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Cronache

Omicidio dell’ingegnere Salvatore Coppola a San Giovanni a Teduccio: fermato il presunto killer

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Un passo incerto, ripreso da una telecamera interna al parcheggio di un supermercato. Un’andatura non spedita, non lineare, mentre si avvicina alle spalle del suo obiettivo. Un colpo alla nuca, seguito dalla fuga in auto, già rubata il giorno precedente. Sono questi i dettagli che hanno condotto la Procura di Napoli ad accelerare le indagini e fermare un uomo di 64 anni, identificato come M.D.S., ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Salvatore Coppola, ingegnere ucciso la notte del 12 marzo scorso, in corso Protopisani.

Il blitz della Squadra Mobile, guidato dal primo dirigente Giovanni Leuci, ha portato all’arresto del 64enne per omicidio, con l’aggravante di aver agevolato alcuni clan di San Giovanni a Teduccio. Il fermo, che sarà convalidato questa mattina dinanzi al gip del Tribunale di Napoli, è il risultato di indagini condotte dai pm Sergio Raimondi, Simona Rossi, Maria Sepe, sotto il coordinamento di Rosa Volpe e del procuratore Nicola Gratteri.

L’omicidio di Coppola, ingegnere attivo nel settore immobiliare, si inserisce in affari legati alle aste immobiliari, che costituivano una parte importante della sua attività professionale. Si sospetta che il 64enne possa aver agito su commissione, probabilmente per conto di clan rivali al cartello dei Mazzarella, dominante nell’area est di Napoli.

L’indagine ha anche portato alla luce i rapporti tra Coppola e il clan Mazzarella, alla luce delle acquisizioni successive al delitto. L’ingegnere, in passato arrestato e collaboratore di giustizia, era ritornato a lavorare nel suo studio professionale a San Giovanni a Teduccio, continuando ad occuparsi di affari legati alle aste immobiliari.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il movente dell’omicidio sembra essere di natura affaristica e criminale. Una compravendita a prezzi convenienti avrebbe suscitato l’interesse dei Mazzarella e dei loro rivali, scatenando l’aggressione contro Coppola.

Il killer, un uomo con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, si è mosso con precisione, mimetizzandosi nell’ambiente e studiando attentamente il suo obiettivo. L’agguato, orchestrato su commissione, doveva colpire senza destare sospetti sui mandanti.

Oggi, il 64enne affronterà le accuse dinanzi al giudice, assistito da un avvocato di fiducia. L’arresto dell’esecutore materiale dell’omicidio di Coppola rappresenta un passo importante per far luce su questo oscuro capitolo del crimine organizzato a Napoli est.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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