Collegati con noi

Cronache

Il tribunale di Milano dichiara fallito Mercatone Uno, a rischio 1.800 posti

Pubblicato

del

Shernon Holding, la societa’ che gestiva 55 punti vendita di Mercatone Uno, e’ stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano. Per lo storico marchio della grande distribuzione si tratta dell’ennesima tappa – forse l’ultima – di un’odissea iniziata sette anni fa. Gli oltre 1.800 lavoratori lo hanno scoperto nella notte via Facebook e Whatsapp e dalla mattina sono iniziati picchetti e presidi di fronte ai negozi chiusi in tutta Italia. Solo un mese fa, Shernon Holding aveva presentato domanda di ammissione al concordato preventivo, garantendo la tenuta dei posti di lavoro almeno fino a maggio. Ma la richiesta e’ stata respinta dal Tribunale, “avendo riscontrato un indebitamento complessivo maturato in soli 9 mesi di attivita? per oltre 90 milioni, perdite gestionali fisse di 5-6 milioni al mese, la totale assenza di credito bancario e di fiducia da parte dei fornitori”, come ha spiegato il curatore Marco Angelo Russo. Secondo Russo, “la verifica ha dato esito negativo, perche? i costi da affrontare per esercitare l’attivita’ erano irrimediabilmente e notevolmente superiori ai possibili ricavi e quindi era impossibile proseguire l’attivita’ senza arrecare gravi pregiudizi ai creditori”. “Non c’e’ stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda”, ha rivelato Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia, una delle prime organizzazioni sindacali a rendere nota la notizia. Nello stabilimento reggiano di Rubiera, come in tantissimi altri punti vendita dal Piemonte alla Puglia, sono stati organizzati sit-in di protesta: “Quando i lavoratori sono arrivati, hanno trovato le saracinesche chiuse e il divieto di accedere ai locali aziendali”. Un disagio al quale si e’ aggiunta la protesta dei clienti: “Fino all’ultimo momento, Mercatone Uno ha venduto e incassato acconti anche di migliaia di euro”, ha proseguito Chierici. “E’ urgente ed indispensabile l’intervento del Mise per salvaguardare i lavoratori e preservare il futuro delle loro famiglie”, chiedono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Ad intervenire anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che chiede assicurazioni urgenti sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha anticipato a lunedi’ il tavolo previsto per il 30 maggio. Oltre alle quasi 2mila persone, il cui destino lavorativo sembra ormai appeso a un filo, il crac di Mercatone Uno si porta dietro anche un indotto di 500 aziende creditrici per circa 250 milioni non riscossi: “Si tratta di quasi 10mila persone coinvolte”, ha sottolineato  Shernon aveva acquisito i 55 punti vendita del marchio con sede a Imola, nel Bolognese, solo nell’agosto 2018, annunciando un piano di rilancio con ricavi previsti a partire dal 2022. Il progetto, pero’, e’ naufragato nel giro di una notte, facendo piazza pulita della storia di un marchio legato a strettissimo filo anche al volto e alle imprese sportive di Marco Pantani.

Advertisement

Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

Pubblicato

del

E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

Continua a leggere

Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

Pubblicato

del

Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

Continua a leggere

Cronache

“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

Pubblicato

del

Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto