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Cronache

Incidenti sul lavoro a Roccarainola :imprenditore muore schiacciato da lastra marmo

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Il titolare di un’azienda di marmi, Giovanni De Sarno, di 55 anni, è morto in un incidente sul lavoro verificatosi a Roccarainola, in provincia di Napoli. Dai primi accertamenti condotti dai Carabinieri, l’imprenditore sarebbe stato schiacciato da una lastra di marmo caduta accidentalmente sul pavimento nell’azienda Agar Marmi di via IV Novembre. Il personale del 118 intervenuto ne ha constatato il decesso per schiacciamento della cassa toracica. Il sopralluogo è stato effettuato dai carabinieri della locale stazione insieme al personale dell’Asl. L’area è stata sottoposta a sequestro. L’autorità giudiziaria di Nola ha disposto l’autopsia presso il Secondo Policlinico di Napoli.

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Cronache

Sgrida alunno, maestra picchiata da madre del clan Spada

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“Non devi sgridare mio figlio” e poi sono partiti gli schiaffi. Una insegnante di un istituto comprensivo di Ostia è stata aggredita ieri all’uscita di scuola dalla madre di un suo alunno, moglie di un componente della famiglia Spada. Su quanto è accaduto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha fatto sapere in serata che a breve si recherà all’istituto Amendola Guttuso di Ostia a portare la sua solidarietà “alla maestra aggredita da una esponente del clan Spada. Nessuno si deve permettere di toccare un insegnante.

Lo Stato farà sentire la sua forza contro chi non rispetta i suoi docenti”. L’Un’aggressione è avvenuta nel cortile della scuola davanti agli occhi di qualche collega e genitore in attesa di prendere i propri figli. La donna ha iniziato a inveire contro la docente che aveva finito il suo turno e si apprestava ad andare via dall’istituto scolastico. L’ha redarguita per aver rimproverato il figlio, ha inveito contro di lei e poi l’ha percossa. La madre dello studente l’avrebbe colpita anche con schiaffi al volto prima di allontanarsi. A quel punto sono stati chiamati i soccorsi. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118, ma l’insegnante ha rifiutato le cure mediche.

I carabinieri, che si occupano della vicenda, hanno raccolto testimonianze e identificato la responsabile dell’aggressione. La donna è stata denunciata a piede libero per violenza a pubblico ufficiale. L’insegnante, al momento, non avrebbe sporto denuncia. Ricostruito anche il movente della ‘spedizione punitiva’. A mandare la donna su tutte le furie un rimprovero ricevuto dal figlio per un suo comportamento in classe.

Così ha deciso di recarsi a scuola ieri per affrontare personalmente quell’insegnante. E risolvere le cose a modo suo. E non è la prima volta che componenti del clan Spada finiscono sotto i riflettori per aggressioni compiute nel territorio di Ostia. La più eclatante fu la testata ricevuta dal giornalista della trasmissione Rai ‘Nemo’ Daniele Piervincenzi, aggredito assieme all’operatore il 7 novembre 2017 mentre lavoravano a un servizio televisivo. Piervincenzi fu colpito da Roberto Spada con una testata, immortalata dalla telecamera, durante un’intervista sulla campagna elettorale nel X Municipio. Avvicinato per alcune domande su presunti rapporti con CasaPound a Ostia, Roberto Spada lo colpì in pieno volto. Un episodio per cui è stato condannato a sei anni.

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Cronache

Procedimento contro Serena Bortone per il caso Scurati

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Dopo due settimane di polemiche per la mancata partecipazione dello scrittore Antonio Scurati a ‘CheSarà…’ su Rai3, arrivano le prime decisioni aziendali e riguardano la conduttrice del programma, Serena Bortone, che ha denunciato il caso sui social. Proprio quel post del 20 aprile ha spinto l’amministratore delegato Roberto Sergio ad inviare una lettera di contestazione disciplinare nei confronti della giornalista, provocando la reazione dell’opposizione e del sindacato, che hanno parlato di una decisione ‘inaccettabile e minacciosa’.

In commissione di Vigilanza, Sergio ha spiegato che ‘è stato contestato a Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento. Non è stata vietata né la partecipazione dello scrittore Scurati né la lettura del monologo, poi autorizzata e effettuata dalla stessa Bortone’. L’Ad ha negato censure e affermato che la vicenda ha provocato ‘un danno reputazionale all’azienda’. Poi ha fatto sapere che ‘è stato avviato un procedimento di audit interno, le cui risultanze si avranno a breve, concentrato su due aspetti: il primo, gli eventuali disallineamenti procedurali, e sicuramente ce ne sono stati; il secondo, i comportamenti dei singoli su cui sono state chieste relazioni’.

Ora Bortone avrà cinque giorni per dare spiegazioni. Ieri, nel corso della conferenza stampa organizzata dall’Usigrai nel giorno dello sciopero, la giornalista aveva spiegato di sentirsi tranquilla per aver fatto semplicemente il proprio dovere, non avendo denunciato censure, ma solo reso noto ciò che comunque sarebbe emerso. ‘E cosi l’ha fatto – ha detto il segretario dell’Usigrai Daniele Macheda – Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo “asfissiante” sul lavoro dei giornalisti della Rai’.

‘Il procedimento disciplinare – hanno attaccato i parlamentari del Pd in Vigilanza – definisce l’idea che la dirigenza dell’azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. “Colpirne uno per educarne cento” è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l’azienda del servizio pubblico il megafono del governo’. Polemiche in Vigilanza anche sullo sciopero con le accuse all’azienda di aver messo in atto un boicottaggio della protesta.

‘Non c’è stato alcun comportamento antisindacale da parte dell’azienda nello sciopero, ma una spontanea presenza che ha consentito di mandare in onda i tg – ha detto il direttore generale Giampaolo Rossi – Una presenza legittima come stabiliscono le sentenze che equiparano la libertà di scioperare a quella di non scioperare. Lo sciopero ha riscontrato un’adesione del 56% su tutti i giornalisti e del 71% se si calcolano solo i presenti. Se l’adesione fosse stata più alta non sarebbe stato possibile mettere in onda i tg. L’affluenza non è stata tale da impedire di mandare in onda le edizioni più importanti’.

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Taxi, Urso non rassicura: sciopero nazionale il 21 maggio

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Nessuna rassicurazione dal ministro Urso dopo l’incontro odierno sull’emanazione dei decreti attuativi, tra cui la regolametazione delle piattaforme digitali. Per questo i tassisti hanno indetto uno sciopero nazionale per il 21 maggio e una grande manifestazione a Roma. Lo annunciano Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai Unione artigiani, Satam, Or.s.a. taxi, Uritaxi, Atlt, Ati taxi, Sitan/Atn, Usb taxi, Unimpresa, Federtaxi cisal.

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