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Studenti scelgono licei scientifico e classico, crescono anche istituti tecnici

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Volgono al termine le iscrizioni per l’anno scolastico 2019/2020 che si chiuderanno alle 20 di questa sera. Le iscrizioni si sono aperte lo scorso 7 gennaio. La domanda era on line per la Primaria, la Secondaria di primo e secondo grado, cartacea per l’Infanzia. Secondo i primissimi dati disponibili, il 55,4% degli studenti che a settembre frequentera’ una classe prima della Scuola secondaria di secondo grado ha optato per un indirizzo liceale. Anche per l’anno scolastico 2019/2020, dunque, i Licei si confermano in testa alle preferenze. Lo scorso anno erano stati scelti dal 55,3% dei neo iscritti. In crescita anche gli Istituti tecnici, che passano dal 30,7% delle preferenze dello scorso anno al 31% del 2019/2020. Lieve calo per i Professionali, scelti dal 13,6% dei ragazzi rispetto al 14% del 2018/2019.

– LICEI ANCORA IN CRESCITA: Prosegue il trend: sono stati scelti dal 55,4% degli studenti come avviene ormai dal 2014/2015. Anche quest’anno continua a crescere la percentuale di iscritti al Classico: sono il 6,8%, rispetto al 6,7% dell’anno scorso. Lo Scientifico (tra indirizzo tradizionale, opzione Scienze Applicate e sezione Sportivo) si conferma in testa alle preferenze: lo ha scelto il 25,5% degli studenti, con una leggera flessione dello 0,1% rispetto allo scorso anno. Guardando nel dettaglio, si registra una lieve flessione dell’indirizzo tradizionale (passato dal 15,6% dello scorso anno al 15,4% delle scelte del prossimo anno scolastico), cresce la percentuale di chi sceglie l’opzione Scienze Applicate: e’ l’8,4% quest’anno, era l’8,2% un anno fa. L’opzione Sportivo passa dall’1,8% del 2018/2019 all’1,7% del 2019/2020. Restano stabili al 9,3% le preferenze per il Liceo linguistico e allo 0,5% quelle per il Liceo europeo/internazionale. Si registra invece un leggero calo per l’Artistico (dal 4,1% dell’anno scorso al 4%). Prosegue la crescita del Liceo delle Scienze umane, lo ha scelto l’8,3% dei ragazzi rispetto all’8,2% dell’anno scorso, e dei Licei musicali e coreutici, passati dallo 0,9% degli ultimi tre anni all’1% del 2019/2020.

– CRESCONO GLI ISTITUTI TECNICI: Uno studente su tre (31%, erano il 30,7% un anno fa) ha scelto un Istituto tecnico. Il settore Economico e’ stabile all’11,4%; il settore Tecnologico, con i suoi indirizzi, continua ad attrarre maggiormente, con il 19,6% delle scelte (registrava il 19,3% nel 2018/2019). Gli Istituti professionali, scelti dal 13,6% degli studenti, registrano un lieve calo rispetto al 14% del 2018/2019.

– LICEI AL TOP NEL LAZIO: Anche quest’anno il Lazio si conferma la regione con la maggiore percentuale di iscritti ai Licei, con il 68,6%. Seguono Abruzzo (61,2%), Campania (59,1%), Sardegna e Umbria (rispettivamente 58,5%), Sicilia (58,2%). Il Veneto si conferma la regione con meno ragazzi che scelgono gli indirizzi liceali (45,7%) e la prima nella scelta dei Tecnici (40%). Nei Tecnici seguono Emilia Romagna (37,2%) e Friuli Venezia Giulia (36,5%). La regione con la piu’ alta percentuale di iscritti negli Istituti professionali e’ la Basilicata (16,8%), seguita da Campania (16%) ed Emilia Romagna (15,8%).

– MIUR: ‘FAMIGLIE SODDISFATTE DEL SERVIZIO’: Il 69,11% delle famiglie ha effettuato l’iscrizione on line in autonomia, a casa (in lieve calo rispetto al 71,8% dello scorso anno). Con punte dell’87,46% in Friuli Venezia Giulia. Seguono il Veneto con l’85,3% e la Lombardia con l’84,8%. Restano piu’ indietro la Sicilia con il 41,11% delle famiglie che ha iscritto i propri figli senza chiedere aiuto alle scuole, la Puglia (39,14%) e la Campania (38,9%). Il servizio e’ comunque sempre piu’ apprezzato: secondo i primi dati rilevati dal Miur, il 91,56% degli utenti ritiene efficiente il funzionamento del servizio, l’88,93% ritiene semplice l’utilizzo delle iscrizioni on line in tutte le sue fasi, il 92,8% le considera vantaggiose in termini di risparmio di tempo. Tutti dati in aumento rispetto agli anni precedenti. Ben accolta la novita’ della web app che tramite il QR Code consentiva di accedere alle schede anagrafiche delle scuole: lanciata lo scorso dicembre, ha registrato quasi 107.000 accessi. La percentuale piu’ elevata di accessi e’ stata nelle Marche (80%), in Piemonte e Abruzzo sono stati rilevati il 65% di accessi. Seguono Lazio (61%) e Lombardia (59%).

 

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A Perugia scatta indagine sull’eroina con il Fentanyl

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Ora c’è anche un’indagine della magistratura di Perugia sul Fentanyl usato come sostanza da taglio in una dose di eroina recuperata alcune settimane fa nella zona del capoluogo umbro. La procura ha infatti aperto un fascicolo a carico di ignoti. Spaccio di stupefacenti l’ipotesi di reato che compare nel fascicolo, con il quale l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone mira a svolgere indagini specifiche. “Sono preoccupato per quanto sta emergendo e voglio cercare di capire se si tratta di un fatto sporadico o se ci sono episodi analoghi”, aveva detto il magistrato nei giorni scorsi subito dopo che era scattato l’allarme. Il Fentanyl – oppioide sintetico 80 volte più potente della morfina – è stato scoperto in un controllo a campione svolto nelle scorse settimane dall’Unità di strada di Perugia.

Minima – secondo le analisi svolte dall’Istituto superiore di sanità – la quantità del potente analgesico trovata. L’eroina era il 50%, poi c’erano anche codeina (30%) e diazepam (15%) oltre al 5% di Fentanyl. Il Sistema nazionale di allerta rapida coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga si è dunque attivato e dal ministero della Salute è partita una nota agli assessorati alla sanità di tutte le Regioni affinché sollecitino le strutture che si occupano di dipendenze ad “informare le persone che fanno uso di sostanze dei gravissimi rischi per la salute”. Si è messo quindi in moto il nuovo Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici che prevede l’invio dell’allerta anche a tutte le forze di polizia e a tutte le amministrazioni affinché sia rafforzata la rete di monitoraggio territoriale e aumentata l’attenzione in tutti i settori potenzialmente esposti.

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Iss, il Fentanyl erroneamente definito “la droga degli zombie”

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Il Fentanyl “non è la droga cosiddetta degli zombie”. A spiegarlo, in un primo piano online, è l’Istituto superiore di sanità, in riferimento al primo caso in Italia, verificatosi a Perugia, in cui è stata rilevata una preparazione da strada contenente questo oppioide sintetico, e su cui oggi è stata aperto un fascicolo. Al momento tutte le Forze di polizia sono allertate. I fentanyl è un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche.

E’ circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico. I suoi analoghi, più di 150 analoghi illeciti al momento nel mercato nero, arrivano ad essere fino a mille volte più potenti della morfina. In Italia, tale oppioide sintetico viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa.

L’Iss chiarisce dunque la definizione di ‘droga degli zombie’, spesso utilizzata: “Né l’eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la ‘droga degli zombie’. Si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e mioriilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno.

La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Queste ulcerazioni profonde rendono i consumatori zombie: da qui il nome utilizzato per definire questa droga”. Al momento in Italia vige una allerta di terzo grado (alert di terzo grado): si tratta di una comunicazione di massima urgenza che viene mandata a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso. L’allerta di grado 3 si riferisce a sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti, quale per esempio proprio il Fentanyl. Attualmente, in Italia c’è un piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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