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Economia

Intesa Sanpaolo rafforza la presenza negli Stati Uniti: “Un mercato strategico e una seconda casa per la banca”

Intesa Sanpaolo consolida la sua presenza negli Stati Uniti, dove è attiva da oltre un secolo. Micillo: “Le aziende italiane considerano il mercato americano essenziale. Nuove opportunità in infrastrutture e intelligenza artificiale”.

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Per Intesa Sanpaolo, gli Stati Uniti rappresentano “una seconda casa”.
L’istituto italiano, infatti, vanta nel Paese una presenza ultracentenaria, che oggi si traduce in una rete consolidata di relazioni e opportunità per le imprese italiane.
Le prospettive sono positive per le aziende italiane negli Usa – ha spiegato Mauro Micillo, chief della Divisione IMI Corporate & Investment Banking (CIB) –. Si stanno attrezzando per fronteggiare i dazi e considerano questo mercato come essenziale”.

Micillo ha parlato a margine delle riunioni del Fondo Monetario Internazionale, sottolineando che, nonostante la fase complessa dettata dalle politiche commerciali, “la flessibilità delle aziende italiane le aiuta a cogliere le opportunità anche nei momenti difficili”.

Oltre 600 aziende italiane assistite negli Usa

Negli Stati Uniti, Intesa Sanpaolo offre servizi e assistenza a circa 600 imprese italiane, supportandole nel loro percorso di crescita e consolidamento.
Il gruppo è protagonista anche nel settore delle grandi infrastrutture, dove ha contribuito a operazioni di rilievo come la realizzazione del nuovo Terminal One dell’aeroporto John Fitzgerald Kennedy di New York.

Per questo progetto, Intesa Sanpaolo ha partecipato all’organizzazione e sottoscrizione di un finanziamento fino a 6,63 miliardi di dollari, insieme a un pool di banche internazionali.

Data center e innovazione: il nuovo asse di sviluppo

Oltre alle infrastrutture tradizionali, la banca è attiva anche nel settore strategico dei data center, definito da Micillo un “filone globale”.
Nel 2024 Intesa Sanpaolo ha preso parte al Progetto Bighorn a Reno, Nevada, partecipando a un finanziamento da 3,4 miliardi di dollari per la costruzione di un data center hyperscale da 300 megawatt.

Complessivamente, negli ultimi tre anni la Divisione IMI CIB ha supportato negli Stati Uniti operazioni per un valore di circa 50 miliardi di dollari, confermandosi uno dei principali attori finanziari europei nel mercato americano.

Le opportunità della nuova economia Usa

Secondo Micillo, le politiche economiche e industriali dell’amministrazione americana, che puntano su infrastrutture, innovazione e intelligenza artificiale, aprono nuove prospettive per investitori e imprese.
La nostra divisione è pronta a consolidare ulteriormente la propria posizione negli Stati Uniti, con un impegno sempre più attivo e di lungo periodo”, ha affermato il manager.

Un impegno che conferma la strategia di internazionalizzazione di Intesa Sanpaolo e il suo ruolo di ponte tra le eccellenze italiane e il più grande mercato finanziario del mondo.

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Economia

Dbrs alza il rating dell’Italia: “Stabilità politica e credibilità del governo Meloni”

L’agenzia Dbrs Morningstar promuove l’Italia portando il rating ad A (low). “Il governo Meloni è stabile e credibile, migliora il controllo della spesa e riduce le vulnerabilità del sistema bancario”.

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L’agenzia Dbrs Morningstar ha migliorato il rating dell’Italia, portandolo da BBB (High) a A (Low), con un trend stabile rispetto al precedente giudizio positivo.
La decisione riflette, secondo la nota diffusa dall’agenzia, la stabilità politica e la credibilità del governo guidato da Giorgia Meloni, nonché una maggiore prevedibilità nell’elaborazione delle politiche economiche e di bilancio.


“Italia stabile e governo credibile”

«Il governo della premier Giorgia Meloni si sta dimostrando stabile e credibile», si legge nel rapporto di Dbrs, che parla di un’Italia impegnata in un periodo di stabilità politica capace di rafforzare la fiducia dei mercati e la coerenza delle strategie economiche.
L’agenzia riconosce inoltre che il Paese ha registrato due anni consecutivi di risultati di bilancio migliori del previsto, grazie anche a un più efficace controllo della spesa pubblica.


Credibilità dei conti e consolidamento del debito

Dbrs sottolinea che, nonostante il rallentamento della crescita economica e le pressioni sulla spesa nel medio termine, l’Italia sta rispettando il percorso di consolidamento dei conti pubblici.
«Il governo resta impegnato al consolidamento nonostante la crescita più lenta e l’aumento delle pressioni sulla spesa», osserva l’agenzia, ricordando che l’obiettivo di deficit per il 2025 è fissato al 3% del PIL.


Le sfide del debito e la solidità bancaria

Il rapporto precisa che l’elevato debito pubblico italiano, il secondo più alto nell’Unione Europea, continua a rappresentare un limite strutturale al rating.
Tuttavia, la revisione al rialzo è sostenuta anche da una riduzione delle vulnerabilità del settore bancario, che negli ultimi anni ha mostrato maggiore solidità patrimoniale e capacità di gestione dei rischi.

Secondo Dbrs, la combinazione di stabilità politica, rigore nei conti e rafforzamento del sistema bancario consolida la posizione dell’Italia come uno dei Paesi più affidabili dell’area euro.

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Economia

Manovra 2026, taglio dell’Irpef, incentivi ai contratti e rottamazione delle cartelle in nove anni

Taglio dell’Irpef per i redditi medi, incentivi per i rinnovi contrattuali e pace fiscale con rate fino a nove anni: ecco le principali misure fiscali della manovra 2026 approvata dal governo.

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La manovra economica 2026, approvata dal Consiglio dei ministri, introduce importanti misure fiscali e di sostegno al lavoro.
Il governo ha deciso un taglio dell’Irpef per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, riducendo la seconda aliquota dal 35% al 33%.
Il beneficio, spiega il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, interesserà anche i contribuenti con redditi fino a 200mila euro, ma oltre questa soglia scatterà la sterilizzazione.

Il vantaggio economico varia da un minimo di 20 euro all’anno per i redditi più bassi fino a 440 euro per quelli più alti.
Una misura che, nelle intenzioni del governo, punta a stimolare i consumi e sostenere i ceti medi, in un contesto economico rallentato dall’inflazione.


Super deduzione per il lavoro e fondi per i rinnovi nel pubblico impiego

Sul fronte occupazionale, la premier Giorgia Meloni ha annunciato un pacchetto di incentivi per i rinnovi contrattuali e per il sostegno al lavoro stabile.
“Abbiamo voluto mettere un altro tassello per sostenere i redditi e combattere il lavoro povero”, ha dichiarato in conferenza stampa.

Sarà introdotta una super-deduzione del 120% del costo del lavoro, che sale al 130% per le categorie più fragili, valida per il triennio 2025-2027.
Previsto inoltre un fondo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, mentre per i lavoratori con redditi fino a 28mila euro sarà applicata un’aliquota agevolata del 5% sugli incrementi contrattuali.
La misura avrà anche un effetto retroattivo, valido per i rinnovi del 2025.


Pace fiscale e rottamazione delle cartelle

Un altro capitolo della manovra riguarda la pace fiscale, definita dal vicepremier Matteo Salvini come “uno strumento per dare ossigeno e speranza agli italiani”.
La misura prevede la rottamazione delle cartelle esattoriali del 2023, rivolta a 16 milioni di contribuenti, esclusi solo coloro che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi.

Il pagamento potrà avvenire in nove anni, attraverso 108 rate bimestrali di importo identico, senza sanzioni ma con il pagamento del capitale e degli interessi.
“Non è un condono per chi ha fatto il furbo”, ha puntualizzato Giorgetti, spiegando che non ci saranno rate minime obbligatorie: “Avevamo ipotizzato una soglia di 100 euro, ma abbiamo deciso di non introdurla”.


La manovra 2026, con un mix di tagli fiscali, incentivi al lavoro e misure di alleggerimento fiscale, si pone l’obiettivo di stimolare la crescita economica e sostenere famiglie, lavoratori e imprese in una fase di rallentamento dell’economia e di persistente pressione inflazionistica.

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Economia

Pensioni, dal 2027 scatta l’aumento graduale dell’età pensionabile. Congelato per i lavori usuranti

Nella manovra approvata dal governo aumenta gradualmente l’età pensionabile: tre mesi in più entro il 2028, esclusi i lavori usuranti. Previsti anche aumenti per le pensioni minime e proroghe di Ape sociale e Quota 103.

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L’adeguamento dei requisiti per la pensione all’aspettativa di vita diventa realtà, ma in modo graduale.
Nella manovra di bilancio approvata dal governo, l’esecutivo ha deciso di “spacchettare” l’aumento di tre mesidell’età pensionabile — attualmente fissata a 67 anni — e del requisito contributivo per la pensione anticipata, ora di 42 anni e 10 mesi (un anno in meno per le donne).

Il calendario dell’aumento prevede:

  • +1 mese nel 2027,

  • +2 mesi nel 2028.

Secondo le stime demografiche, un ulteriore incremento di due mesi nel 2029 porterebbe a tre anni consecutivi di innalzamento.


Esclusi dall’aumento i lavori gravosi e usuranti

L’aumento non riguarderà i lavoratori impegnati in attività usuranti o gravose, per i quali il requisito resterà congelato.
Tra le categorie escluse figurano:

  • operai dell’edilizia,

  • personale sanitario con lavoro a turni,

  • insegnanti di nidi e scuole dell’infanzia,

  • autisti e conduttori di mezzi pesanti,

  • operai agricoli.

Una tutela specifica per chi svolge professioni che comportano maggiore logoramento fisico e psicologico, già riconosciuta nelle misure di pensione anticipata per i lavoratori precoci.


Aumentano le pensioni minime

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato un aumento delle pensioni minime di 20 euro.
La base di partenza sarà quella del trattamento minimo attuale, pari a 603,4 euro, a cui si aggiungeranno:

  • il recupero dell’inflazione dell’1,7% (circa 10,26 euro),

  • un incremento aggiuntivo dell’1,3% previsto per il 2026.

In pratica, chi oggi percepisce 616,7 euro arriverebbe a 623 euro al mese, con un incremento reale di circa sei euro.


Le risorse stanziate e le proroghe

Per il comparto previdenziale, la manovra prevede 460 milioni di euro nel 2026, 1,8 miliardi nel 2027 e 1,2 miliardi nel 2028.
Le risorse serviranno anche a rifinanziare misure esistenti come:

  • Ape sociale,

  • Opzione donna,

  • Quota 103, prorogata nonostante le poche adesioni registrate quest’anno per la sua scarsa convenienza economica.


Con l’aumento graduale dell’età pensionabile e il lieve ritocco degli assegni minimi, il governo punta a stabilizzare i conti del sistema previdenziale, cercando di tutelare i lavoratori più fragili e al tempo stesso adeguare il sistema alle dinamiche demografiche di un Paese che invecchia rapidamente.

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