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Cronache

Il caso Pozzolo, il ferito Luca Campana ha querelato il deputato di FdI

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Ha presentato querela contro Emanuele Pozzolo, il deputato di FdI, Luca Campana, il giovane di 31 anni colpito da un colpo sparato dalla pistola del parlamentare. L’episodio ha scatenato un’inchiesta che potrebbe vedere il politico coinvolto in reati quali esplosioni pericolose e omessa custodia dell’arma, oltre all’ipotesi di lesioni personali.

Luca Campana, accompagnato dall’avvocato Marco Romanello, si è recato presso la procura di Biella nella mattinata di giovedì 4 gennaio, dove è stato ascoltato dal pubblico ministero durante una testimonianza di sommarie informazioni. Secondo la ricostruzione finora disponibile, sembra che il 31enne sia stato colpito da un colpo sparato da distanza ravvicinata, mentre si trovava in piedi accanto al deputato Pozzolo nella sede della Pro loco di Rosazza.

Durante la sua testimonianza, Campana ha sostenuto di non aver mai visto la pistola, di essere stato ferito alla coscia sinistra frontalmente, senza rendersi conto immediato di quanto stesse accadendo, e di aver solo udito lo sparo.

La presentazione della querela da parte del ferito apre la strada ai magistrati biellesi per procedere nei confronti di Emanuele Pozzolo, non solo per i reati procedibili d’ufficio come esplosioni pericolose e omessa custodia dell’arma, ma anche per l’ipotesi di lesioni personali. Quest’ultima, infatti, doveva essere formalizzata con la querela della parte lesa, cosa che è avvenuta con la denuncia di Campana.

Gli inquirenti, guidati dal procuratore Teresa Angela Camelio, stanno attualmente completando l’elenco delle persone presenti durante il veglione di Capodanno per ottenere una ricostruzione più precisa degli eventi, andando oltre le prime dichiarazioni rilasciate nella notte. Successivamente, la procura valuterà se richiedere una consulenza balistica per determinare la traiettoria dello sparo e ottenere ulteriori dettagli sulla dinamica dell’incidente.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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