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Atletica: maledizione Eldoret, morto keniano Kipkorir

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C’è una nuvola oscura che incombe sulla famiglia dell’atletica del Kenya. La federazione keniana non cita la ‘maledizione di Eldoret’ ma non nasconde il suo sgomento per confermare un altro lutto che l’ha colpita, la morte improvvisa di Charles Kipkorir Kipsang, 33enne maratoneta omonimo del bronzo mondiale dei 5.000 Nichola: e’ deceduto in Camerun dopo aver preso parte ad una corsa in montagna. “Un evento drammatico – afferma Athletics Kenya – che è avvenuto il giorno dopo i funerali del detentore del recordman di maratona Kelvin Kiptum, vittima di un incidente stradale, e mentre ci prepariamo a dare l’ultimo addio al leggendario Henry Rono”, morto pochi giorni fa a 72 anni.

La tragica fine di Kiptum, morto insieme con il suo allenatore Gervais Hakizimana uscendo di strada con la sua auto aveva fatto rievocare la ‘maledizione di Eldoret’ – la città keniota della Rift Valley, dove si allenano tutti i più forti fondisti del mondo, nei pressi della quale è avvenuto l’incidente e dove la notte di Capodanno è stato accoltellato a morte l’atleta ugandese Benjamin Kiplagat. Solo tre anni fa, inoltre, la campionessa keniana Agnes Tirop era stata trovata morta nella sua casa a Iten, vicino Eldoret, col marito sospettato dell’omicidio. Nel 2008 invece era morto per un incidente su un mezzo militare, sulla strada per Eldoret, un altro Kipkorir, bronzo ad Atlanta ’96 nei 1.500.

Il decesso improvviso di Kipsang, ultimo di una lunga serie, è avvenuto in Camerun dove il fondista keniota era per partecipare ad una corsa in montagna, la ‘Mount Camerun Race of Hope’ a Buea, nel sud-ovest del Paese. L’atleta aveva completato 39 chilometri della corsa, che aveva condotto per lungo tempo in testa, prima di rallentare verso la fine per alcuni improvvisi dolori. Tagliato il traguardo al sedicesimo posto, Kipkorir ha avuto un collasso ed è morto poco dopo. “Non possiamo ancora dire cosa sia successo esattamente. Potremmo pensare che si tratti di un attacco cardiaco”, ha dichiarato il governatore della regione sudoccidentale del Camerun, secondo il quale all’arrivo in ospedale l’atleta erà già deceduto. Kipkorir non aveva un palmares particolarmente prestigioso, ma aveva ottenuto alcune vittorie in gare internazionali, dalle maratona di Bali e Kuala Lumpur e la mezza maratona di Casablanca.

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Champions, il Real Madrid batte il Bayern e va in finale: Ancelotti re di coppe

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Il Real Madrid ha compiuto un’impresa pazzesca al Santiago Bernabeu, ribaltando le sorti della semifinale di Champions League contro il Bayern Monaco e guadagnandosi un posto nella finale di Londra. La partita sembrava ormai indirizzata verso la vittoria del Bayern, che era in vantaggio grazie alla rete di Davies, ma Joselu ha cambiato il destino del match con una doppietta nei minuti finali.

Carlo Ancelotti, l’architetto di questa incredibile vittoria, ha dimostrato ancora una volta di essere il “re di coppe”. I suoi ragazzi hanno indossato una maglietta con la scritta “a por la 15′”, a testimonianza del desiderio di conquistare la quindicesima Coppa dei Campioni. Ancelotti ha saputo leggere la partita e ha effettuato le sostituzioni giuste al momento giusto, in particolare l’ingresso di Joselu si è rivelato decisivo per il successo del Real Madrid.

Il Bayern Monaco ha offerto una resistenza tenace, ma l’errore di Neuer ha aperto la porta al Real Madrid. La squadra spagnola ha preso l’iniziativa, sostenuta da un tifo assordante, e ha continuato a creare occasioni da gol. Vinicius è stato particolarmente pericoloso sulla fascia sinistra, ma è stata la determinazione di Joselu a fare la differenza.

Ancelotti ha elogiato l’apporto del suo staff e dei suoi giocatori, sottolineando l’importanza di delegare e di avere un gruppo di alto livello. La vittoria del Real Madrid è stata una dimostrazione di carattere e determinazione, e ora la squadra si prepara per affrontare il Borussia Dortmund nella finale di Champions League a Londra.

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Conference League, la Fiorentina pareggia con il Brugge e va in finale

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La Fiorentina conquista la finale di Conference League  contro il Club Brugge. Il pareggio 1-1 in Belgio è stato sufficiente per garantire agli uomini di Italiano la loro seconda finale consecutiva in questa competizione, dopo la delusione dello scorso anno contro il West Ham United. Il match è stato inizialmente tattico, con entrambe le squadre che hanno impiegato venti minuti per calibrare i propri movimenti. Il primo vero sussulto è arrivato con un mancino alto di Mandragora, ma è stato il Bruges a trovare il gol con De Cuyper, che ha sfruttato un’occasione su un errore difensivo della Viola. La squadra italiana ha risposto con determinazione, creando diverse occasioni ma senza riuscire a concretizzare. Tuttavia, il rigore trasformato da Beltran ha ribaltato le sorti del match, portando la Fiorentina in finale. La ripresa è stata un vero e proprio assedio viola, con Kouamé che ha colpito la traversa e Mignolet che ha salvato il Bruges su una punizione magistrale del capitano viola. Ma è stato Beltran a scrivere la storia, con il suo gol che ha garantito alla Fiorentina un posto nella finale. Non sono mancati momenti di tensione, come la parata di Terracciano che ha tenuto la porta inviolata. Ora gli occhi sono tutti puntati sulla finale del 29 maggio allo Stadio Agia Sophia di Atene, dove la Fiorentina cercherà di conquistare il trofeo.

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Internazionali di Roma, Djokovic: sarò al top della forma per Roland Garros

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“Penso di essere sulla buona strada per raggiungere il picco della mia forma al Roland Garros di Parigi”. Lo ha detto Novak Djokovic nella conferenza stampa agli Intenzionali d’Italia. “Spero che qui a Roma possa giocare meglio di quanto ho fatto a Montecarlo – ha proseguito – Il desiderio, ovviamente, è sempre quello di arrivare lontano. Ma vediamo. Adesso è un concetto diverso. È la prima volta che Roma e Madrid durano quasi due settimane, come Indian Wells e Miami. E questo ti da più tempo per recuperare tra una partita e l’altra se continui nel torneo, il che penso sia utile per me”. L’obiettivo, oggi, però non è Roma.

“In termini di preparazione guardo oltre – ha spiegato – Punto al Roland Garros, a Wimbledon e alle Olimpiadi. Questo è il blocco per il quale ci stiamo preparando di più e sono soddisfatto di come sono andati gli ultimi 10-14 giorni di allenamento”.

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