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Dai giocatori Lazio addio a Sarri, ecco Martusciello

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Lo choc delle dimissioni di Sarri non e’ ancora assorbito, ma in casa Lazio non c’e’ tempo per recriminazioni o polemiche. Resta solo spazio per il tempo di Giovanni Martusciello. L’ex vice allenatore, ufficialmente investito dell’incarico stamattina, eredita una squadra in crisi di risultati e dall’umore a terra, e in piu’ con una frattura con la società. Il primo ‘giorno di scuola’ a Formello alla guida dei biancocelesti è stato, per Martusciello, caratterizzato dalla fine (dopo appena 24 ore) del ritiro indetto dalla dirigenza dopo la sconfitta con l’Udinese. La società, dopo un colloquio con lo staff tecnico, ha stabilito di far terminare in anticipo il ritiro, il quale non aveva una funzione punitiva ma era stato deciso solo per consentire un confronto tra Sarri e la squadra dopo la sconfitta con l’Udinese. Con le dimissioni del tecnico e l’ufficialità arrivata stamani del cambio in panchina, il ritiro non aveva più senso. I giocatori sono tornati a casa propria, ma dietro questa decisione – trapela dal club – non c’è la volontà di tenere una linea morbida nei confronti dei giocatori, che erano contrari alla scelta del ritiro.

Intanto, il tecnico ha precisato ufficialmente di non aver “mai pronunciato parole che potessero andare contro la squadra, contro Sarri, di cui ho profonda stima, o altre componenti”, in riferimento – si sottolinea – al virgolettato apparso stamattina su un quotidiano. Il neo allenatore biancoceleste non vuole “sminuire il lavoro che è stato portato a termine finora”, e al tempo stesso nessuno “potrà minare l’impegno che d’ora in poi verrà ulteriormente profuso”. All’indomani della decisione di Sarri, sui social molti giocatori hanno dedicato post di addio al tecnico dimissionario: dal capitano Ciro Immobile (“Abbiamo gioito, lottato e insieme ci siamo tolti tante soddisfazioni. Voglio solo salutarti e ringraziarti per il percorso fatto insieme che mi ha permesso di crescere sotto tanti punti di vista”), passando per Zaccagni, che con Sarri è esploso: “Avrei voluto e sicuramente avresti meritato una fine diversa, ti auguro il meglio per il tuo futuro”. Adesso però quegli stessi giocatori, che in campo hanno voltato le spalle all’ìdea di calcio di Sarri, dovranno dimostrare di aver cambiato direzione: lo chiedono i tifosi e la classifica, lo pretende il club. Il primo banco di prova sarà Frosinone, dove Martusciello (privo dell’infortunato Provedel) potrebbe scuotere l’ambiente con un cambio di modulo, passando al 4-2-3-1. Al di là delle questioni tattiche, però, c’e’ da salvare una stagione al momento compromessa.

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Champions, il Real Madrid batte il Bayern e va in finale: Ancelotti re di coppe

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Il Real Madrid ha compiuto un’impresa pazzesca al Santiago Bernabeu, ribaltando le sorti della semifinale di Champions League contro il Bayern Monaco e guadagnandosi un posto nella finale di Londra. La partita sembrava ormai indirizzata verso la vittoria del Bayern, che era in vantaggio grazie alla rete di Davies, ma Joselu ha cambiato il destino del match con una doppietta nei minuti finali.

Carlo Ancelotti, l’architetto di questa incredibile vittoria, ha dimostrato ancora una volta di essere il “re di coppe”. I suoi ragazzi hanno indossato una maglietta con la scritta “a por la 15′”, a testimonianza del desiderio di conquistare la quindicesima Coppa dei Campioni. Ancelotti ha saputo leggere la partita e ha effettuato le sostituzioni giuste al momento giusto, in particolare l’ingresso di Joselu si è rivelato decisivo per il successo del Real Madrid.

Il Bayern Monaco ha offerto una resistenza tenace, ma l’errore di Neuer ha aperto la porta al Real Madrid. La squadra spagnola ha preso l’iniziativa, sostenuta da un tifo assordante, e ha continuato a creare occasioni da gol. Vinicius è stato particolarmente pericoloso sulla fascia sinistra, ma è stata la determinazione di Joselu a fare la differenza.

Ancelotti ha elogiato l’apporto del suo staff e dei suoi giocatori, sottolineando l’importanza di delegare e di avere un gruppo di alto livello. La vittoria del Real Madrid è stata una dimostrazione di carattere e determinazione, e ora la squadra si prepara per affrontare il Borussia Dortmund nella finale di Champions League a Londra.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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Internazionali di Roma, Djokovic: sarò al top della forma per Roland Garros

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“Penso di essere sulla buona strada per raggiungere il picco della mia forma al Roland Garros di Parigi”. Lo ha detto Novak Djokovic nella conferenza stampa agli Intenzionali d’Italia. “Spero che qui a Roma possa giocare meglio di quanto ho fatto a Montecarlo – ha proseguito – Il desiderio, ovviamente, è sempre quello di arrivare lontano. Ma vediamo. Adesso è un concetto diverso. È la prima volta che Roma e Madrid durano quasi due settimane, come Indian Wells e Miami. E questo ti da più tempo per recuperare tra una partita e l’altra se continui nel torneo, il che penso sia utile per me”. L’obiettivo, oggi, però non è Roma.

“In termini di preparazione guardo oltre – ha spiegato – Punto al Roland Garros, a Wimbledon e alle Olimpiadi. Questo è il blocco per il quale ci stiamo preparando di più e sono soddisfatto di come sono andati gli ultimi 10-14 giorni di allenamento”.

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