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Cronache

Morì dopo un tumore curato con le tisane, assolto guru

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Paolo Bendinelli, il santone fondatore del centro olistico Anidra sulle alture di Genova, non aveva alcuna responsabilità su Roberta Repetto. La morte della donna, che nel centro curò un tumore con tisane e erbe, fu causata dall’asportazione di un neo eseguita con colpa e imperizia da un medico che frequentava quel centro. Così i giudici della corte di appello hanno ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo il guru e riducendo la condanna, a un anno e 4 mesi, per il medico bresciano Paolo Oneda. Oneda e Bendinelli in primo grado erano stati condannati a tre anni e quattro mesi. Confermata invece l’assoluzione per la psicologa Paola Dora, compagna di quest’ultimo. Roberta frequentava il centro ed era stata operata su un tavolo della cucina, senza anestesia: le era stato asportato un neo, non le era stato fatto un esame istologico e per due anni, mentre le metastasi la stavano devastando, era stata curata con tisane zuccherate, erbe, meditazione e bagni purificatrici. Morì nel 2020 all’ospedale San Martino dove era arrivata ormai in condizioni disperate. “Sono veramente senza parole, amareggiata e triste perché mia sorella non ha ottenuto la giustizia che si merita. È allucinante”, dice la sorella di Roberta, Rita Repetto, che oggi non era in aula. I legali della famiglia, gli avvocati Andrea Andrei e Giuseppe Sciacchitano ora attendono le “motivazioni della sentenza”.

Bendinelli dopo la sentenza è uscito dall’aula in lacrime, incredulo, senza dire una parola. “Siamo ultra soddisfatti perché è stata riconosciuta la tesi che sosteniamo da sempre: non c’era nessuna setta – spiegano i suoi legali, gli avvocati Alessandro Vaccaro e Francesca Pastore – Tutto il castello accusatorio si è sciolto come neve al sole. Parla da sola la sentenza che ha detto che il fatto non sussiste. Ricordiamoci che Bendinelli si è fatto un anno e mezzo in carcere”. Soddisfatti anche gli avvocati Siriani e Motta, che difendono il medico Oneda. “Riteniamo che sia stata esclusa l’aggravante colpa cosciente e riconosciute le attenuanti”. I tre erano accusati di omicidio volontario, violenza sessuale e circonvenzione di incapace.

L’inchiesta era partita a ottobre 2020 quando Roberta è morta all’ospedale San Martino di Genova. Il suo corpo era invaso dalle metastasi di un melanoma curato con tisane zuccherate e meditazione o immersioni purificatrici nel fiume vicino al centro. Le indagini dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Gabriella Dotto, si erano incrociate con un altro caso segnalato in un esposto dai familiari di una giovane bresciana ospite del centro. Secondo i genitori la figlia sarebbe stata plagiata e costretta ad avere rapporti sessuali con Bandinelli e con gli altri. Per l’accusa a portare donne fragili al centro era la psicologa. Gli ospiti pagavano una quota fissa di cinquemila euro più un contributo volontario. Oltre al denaro, lavoravano per l’agriturismo come camerieri, donne delle pulizie, cuochi, giardinieri, contadini. Il santone avrebbe deciso anche sulla vita sessuale. “Nessuna circonvenzione”, hanno sempre sostenuto i tre e anche le ragazze sentite dagli inquirenti. Tesi ribadita anche dai giudici d’appello.

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Cronache

Controlli Gdf Napoli, 212 segnalazioni e 21 denunce

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Controlli della Guardia di Finanza a Napoli: attenzione all’abusivismo commerciale, al lavoro sommerso a anche alla vendita dei prodotti contraffatti e al consumo di droga, soprattutto nei locali notturni. In dieci giorni i finanzieri hanno inoltrato 212 segnalazioni alle autorità competenti a carico di persone e attività commerciali per violazioni alla normativa fiscale, giochi e scommesse, pubblicità dei prezzi ma anche canone Rai e codice della strada. Si è proceduto, invece, alla denuncia di 21 persone per i reati di contraffazione, ricettazione, spaccio di droga ma anche possesso di armi bianche. I finanzieri del gruppo di Frattamaggiore nel corso di una ispezione hanno sequestrato oltre 2mila articoli contraffatti, quattro orologi di lusso originali del valore di 50mila euro e 5mila euro di denaro contante.

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Cronache

Grave poliziotto accoltellato alla stazione di Milano

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Un poliziotto è stato accoltellato in modo grave Intorno alla mezzanotte nei pressi della stazione di Lambrate a Milano. La Polizia è intervenuta per un uomo che stava lanciando pietre contro i treni e aveva colpito alla testa una donna di 55 anni, portata all’ospedale Fatebenefratelli in condizioni non gravi. L’uomo, un 37enne marocchino è stato stordito dal taser, ma ha comunque colpito con un coltello un 35enne vice Ispettore con tre fendenti alla schiena. Il poliziotto è stato trasportato in condizioni gravi all’ospedale Niguarda dove è operato d’urgenza per la lesione di alcuni organi. Il 37enne è stato arrestato.

Intorno alla mezzanotte, la Polizia Ferroviaria ha chiesto in aiuto l’intervento delle volanti della Questura di Milano per un uomo molesto e in forte stato di agitazione che, mentre si trovava presso i binari nella stazione ferroviaria di Lambrate, stava lanciando pietre contro i treni.

Sono arrivante velocemente sul posto due pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e l’uomo, un 37enne marocchino, in evidente stato psichico alterato e che ha opposto resistenza, è stato stordito dal taser ma la scarica non è stata efficace per via del giubbotto che indossava. E’ quindi nata una colluttazione nel corso della quale lo straniero, che ha diversi alias in banca dati e precedenti per reati contro le persone e il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale, ha colpito con un coltello un vice Ispettore della Polizia di Stato alla schiena Il poliziotto è stato trasportato in “codice rosso” all’ospedale Niguarda dove è stato operato d’urgenza. Il 37enne marocchino è ora in carcere a San Vittore.

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Ambiente

Procida, liberate zanzare sterili per ridurre la riproduzione

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Troppe zanzare a Procida e così il Comune ha varato un progetto particolare: liberare zanzare sterili in modo che non possano riprodursi, a spiegarlo è lo stesso sindaco dell’isola Dino Ambrosino sul suo profilo Facebook: “Ieri pomeriggio c’è stata una tappa fondamentale del progetto Stop Zanzara Tigre. Sono stati liberati -scrive il sindaco di Procida- nei giardini della Chiaiolella migliaia di esemplari di zanzara maschio sterilizzati. Ogni settimana ne saranno rilasciati nell’ambiente 100.000, si accoppieranno con le femmine, ma non produrranno altri esemplari, in quanto sterili. Il progetto punta a dimostrare in questo modo che nel corso delle successive settimane ci potrà essere una riduzione del numero totale delle zanzare, che non riusciranno a riprodursi. Di conseguenza diminuiranno le zanzare femmine, che sono particolarmente moleste con le loro punture”.

“Il percorso è stato lungo, complesso ma esaltante. Basti pensare -scrive ancora Ambrosino – che la sterilizzazione di ogni singolo maschio è costata 3 centesimi. Il coinvolgimento della comunità della Chiaiolella, gratuito e generoso, ha invece dimostrato che si possono ridurre le condizioni in cui proliferano le zanzare, eliminando tutti i ristagni d’acqua. Un esperimento ben riuscito di Scienza Partecipata.Un grazie al prof. Marco Salvemini, a tutto lo staff di professori e ai giovani studenti delle Università e dell’Accademia di belle arti”.

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