Collegati con noi

Politica

M5S duro con la Corte Europea dei Diritti Umani che chiede di abolire l’ergastolo ostativo: organismo inutile e dannoso che offende i nostri morti di mafia

Pubblicato

del

La sentenza della Corte di Strasburgo, divenuta definitiva – individuando nel “caso Viola” una violazione dell’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani che vieta trattamenti “inumani e degradanti” – indica che “lo Stato deve mettere a punto, preferibilmente su iniziativa legislativa, una riforma del regime della reclusione a vita che garantisca la possibilita’ di un riesame della pena”. Riesame che, si legge nella sentenza, “permetterebbe alle autorita’ di determinare se, durante l’esecuzione della pena stessa, il detenuto si sia evoluto e abbia fatto progressi tali” da non giustificare piu’, legittimamente, “il suo mantenimento in detenzione”.

La Corte, inoltre, “pur ammettendo che lo Stato possa pretendere la dimostrazione della ‘dissociazione’ dall’ambiente mafioso”, evidenzia “che tale rottura puo’ esprimersi anche in modo diverso dalla collaborazione con la giustizia” e senza l’automatismo legislativo attualmente vigente.

“L’Italia non può dare esecuzione a questa decisione della Cedu perchè significherebbe sbaraccare la lotta alla mafia. La decisione compromette l’applicazione del 4 bis e mina anche il 41 bis. Fare saltare questi presidi fondamentali nella lotta alla criminalità organizzata sarebbe un atto irresponsabile: bisogna agire con fermezza e rivendicare la storia del nostro paese nella lotta alla mafia, se necessario anche rinunciando al Consiglio d’Europa che non è un organismo Ue e che negli ultimi anni si è caratterizzato per decisioni sbagliate come per il caso Contrada. Il Consiglio d’Europa è un organismo inutile, pericoloso e dannoso” sostiene il senatore Mario Michele Giarrusso, capogruppo M5S in Commissione antimafia e da sempre in prima linea nelle battaglia contro ogni forma di mafia ad ogni latitudine in Italia.

“La Cedu  (Ndr: Corte europea dei diritti umani) ha deciso di andare allo scontro con l’Italia: è espressione del Consiglio d’Europa che riunisce 47 Nazioni sovrane. Nell’immediato l’Ergastolo ostativo non viene derubricato ma questa sentenza permetterà a tanti altri ergastolani di poter adire le vie legali ottenendo prevedibilmente ragione. Non c’è solo la questione di risarcimenti milionari che potranno chiedere: c’è soprattutto l’offesa che è stata fatta a generazioni di siciliani, italiani, magistrati, uomini delle forze dell’ordine che per difendere lo Stato sono stati sterminati in attentati schifosi. Questi giuristi non comprendono la virulenza di questi soggetti. Lo Stato combatte contro il tritolo lanciando margherite”  ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.

“Si e’ offesa la memoria di uomini come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Carlo Alberto dalla Chiesa, i giudici Scopelliti e Rosario Livatino e tanti uomini delle forze dell’ordine. Adesso e’ a rischio il 41 bis, una forma di carcere in cui è controllata ogni forma di comunicazione del ristretto. L’azione di contrasto alle mafie deve essere il primo obiettivo di qualunque seria azione di governo, altrimenti caliamo le brache nei confronti della criminalita’ organizzata di stampo mafioso”, ha proseguito Morra.

Il ministro Guardasigilli. Bonafede

“Non condividiamo nella maniera più assoluta questa decisione della Cedu, ne prendiamo atto e faremo valere in tutte le sedi le ragioni del governo italiano e di una scelta che lo Stato ha fatto tanti anni fa: una persona puo’ accedere ai benefici a condizione che collabori con la giustizia”.

Cosi’ il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sulla sentenza europea sull’Ergastolo ostativo, parlando con i cronisti in Transatlantico alla Camera. “In tutte le sedi possibili – ha risposto il ministro ai giornalisti che chiedevano dettagli -, un Consiglio d’Europa, un comitato dei ministri. Faremo valere a livello europeo una scelta legislativa, non di adesso, fatta su impulso di magistrati che hanno perso la vita nella lotta alla criminalita’ organizzata”. “Abbiamo un ordinamento che rispetta i diritti di tutte le persone e che si rende conto che di fronte alla criminalita’ organizzata bisogna reagire con grande determinazione – ha detto ancora Bonafede -. Finora abbiamo preteso che chi chiede accesso ai benefici dimostri di essersi pentito e di collaborare con la giustizia”.

Advertisement

Politica

Ue: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni

Pubblicato

del

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio telefonico ieri in serata. Lo riferisce una portavoce dell’esecutivo Ue. La conversazione si è concentrata su “tutte le questioni di interesse comune attuale”, compreso il sostegno all’Ucraina e il dossier dei dazi nel quadro della trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump.

Continua a leggere

Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

Pubblicato

del

Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

Continua a leggere

In Evidenza

Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

Pubblicato

del

“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto