Collegati con noi

Cronache

Donna scomparsa in Veneto, marito indagato per omicidio

Pubblicato

del

C’e’ una svolta nel giallo della sparizione di Samira El Attar, la 43enne di origini marocchine svanita nel nulla il del 21 ottobre scorso, da Stanghella (Padova), dopo essere uscita in bici per accompagnare la figlia all’asilo ed essersi incontrata con un’amica. La Procura di Rovigo ha iscritto nel registro degli indagati il marito della donna, Mohamed El Attar, accusato di omicidio e occultamento di cadavere. Un atto che potrebbe precedere accertamenti irripetibili, dato che sul fronte delle ricerche di Samira non vi sono novita’. Di lei non c’e’ traccia, e i magistrati si sarebbero convinti che ormai si sta cercando solo un corpo.

Nei giorni scorsi proprio Mohamed El Attar aveva fatto sperare in uno spiraglio: l’uomo aveva detto di aver trovato – e aveva consegnato poi agli inquirenti – uno stivaletto della moglie, abbandonato sul bordo di un fossato vicino alla statale 16, un luogo piu’ volte “battuto” dagli investigatori, perche’ a pochi chilometri dalla casa della coppia, a Stanghella. Un ritrovamento ‘casuale’ – di cui aveva dato notizia la trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ – che pero’ non avrebbe cambiato l’indirizzo delle indagini. Oggi si e’ appreso che il marito e’ indagato dal sostituto procuratore di Rovigo Francesco D’Abrosca. Samira, che lavorava come badante notturna, era solita spostarsi sempre in bicicletta, per brevi tragitti. La mattina della sparizione aveva portato alla scuola materna la figlia di 4 anni poi, sempre in bici, si era recata a casa di un’amica, per svolgere alcune commissioni; infine si sarebbe diretta verso Solesino, un paese vicino, per un appuntamento legato ad una richiesta di lavoro. Da quel momento in poi il suo cellulare ha smesso di mandare segnali. L’allarme sulla sparizione della donna era scattato solo il giorno dopo. Il marito, infatti, non si sarebbe impensierito subito – era stata la spiegazione – perche’ poteva capitare che l’attivita’ di badante tenesse impegnata Samira nelle ore notturne. La casa della coppia era stata passata al setaccio dai carabinieri del Ris di Parma, che avevano cercato tracce biologiche e riscontri nell’auto del marito e in altre parti dell’abitazione.

Advertisement

Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

Pubblicato

del

E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

Continua a leggere

Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

Continua a leggere

Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

Pubblicato

del

Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto