività. In seguito ai controlli fiscali della Guardia di Finanza, è finita nei guai una coppia di parmigiani, che nel periodo 2017-2022 non ha dichiarato redditi per oltre 226mila euro. L’attività era pubblicizzata sulle piattaforme Booking e Airbnb, pur essendo totalmente sconosciuta al fisco. Infatti, a fronte di oltre 250 recensioni lasciate sul web da decine di turisti italiani e stranieri, i coniugi parmigiani hanno omesso di dichiarare redditi per cinque anni di fila. Nonostante l’assenza della documentazione contabile, le fiamme gialle sono però riuscite a ricostruire il totale dei canoni di locazione percepiti in nero, sia attraverso l’analisi dei flussi finanziari sia avvalendosi delle informazioni provenienti dalle società di prenotazione online.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto