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I Sentieri del Bello

Il sentiero del tufo verde, un tuffo nell’identità dell’isola d’Ischia

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L’arrivo della Pasqua ci fa capire che la stagione turistica è alle porte; di certo il mare e le terme sono gli aspetti per cui Ischia è maggiormente conosciuta e scelta come meta turistica. Ebbene, per quanto risorse di grande rilievo, esse rappresentano forse la punta dell’iceberg del potenziale, ancora in parte inespresso, di questo territorio unico al mondo. In effetti se ci pensiamo Ischia, celebrata fin dall’antichità, fu da sempre rifugio di intellettuali provenienti da tutto il mondo attratti dal suo fascino senza tempo: non è un caso che fu la prima colonia della Magna Grecia. Essa è conosciuta da tutti come l’isola verde, grazie alla fitta e rigogliosa vegetazione, che, soprattutto sul versante nord orientale, si estende sinuosa, avvolgendo, come una morbida coperta, le sue forme e regalando un mosaico di paesaggi che cooperano e coesistono e che lasciano a chiunque la frequenti sapori, odori, emozioni ed esperienze indimenticabili. Accanto alla ricchezza floristica, l’elemento che la qualifica maggiormente è di certo la tipica roccia, il “tufo verde”, una roccia unica al mondo, da cui viene anche il suo appellativo.

La roccia verde è la testimonianza della storia geologica di questo territorio. Per evidenziarne l’importanza, apprezzata non solo dai geologi, la sottosezione isolana del CAI (Club Alpino Italiano), una dinamica realtà attiva dal 2012, ha dedicato il primo sentiero della cartografia dell’isola d’Ischia (il 501) proprio al tufo verde. Attraverso tale percorso ci immergiamo nella vera identità di questo bellissimo territorio, dove gli aspetti geologici (geositi), vegetazionali, storici ed antropici si fondono in un paesaggio unico, colorato dalle diverse sfumature di verde ed intriso di tutte le sensazioni che si possono percepire. La natura vulcanica e sismica dell’isola d’Ischia ha condizionato nei secoli le vicende delle popolazioni locali, costringendoli a continui adattamenti al territorio. Questo ha fatto sì che si sviluppasse una straordinaria testimonianza di architettura rupestre, dovuta alla lunga opera di trasformazione dei massi di tufo verde franati dal Monte Epomeo. Tale complesso è noto con il nome di “case di pietra”. Oltre all’eremo di San Nicola, che spicca sulla vetta del Monte Epomeo (dalla quale si gode un panorama incredibile spaziando sull’intero perimetro dell’isola, il Golfo di Napoli, di Pozzuoli, Capri, Procida, Circeo, isole Pontine), molte di queste “case di pietra” sono concentrate nelle frazioni più interne di Forio. Il complesso assetto del territorio comportò, inoltre, anche una capillare rete di collegamenti (sentieri, mulattiere, ripide gradinate), spesso scavati negli strati rocciosi, mentre i terreni coltivati, scanditi dai terrazzamenti, venivano sostenuti da una tipica muratura a secco di contenimento: le “parracine”. 

Ed allora calzate gli scarponi, zaino in spalla e seguitemi. Partiamo dalla Piazza di Fontana (frazione del comune di Serrara Fontana) dove il percorso si sviluppa in salita sui resti di un’antica mulattiera (oggi strada carrabile) per circa un chilometro. Da questo punto costeggiando un bosco di castagni saliamo, attraverso una mulattiera che nell’ultimo tratto si collega ad un antico tratturo inciso nel tufo verde, fin sulla cima del Monte Epomeo (dal greco Epopos, che guarda tutt’attorno) che con la Punta di San Nicola rappresenta la quota più elevata dell’escursione (789 m): è d’obbligo fermarsi e godere del panorama a perdita d’occhio. Proseguiamo in discesa su sterrato e costeggiando la Pietra dell’Acqua (enorme masso di tufo che funge da cisterna, da cui il nome) e Bocca di Serra, ci inoltriamo in un paesaggio selvaggio ed affascinante sul versante ovest dell’isola (Forio), fino, ad arrivare al bosco dei Frassitelli (500 m), un terrazzo di acacie fittissime, e subito dopo a quello della Falanga (600 m); qui la realtà incontra la fantasia.

Infatti in questo bosco di castagni è possibile ritrovare le tipiche buche (le fosse della neve) ed i rifugi scavati nei massi di tufo precipitati dall’Epomeo, come conseguenza di assestamenti tettonici (le cosiddette Case di Pietra). Usciti dal sentiero nel bosco, si riprende una mulattiera che conduce ad un piccolo villaggio ed una chiesa: Santa Maria al Monte (400 m). La discesa, panoramicissima e con toni esotici, ci conduce, su strada, fino al centro di Forio ed infine alla chiesa del soccorso a picco sul mare. Da qui si godono tra i tramonti più suggestivi al mondo e da qui i più fortunati possono godere del rarissimo raggio verde o dei più frequenti, ma altrettanto suggestivi raggi crepuscolari. Ma questa è un’altra storia! L’avete persa? Eccola https://www.juorno.it/i-tramonti-di-forio-un-caleidoscopio-di-colori-che-accarezzano-mentre-e-spirito.

  Alla prossima, sempre in cammino, perché come diceva il filosofo, scrittore e poeta statunitense Hanry David Toreau «se sei un uomo libero, allora sei pronto a metterti in cammino ».

  • Scheda tecnica del sentiero
  • Dalla carta escursionistica del CAI
  • Dislivello in salita: 200 m
  • Dislivello in discesa: 1000 m
  • Durata: 5 ore
  • Difficoltà: E
  • Sviluppo del percorso: 12 km
  • Acqua: non sono presenti fontane o sorgenti lungo il percorso
  • Attrezzatura necessaria: scarponi da trekking e indumenti a strati tecnici 
  • Attrezzatura aggiuntiva consigliata: bastoncini da trekking. 
  • Percorso (traversata): Fontana (460 m)  Monte Epomeo (Punta di San Nicola 789 m), Pietra dell’Acqua (700 m), Pierta Martone (550 m), Bosco dei Frassitelli (500 m), Bosco della Falanga (Case di Pietra 600 m) Santa Maria al Monte (400 m), Forio (20 m).

Foto di Giovannangelo de Angelis

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Brand Ischia e sana comunicazione, le sfide del sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono per l’isola

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Scenari diversi denotano caratteristiche differenti con le proprie sfide e le proprie peculiarità. Il comune di Serrara Fontana è viva espressione di questa territorialità eterogenea e il suo Sindaco ne coordina le vicende con intenzioni unitarie. “Occorre un brand Ischia”, una sana comunicazione ed un tavolo di intenti. Sono queste alcune delle ricette nella visione di rilancio della prima cittadina, Irene Iacono. Ascoltiamola.

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Programmazione turistica e rilancio dell’isola: le idee del sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale

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“La vicinanza del Governo la si sente al di là dei numeri” questa la dichiarazione del Sindaco Pascale al netto degli interventi post alluvione. “Era mio desiderio la creazione di una Ctl (Consulta turistica locale) con intervento di enti sovracomunali”: questo l’organismo che il Sindaco auspica e che potrebbe favorire una nuova organizzazione del comparto turistico e della sua riqualificazione su scenari più ampi. 

Dall’inverno difficile alla riprogrammazione turistica toccando l’occupazione giovani e la necessita’ di fare impresa cosciente: ascoltiamo le lucide parole di Pascale nell’intervista che segue.

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Le sfide che aspettano Ischia: l’analisi del commercialista Antonio Tuccillo

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L’Italia, la Campania e Ischia devono dimostrarsi al passo con i tempi per esserne protagonisti. Le sfide sono ardue e le possibilità da cogliere tante. Ma le si devono affrontare con dignità e cognizione di causa. I giovani devono essere consapevoli dell’impegno richiesto e messi in condizione di poterlo espletare. Ce ne parla il Dottor Antonio Tuccillo, Presidente della Fondazione nazionale di ricerca dei commercialisti italiani.

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