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Cronache

Sciopero nazionale dei rifiuti: adesioni record, sindacati chiedono rinnovo del contratto e più sicurezza

Sciopero nazionale dell’igiene ambientale: adesioni oltre l’87%. I sindacati chiedono il rinnovo del contratto, più investimenti e maggiore tutela per i lavoratori. Landini: “Settore con troppi infortuni mortali”.

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È stato uno sciopero nazionale ad altissima partecipazione quello che giovedì ha coinvolto il settore dell’igiene ambientale, paralizzando per un giorno la raccolta dei rifiuti in molte città italiane.
Secondo Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, le adesioni hanno superato l’87% a livello nazionale, con punte del 90% in Toscana e dell’80% nel Lazio.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno inviato un segnale forte alle controparti — spiegano i sindacati —: il contratto deve essere rinnovato senza più indugi”.

Il contratto scaduto e le richieste dei sindacati

Il contratto nazionale del settore è scaduto il 31 dicembre 2024.
Da allora, denunciano le sigle sindacali, le trattative con le associazioni datoriali — Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e le Centrali cooperative — sono ferme.
Servono risposte certe sui temi che affliggono da anni il comparto — spiegano i rappresentanti di Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel —.
Il settore può crescere solo tramite imprese pubbliche e private con capacità di sviluppo industriale e possibilità di fare investimenti significativi”.

“Il lavoro non è un costo da comprimere”

I sindacati avvertono che se non arriveranno segnali concreti, la mobilitazione proseguirà:
Se le imprese continueranno a considerare il lavoro un costo da comprimere, torneremo nelle piazze e nei luoghi di lavoro”, affermano le quattro sigle.
Le richieste principali sono miglioramenti contrattuali, nuovi investimenti e valorizzazione del personale, ma anche una maggiore attenzione alla sicurezza, tema particolarmente sentito.

Landini: “Troppi infortuni mortali, basta indifferenza”

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha ricordato che il comparto dell’igiene ambientale “detiene il triste primato di infortuni, spesso mortali, nei servizi pubblici locali”.
È inaccettabile — ha aggiunto — che un lavoro così essenziale per la collettività continui a essere tra i più pericolosi. Il contratto deve garantire più tutele, più sicurezza e più formazione”.

Fumarola (Cisl): “Valorizzare 100mila addetti del settore”

Anche la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, ha espresso pieno sostegno alla mobilitazione:
È inaccettabile che la trattativa resti ferma e che si pensi a ridurre le tutele invece di valorizzare il contributo degli oltre 100 mila lavoratori dell’igiene ambientale”, ha dichiarato.
Per i sindacati, il rinnovo del contratto non è solo una questione economica, ma un atto di giustizia sociale verso una categoria che garantisce ogni giorno un servizio pubblico essenziale.

Una vertenza simbolo per i servizi pubblici locali

Lo sciopero dell’igiene ambientale rappresenta uno dei fronti più significativi del conflitto sindacale in corso nel settore dei servizi pubblici locali.
Le sigle confederali chiedono un rinnovo rapido del contratto nazionale, capace di riconoscere la centralità del lavoro ambientale in una fase di trasformazione verso modelli più sostenibili e sicuri.
Se non arriveranno risposte nelle prossime settimane, la mobilitazione è pronta a riprendere in tutto il Paese.

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Cronache

Blitz della Polizia contro le scommesse illegali: 35 sale controllate e 500mila euro di sanzioni

Operazione della Polizia contro i giochi e le scommesse illegali in dieci province italiane. Controllate 35 sale, oltre 300 persone e accertate violazioni per mezzo milione di euro.

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Maxi operazione della Polizia di Stato contro il fenomeno delle scommesse e dei giochi illegali in diverse province italiane. Gli agenti del nucleo centrale della Polizia dei giochi e delle scommesse del Servizio centrale operativo (Sco)hanno passato al setaccio una serie di sale nelle province di Roma, Milano, Napoli, Palermo, Caserta, Latina, Varese, Venezia, Verona e Brindisi, in coordinamento con l’Ufficio Controlli della Direzione Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

L’operazione rientra in una strategia nazionale di contrasto alle attività irregolari nel settore delle scommesse sportive, con particolare attenzione alla gestione dei punti di raccolta della rete fisica diffusa sul territorio.


I numeri del blitz

Al termine dei controlli sono state ispezionate 35 sale scommesse e identificate oltre 300 persone, di cui 108 con precedenti di polizia.
Due soggetti sono stati denunciati in stato di libertà per reati connessi all’esercizio irregolare dell’attività di raccolta scommesse.

Sono inoltre state accertate più di 30 violazioni amministrative, per un totale di sanzioni che superano i 500mila euro.


Scoperti sistemi per eludere le norme antiriciclaggio

Durante i controlli, gli investigatori hanno rilevato violazioni della normativa antiriciclaggio attraverso il ricorso alle cosiddette giocate frazionate, una pratica usata per eludere la verifica dell’identità dei giocatori, obbligatoria in caso di vincite oltre una certa soglia.

Secondo la Polizia, questa modalità consente di “ripulire” denaro proveniente da attività illecite, distribuendo le puntate su più operazioni di importo ridotto per non far scattare i controlli automatici.


La lotta al gioco illegale

L’operazione rappresenta un nuovo colpo contro il circuito del gioco d’azzardo non autorizzato, che spesso costituisce un canale di finanziamento per reti criminali organizzate.
La Polizia e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno ribadito che le attività di controllo proseguiranno su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di tutelare la legalità del settore e prevenire i rischi di infiltrazioni mafiose e riciclaggio.

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San Paolo Belsito, quattro giovani accerchiano e deridono un’anziana fragile: denunciati dai Carabinieri

A San Paolo Belsito quattro ragazzi, tre dei quali minorenni, violano il domicilio di un’anziana con problemi psichici per deriderla e lanciare oggetti contro la sua casa. Denunciati dai Carabinieri.

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A San Paolo Belsito, piccolo comune della provincia di Napoli, un episodio di devianza minorile ha scosso la comunità e aperto una riflessione profonda sulla deriva di parte del mondo giovanile.

Un 19enne e tre ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni si sono introdotti nel giardino di una anziana donna con problemi psichici, deridendola e lanciando oggetti contro la sua abitazione.

Il raid e le indagini dei Carabinieri

I fatti risalgono al 5 settembre scorso. I quattro giovani, dopo aver scavalcato la recinzione, avrebbero insultato e schernito la donna, colpendo la casa con pietre e altri oggetti.

Il gesto ha provocato nella vittima un forte stato d’agitazione, tanto da richiedere l’intervento del 118 e il successivo ricovero ospedaliero.

La vicenda, presto diffusa tra i cittadini, ha spinto i Carabinieri della stazione di San Paolo Belsito ad avviare accertamenti di iniziativa. Le indagini hanno portato all’identificazione dei responsabili, denunciati per violazione di domicilio aggravata.

La fragilità come bersaglio

Non si è trattato di una semplice bravata. L’episodio rappresenta un atto di violenza predatoria, dove la fragilità della vittima è diventata un bersaglio.

Colpire chi è debole significa superare il confine tra la devianza occasionale e la disumanità della sopraffazione: la logica del branco che cancella la responsabilità individuale, trasformando la derisione in spettacolo e la crudeltà in linguaggio di gruppo.

A San Paolo Belsito resta lo sconcerto per un gesto che, al di là delle denunce, interroga una comunità intera sul senso civico e sull’educazione al rispetto.

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Il nuovo avvocato di Andrea Sempio: “Lo abbiamo sottoposto a un quarto grado di domande prima di accettare la difesa”

L’avvocato Liborio Cataliotti, nuovo difensore di Andrea Sempio, racconta a “Quarto Grado” di averlo sottoposto a un duro confronto prima di accettare l’incarico: “Lo abbiamo tempestato di domande per ore”.

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«Lo abbiamo tempestato di domande per tutta la mattinata», ha dichiarato l’avvocato Liborio Cataliotti (nella foto), nuovo difensore di Andrea Sempio, durante un’intervista rilasciata a Quarto Grado, in onda questa sera su Retequattro.
Cataliotti ha spiegato di aver sottoposto il suo assistito a un vero e proprio “fuoco di domande” prima di accettare l’incarico, dopo la fine del rapporto professionale con il precedente legale, Massimo Lovati.


Il metodo dell’avvocato Cataliotti

«Non è affatto inusuale — anzi, è una prassi — che, soprattutto alla vigilia di un interrogatorio, l’avvocato sottoponga al proprio assistito le domande più probabili, comprese quelle più scomode, che potrebbero arrivare dagli inquirenti», ha spiegato Cataliotti, sottolineando come tale esercizio sia parte essenziale della preparazione difensiva.

Rispondendo a una domanda del conduttore, il legale ha confermato: «Assolutamente sì, abbiamo fatto quello che voi definite, con un meritorio e azzeccato titolo, il quarto grado, non il terzo, il quarto».

Il confronto con Sempio, ha precisato l’avvocato, è durato circa tre ore, durante le quali sono stati valutati in profondità i margini della strategia difensiva.


“Valutiamo anche il margine di difesa, non solo l’innocenza”

Cataliotti ha aggiunto che, prima di accettare un mandato, valuta sempre con attenzione la natura del caso:
«Ci sono reati antipatici per i quali non accetto l’incarico. In generale, la valutazione tiene conto del margine di difesa che esiste, e questo non è necessariamente legato all’innocenza o alla colpevolezza».

Nel caso di Andrea Sempio, però, il legale ha chiarito che «tutto ruota attorno a questo: innocenza o colpevolezza erano i parametri da misurare, e sono quelli che abbiamo effettivamente valutato, nei limiti di ciò che potevamo fare».

Un approccio, ha concluso, «duro ma necessario per chiunque scelga di difendere un imputato in un caso tanto complesso e mediaticamente esposto».

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