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Alba Parietti tra amori, età e libertà: «Ho imparato a stare bene con me stessa»

In un’intervista al Corriere della Sera, Alba Parietti racconta la sua nuova vita da sola a Ibiza, la fine della storia con Fabio Adami, il bilancio di una carriera lunga 48 anni e il desiderio di innamorarsi ancora.

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Alba Parietti, protagonista della televisione da 48 anni e seguita da mezzo milione di follower su Instagram, sta vivendo una delle vacanze più belle della sua vita a Ibiza, in compagnia di sé stessa. Sui social ha chiarito la sua filosofia: «Prendere la vita a morsi. Ogni giorno può accadere di tutto, lo vivo come se fosse l’ultimo. Ogni minuto è un regalo».

La fine della storia con Fabio Adami

Nell’intervista al Corriere della Sera, Parietti conferma la rottura con Fabio Adami, manager di Poste Italiane, definendo la relazione «una grandissima passione, ma senza basi solide». Pur descrivendo Adami come «straordinario padre e persona perbene», ammette che la diversità di caratteri e modi di intendere la vita ha reso impossibile continuare.

Un amore complesso con i personaggi pubblici

Parietti riconosce la difficoltà di stare accanto a una donna famosa e dalla personalità forte: «Bisogna essere profondamente risolti e non competitivi. Ciò che ti affascina all’inizio può diventare una minaccia per la tua identità».

Gli amori che hanno segnato la sua vita

Dall’ex marito Franco Oppini, «padre meraviglioso di mio figlio Francesco», a compagni come Stefano Bonaga, Christopher Lambert e Cristiano De André, fino a Giuseppe Lanza di Scalea, «l’uomo che ha contato di più dopo i miei genitori». Parietti respinge l’idea di essere stata sfortunata in amore: «Sono sempre stata amatissima».

Età, bellezza e vanità

Sull’invecchiare, ammette di aver paura come tutti, ma rivendica la propria fragilità legata all’avvenenza. «Uso i filtri nei video, non vedo il problema». E precisa: «Non ho mai avuto un fidanzato potente, tutto ciò che ho fatto nella carriera l’ho conquistato da sola».

Carriera e rivalità sul palco

Parietti ricorda il Sanremo 1993 e le polemiche con Lorella Cuccarini, attribuendo a Pippo Baudo la scelta di affidarle il Dopofestival invece della conduzione sul palco. «Resto l’unica conduttrice del Dopofestival a non essere salita all’Ariston per salutare il pubblico».

Progetti, desideri e nuove sfide

Con 41 anni di contributi e la pensione in arrivo, Parietti rivendica il diritto alla vanità e alla libertà di esprimere opinioni anche scomode. Il desiderio più grande? «Diventare nonna e innamorarmi ancora: non si è mai così felici come quando si è innamorati».

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Esteri

Ucraina, Zelensky apre a un congelamento del conflitto: “Buon compromesso”, ma Putin dice no e la guerra continua

Volodymyr Zelensky accetta l’idea di un congelamento del conflitto come proposto da Trump, ma Putin respinge il compromesso. Nuovi bombardamenti su Kharkiv, con vittime civili e tensioni diplomatiche.

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A meno di un anno da quando definiva “inaccettabile” l’ipotesi di un congelamento del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky cambia linea e si dice ora pronto ad accettarlo come “un buon compromesso”.
Una posizione che lo avvicina all’idea di Donald Trump, ma lo allontana da Vladimir Putin, che continua a rifiutare qualsiasi soluzione che non includa il controllo del Donbass.

Trump ha proposto: rimanete dove siete e iniziate le trattative. Penso che sia un buon compromesso”, ha dichiarato Zelensky durante la prima tappa del suo tour europeo a Oslo, sottolineando però di non essere certo che Mosca accetterà l’accordo.


Bombe su Kharkiv: la guerra continua nonostante i colloqui

Mentre la diplomazia cerca spiragli di pace, l’Ucraina subisce nuovi attacchi massicci.
In una sola notte, 405 droni e 28 missili russi sono caduti sulle regioni ucraine, compresa Kiev, causando sette morti, tra cui due bambini, e decine di feriti.

A Kharkiv, un asilo è stato colpito mentre all’interno si trovavano 48 bambini, salvati in tempo dai vigili del fuoco.
Le immagini dei piccoli infagottati nei giacconi, portati in braccio tra macerie e vetri infranti, hanno fatto il giro del mondo.
Un dipendente comunale è rimasto ucciso e altri civili sono feriti.

Non c’è e non può esserci alcuna giustificazione per un attacco a un asilo”, ha denunciato Zelensky.
È uno schiaffo in faccia della Russia a chiunque insista su una soluzione pacifica. Mosca non sente abbastanza pressione e prolunga la guerra”.


Diplomazia ferma: vertice di Budapest rinviato

Il vertice di Budapest tra Putin e Trump resta sospeso.
Il presidente americano ha dichiarato: “Non voglio perdere tempo”, lasciando intendere che un incontro, per ora, non è in programma.

Il premier ungherese Viktor Orban ha cercato di mantenere ottimismo: “I preparativi per il vertice di pace continuano, ma la data è incerta”.
Da Mosca, il viceministro degli Esteri Sergey Ryabkov ha confermato che la Russia non pone ostacoli, ma ammette che “il processo di definizione dei parametri è complesso”.

Il nodo resta quello di sempre: Kiev e Washington chiedono un cessate il fuoco immediato sulle linee attuali del fronte per avviare i negoziati, mentre Mosca rifiuta di congelare la guerra senza ottenere il riconoscimento del Donbass.


Zelensky in tour europeo per rafforzare la pressione su Mosca

Il presidente ucraino ha intrapreso un tour europeo per ottenere maggiore sostegno militare e diplomatico.
Dopo Oslo, Zelensky è atteso in Svezia, che si prepara a fornire 150 cacciabombardieri Gripen, e successivamente a Bruxelles, dove parteciperà al Consiglio Europeo per discutere un piano di pace euro-ucraino in 12 punti.

Il viaggio si concluderà a Londra, dove prenderà parte a una riunione della Coalizione dei Volenterosi.
La Russia può essere fermata solo con la forza”, ha ribadito Zelensky, chiedendo un rafforzamento delle forniture militari.


Putin mostra i muscoli: esercitazioni nucleari e messaggi di forza

Mentre Kiev cerca alleati, Vladimir Putin continua a esibire la potenza militare russa.
Il Cremlino ha confermato che il presidente ha guidato personalmente un’esercitazione delle forze nucleari strategiche, coinvolgendo missili intercontinentali, sottomarini e aviazione militare.

Secondo Mosca, si tratta di manovre programmate da tempo, ma per molti osservatori rappresentano un chiaro segnale di deterrenza rivolto all’Occidente e un monito diretto a Kiev.


Una pace ancora lontana

La guerra in Ucraina resta intrappolata nello stallo:
Zelensky apre alla diplomazia, Trump propone un congelamento, ma Putin non arretra.
Intanto, il Paese continua a contare vittime civili, distruzioni e blackout in una guerra che sembra ormai destinata a durare ancora a lungo, anche se sotto una fragile coltre di trattative.

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Esteri

Vertice Ue ad alta tensione: scontro su Green Deal e beni russi congelati, Meloni guida il fronte dei “pragmatici”

Vertice Ue ad alta tensione a Bruxelles: i leader europei divisi su Green Deal e beni russi congelati. Meloni guida il fronte dei “pragmatici”, mentre Zelensky chiede nuovi aiuti per Kiev.

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Il vertice del Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles si preannuncia tra i più tesi degli ultimi mesi.
Quello che il presidente del Consiglio europeo aveva definito “il vertice delle decisioni” potrebbe davvero esserlo — ma solo dopo un duro scontro politico tra i 27 leader dell’Unione.
Sul tavolo due questioni esplosive: l’uso dei beni russi congelati per sostenere Kiev e la riforma del Green Deal.

L’incontro si aprirà con l’intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre il capitolo su competitività e clima sarà affrontato nel pomeriggio, con la possibilità di negoziati notturni.


Il nodo dei beni russi: Roma e Bruxelles frenano

La Commissione europea punta a ottenere il via libera dei Ventisette per presentare una proposta sull’utilizzo dei beni russi congelati, stimati in centinaia di miliardi di euro, per finanziare l’assistenza a Kiev nel 2026.
Ma l’accordo è tutt’altro che scontato.

L’Italia mantiene una posizione prudente, mentre il Belgio resta fermo sul proprio veto, preoccupato per l’impatto sulle sue casse e sul sistema Euroclear, dove si trovano molti degli asset russi.
Mosca, dal canto suo, minaccia ritorsioni economiche e legali.

Zelensky ribadirà che l’Ucraina è a corto di risorse per difendersi e chiederà un impegno concreto, che probabilmente si tradurrà solo in una dichiarazione d’intenti e nel sì al 19° pacchetto di sanzioni, focalizzato sul gas russo.


Green Deal, il fronte dei “pragmatici” contro gli “oltranzisti”

La parte più tesa del vertice riguarda però il Green Deal europeo, dove i 27 sono ormai divisi in tre blocchi:

  • gli ultras sovranisti (Slovacchia e Ungheria),

  • i pragmatici, guidati da Giorgia Meloni,

  • e i fedeli alla transizione verde, come Spagna, Danimarca e Irlanda.

Al centro dello scontro, l’obiettivo della riduzione del 90% delle emissioni entro il 2040.
Per l’Italia, “pragmatismo” significa chiedere uno sconto del 5%, considerato eccessivo da diversi partner.
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen non vuole che si superi la soglia del 3-5%, ma per evitare rotture nelle conclusioni finali non comparirà alcun numero: la decisione sarà rinviata a un vertice straordinario dei ministri dell’Ambiente il 4 novembre.


La lettera dei 19 Paesi: “Semplificare, non distruggere”

La tensione è stata alimentata anche dalla lettera di 19 Stati membri, tra cui Italia, Francia, Germania e Polonia, che chiedono di “rivedere, ridurre e limitare” le norme europee, a partire da quelle verdi.
Semplificazione è competitività”, si legge nel documento, che cita le parole di Mario Draghi.

Meloni, da parte sua, ha dichiarato: “L’Ue deve cambiare approccio. Non voteremo leggi sul clima che penalizzano le nostre imprese. Dire dei no serve a salvare l’Europa dai diktat che ne hanno indebolito la forza”.
Posizioni che però non trovano consenso in Paesi come Spagna e Danimarca, secondo cui “semplificare non deve diventare sinonimo di deregolamentare”.


Bruxelles sotto la tempesta

Mentre la tempesta Benjamin sferza l’Europa nord-occidentale, anche all’interno del Consiglio europeo il clima politico è tutt’altro che sereno.
La maggioranza al Parlamento europeo, già indebolita dal fallimento dell’accordo sulla due diligence per la sostenibilità aziendale, appare in difficoltà.
Nel frattempo, Usa e Qatar hanno messo in guardia Bruxelles: “Cambiate le regole o l’export di gas sarà a rischio”.


L’Europa tra equilibrio e divisioni

Il vertice di Bruxelles si chiude così con un’Unione divisa tra la necessità di sostenere Kiev e il timore di frenare la propria competitività industriale.
La premier Meloni guida il fronte dei “pragmatici”, ma la ricomposizione politica dei Ventisette resta complessa.
Tra beni russi congelati, emissioni da tagliare e pressioni internazionali, l’Europa cerca ancora la difficile via di mezzo tra realismo e ambizione.

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Economia

Legge di bilancio 2026: taglio Irpef, aumento pensioni minime, nuove tasse su affitti brevi e tabacco

La legge di bilancio 2026 porta il taglio dell’Irpef per 13 milioni di italiani, un piccolo aumento delle pensioni minime e nuove imposte su affitti brevi e tabacco. Confermate misure per banche e lavoratori.

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Con il nuovo taglio dell’Irpef, oltre 13 milioni di contribuenti riceveranno un beneficio medio di 210 euro.
La riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33% interesserà i redditi tra 28mila e 50mila euro, con un vantaggio maggiore per gli 8,2 milioni di lavoratori dipendenti inclusi nella misura.
Il beneficio non sarà applicato ai redditi superiori ai 200mila euro.


Pensioni minime e Ape sociale prorogata

Le pensioni minime aumenteranno di 12 euro al mese rispetto al 2025, con un incremento complessivo di 20 euro dal 2026.
L’aumento sarà destinato ai pensionati in condizioni di disagio economico, non solo agli over 70, e riguarderà circa 1,1 milioni di persone.
Confermata la proroga dell’Ape sociale, che potrebbe interessare 24mila beneficiari nel 2026, mentre Opzione Donna e Quota 103 non saranno rinnovate.


Affitti brevi, aliquota più alta solo per chi usa le piattaforme

Il Governo ha scelto una via intermedia sulla tassazione degli affitti brevi: la cedolare secca sale al 26% solo per gli immobili affittati tramite piattaforme telematiche.
Resta al 21% per chi gestisce direttamente la locazione.
Secondo le stime, il 90% dei proprietari continuerà a utilizzare le piattaforme digitali, garantendo un get­tito di circa 102 milioni di euro l’anno dal 2028.


Rottamazione delle cartelle: attesi 9 miliardi in dieci anni

La nuova definizione agevolata consente di sanare le cartelle relative al periodo 2020–2023 con pagamento in un’unica soluzione o in 54 rate bimestrali (minimo 100 euro a rata) e interessi al 4% annuo.
L’impatto stimato per l’erario è di 9 miliardi tra il 2026 e il 2036.


Banche e assicurazioni, contributo straordinario da 10 miliardi

Per gli istituti finanziari è previsto un contributo complessivo da 10 miliardi in tre anni, con:

  • aumento di due punti dell’Irap;

  • slittamento delle Dta;

  • accesso agevolato alle riserve nei primi due anni;

  • adeguamento graduale sugli interessi passivi (dal 96% al 99%).

La misura include anche modifiche alle svalutazioni sui crediti.


Lavoratori, detassazione e bonus produttività

Arriva una tassazione ridotta al 5% sugli aumenti contrattuali del 2025 e 2026 per i lavoratori con redditi inferiori ai 28mila euro, pari a 3,3 milioni di persone.
Confermata la detassazione di straordinari, festivi e notturni per redditi fino a 40mila euro.
I premi di risultato saranno tassati all’1%, con il tetto che passa da 3mila a 5mila euro.
Sale inoltre a 10 euro l’importo esentasse dei buoni pasto elettronici.


Aumenti in arrivo: sigarette e tassa di soggiorno

Previsti aumenti sui pacchetti di sigarette: +15 centesimi nel 2026, +25 nel 2027 e fino a +40 dal 2028.
Prorogata anche per il 2026 la facoltà per i Comuni di aumentare la tassa di soggiorno fino a 2 euro per notte.


Cinema e cultura: tagli ridotti rispetto alle stime iniziali

Ridotti i tagli al Fondo per il cinema e l’audiovisivo: la riduzione per il 2026 sarà di 150 milioni (invece dei 190 previsti), e di 200 milioni nel 2027 al posto dei 240 inizialmente programmati.


Flat tax per i “Paperoni”

La tassa piatta per i super-ricchi che trasferiscono la residenza fiscale in Italia sale da 200mila a 300mila euro, mentre per i familiari l’imposta raddoppia da 25mila a 50mila euro.


Risorse per i Comuni, la sanità e la ricerca

Previsto un fondo di 50 milioni nel 2027 e 100 milioni dal 2028 per migliorare il trattamento accessorio dei dipendenti comunali non dirigenti.
La sanità viene rifinanziata con 2,4 miliardi nel 2026 e 2,65 miliardi dal 2027, con fondi aggiuntivi destinati alla prevenzione.
Nasce infine il Fondo per la programmazione della ricerca, con oltre 400 milioni di euro per il 2026, destinati a garantire stabilità e continuità ai bandi scientifici nazionali.


Una manovra orientata al ceto medio e alla stabilità

La legge di bilancio 2026, presentata come una manovra di equilibrio, punta a sostenere i redditi medi, mantenere la pressione fiscale sotto controllo e garantire risorse mirate alla sanità, alla ricerca e agli enti locali, con l’obiettivo di favorire una crescita ordinata e sostenibile nel medio periodo.

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