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Cronache

Agguato a Bari, ucciso Lello Capriati, nipote del boss Tonino

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Agguato a Bari, ucciso Raffaele ‘Lello’ Capriati, figlio di Sabino e nipote di Tonino Capriati, noto boss del clan mafioso di Bari vecchia. L’omicidio è avvenuto nel rione Torre a Mare, dove diversi colpi di pistola hanno colpito la vittima.

Capriati è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari, ma purtroppo è deceduto poco dopo il suo arrivo in ospedale.

Sul luogo del crimine sono intervenuti gli uomini della squadra mobile della Questura di Bari, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda).

La vittima, Raffaele Capriati, era stato rilasciato dal carcere solo qualche tempo fa, dopo aver scontato una condanna di 17 anni per il suo coinvolgimento nell’omicidio di Michele Fazio. Quest’ultimo, un quindicenne, era stato ucciso per errore a Bari vecchia il 12 luglio 2001.

L’agguato getta l’ombra su una situazione di violenza e criminalità che continua a minare la città di Bari e i suoi dintorni. La vicenda evidenzia anche le sfide che le autorità locali devono affrontare nel contrastare il potere e l’influenza dei clan mafiosi, che continuano a perpetrare atti di violenza e omertà.

 

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Cronache

Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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