Cresce il divario fra Nord e Sud d’Italia su lavoro, crescita economica e riduzione delle disuguaglianze. L’Italia migliora in informatica e telecomunicazioni ed energia pulita, ma peggiora in istruzione, clima e sostenibilità delle città. È il quadro tracciato dall’Istat nel suo Rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Prevede 17 Obiettivi, per un totale di 169 ‘target’ o traguardi, da raggiungere entro il 2030. I target riguardano fra gli altri la lotta alla poverta’, l’eliminazione della fame, il contrasto al cambiamento climatico, la parita’ di genere, il diritto alla salute. Le Regioni e Province Autonome in Italia che hanno conseguito la miglior performance negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono la Valle d’Aosta, Trento e Bolzano. Quasi i due terzi delle migliori performance sono al Nord. Le regioni piu’ distanti dalla situazione piu’ favorevole sono per lo piu’ meridionali. Gli obiettivi dove le performance sono piu’ omogenee fra Nord e Sud sono Salute e Consumo e produzione responsabili. La riduzione delle disuguaglianze e il Lavoro e crescita economica sono quelli dove i differenziali tra regioni sono piu’ ampi. Nell’ultimo anno il 50% delle misure dell’Agenda 2030 dell’Onu sulla sostenibilita’ in Italia e’ in miglioramento, il 23% stazionario e il 27% segnala un peggioramento. Migliorano gli indicatori sull’uso della Tecnologia dell’informazione e della comunicazione (ICT), in forte incremento durante la fase pandemica, e la gestione dei rifiuti. Nei due obiettivi Acqua e Infrastrutture si registra invece il numero piu’ alto di indicatori in peggioramento. Rispetto ai 10 anni precedenti, il 59,9% delle misure e’ in miglioramento, mentre il 16,7% resta stazionario e il 23,4% segnala un peggioramento. La percentuale di misure con variazione positiva e’ elevata per i Goal Energia pulita, Parita’ di genere, Fame zero, mentre nei Goal Citta’ e comunita’ sostenibili, Cambiamento climatico, Istruzione e Poverta’ si registra il livello piu’ elevato di misure in peggioramento. Gli investimenti in ricerca e sviluppo, software, beni di proprieta’ intellettuale in Italia hanno subito una brusca contrazione rispetto al 2019, con una diminuzione di 1,2, 1,1 e 2,4 punti percentuali. Le disuguaglianze di genere si sono ridotte in Italia negli ultimi dieci anni. Per la maggioranza delle misure dell’Agenda 2030 (62, pari al 62%) si osserva una riduzione dei divari in favore delle donne. Le aree in cui si rilevano i piu’ ampi miglioramenti sono Reddito e rischio di poverta’. I differenziali di genere risultano invece piu’ frequentemente stabili o in peggioramento nelle aree della Salute e delle Competenze. L’Italia occupa la seconda posizione in Europa (38,8%) dopo la Francia (45,3%) per presenza femminile nei consigli di amministrazione e nei ruoli di alta dirigenza delle grandi societa’ quotate in Borsa.