Un “netto peggioramento” dell’industria e del settore agricolo, un “andamento stagnante” del terziario: e’ la fotografia di un Paese che, dopo cinque anni, frena e finisce in recessione. L’ultimo trimestre vede una contrazione dell’economia dello 0,2%. E’ una recessione tecnica, determinata da due trimestri consecutivi di calo nella seconda meta’ del 2018. Ma e’ anche una zavorra per il 2019: da imprese e sindacati sale l’allarme e la richiesta al governo di prendere contromisure. Accelerare gli investimenti e un decreto “cantieri veloci”, e’ la ricetta dell’esecutivo, che continua a negare la necessita’ di una manovra correttiva. E ostenta ottimismo. Il calo e’ “transitorio” e legato alla guerra dei dazi tra Usa e Cina, spiega Giuseppe Conte: il “rilancio” quest’anno e’ “certo”. I dati sono l’eredita’ – punta il dito Luigi Di Maio, con scelta che Matteo Salvini non sposa – dei governi a guida Pd. Nell’ultimo trimestre del 2018 l’economia italiana ha subito una contrazione: non andava cosi’ male dal 2013 e il dato, ufficializzato dall’Istat, pesa come un macigno sull’azione del governo. Il premier convoca un ‘gabinetto di guerra’ di primo mattino a Palazzo Chigi. Bisogna decidere che linea tenere, che misure mettere in campo. Come evitare una manovra correttiva che nell’esecutivo piu’ d’uno considera difficile da schivare. Ma Di Maio assicura che i “saldi” non cambieranno. E Salvini scommette per fine anno “il segno piu'”. Gia’ vacillano pero’ le previsioni del governo, che ha fissato la crescita del Pil all’1%. A causa della “zavorra” degli ultimi due trimestri di crescita negativa nel 2018 (-0,1% e -0,2%) lascia in eredita’ al 2019 una crescita acquisita (se il Pil per tutto l’anno fosse pari a zero) pari al -0,2%. E se Banca d’Italia per ora prevede per l’anno in corso un segno positivo allo 0,6%, c’e’ gia’ chi abbassa ancora l’asticella.
Carlo Cottarelli stima uno 0,4% e lancia l’allarme patrimoniale. I dati ufficiali per ora sono quelli dell’Istat. E non sono tutti “neri”. C’e’ un lieve miglioramento dell’occupazione, che si attesta a livelli pre-crisi, al massimo da dieci anni, al 58,8% (+0,1%). Ma il lavoro resta tra i dossier caldi del governo, dal momento che aumentano i posti a termine o autonomi, mentre calano quelli stabili. L’economia italiana nel suo complesso soffre ma, spiega il ministro Giovanni Tria, il dato era “atteso”: c’entrano la guerra dei dazi Usa-Cina e un rallentamento europeo, a partire dalla Germania (il Pil dell’Eurozona nel quarto trimestre e’ a +0,2%). Nel 2018 il Pil italiano e’ all’1%, in netta frenata rispetto all’1,6% del 2017. Ma, nonostante la borsa in giornata chiuda in calo, lo spread non si muove molto e Tria sottolinea che i dati “non intaccano il recupero di fiducia dei mercati nel debito italiano”. “Non sono preoccupato, c’e’ entusiasmo”, concorda Conte: bisogna solo aspettare – spiega – che prendano corpo gli effetti delle misure contenute in manovra e si vedra’ che non serve una manovra-bis. Ma il rallentamento c’e’, il ‘gabinetto di guerra’ del governo studia le contromisure: obiettivo minimo superare senza ostacoli la scadenza delle elezioni europee. Tria annuncia un’accelerazione del “programma di investimenti pubblici” e Salvini un decreto, entro marzo, per “dimezzare” i tempi di avvio dei cantieri pubblici. Per il 2020 – promette la Lega che lavora a una propria proposta – non solo si evitera’ un aumento dell’Iva ma arrivera’ la flat tax con un taglio Irpef al 20% per i lavoratori dipendenti e un quoziente familiare. “Bisogna agire subito o a gennaio sara’ peggio”, pungola pero’ Vincenzo Boccia da Confindustria: si sblocchi la Tav, per iniziare. “I dati sono preoccupanti, e’ a rischio l’occupazione”, dice dalla Cisl Annamaria Furlan. Di Maio se la prende con i governi Pd che – accusa – hanno “mentito” e dichiarato la fine della crisi quando non era vero. Ma Salvini non lo segue su questa strada. E le opposizioni insorgono, chiedono al governo di riferire in Aula. Di Maio – dice Pier Carlo Padoan – mina la “fiducia” in istituzioni come l’Istat: “I problemi per il Paese sono iniziati con questo governo”.