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Ancora un Commissario: per il granchio blu e per la peste suina

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Parola mantenuta sul decreto di sostegno all’agricoltura preannunciato, a metà marzo a Roma, dal ministro Francesco Lollobrigida alla Conferenza organizzativa della Cia-Agricoltori Italiani, e frutto della collaborazione di più ministeri, – a partire da Difesa, Ambiente, Salute, Turismo – , nonché di ulteriori confronti con tutte le organizzazioni di rappresentanza del settore primario. Oggi ha preso forma in dodici articoli e verrà presentato la prossima settimana in Consiglio dei ministri. Al traguardo di un working in progress reso noto in più occasioni dallo stesso ministro Lollobrigida, ma senza fornire i dettagli sulle misure di aiuto “per rispetto – ha detto – del Cdm dove verrà discusso”. L’obiettivo dichiarato, durante la 75/ma assemblea di Fruitimprese, è quello di affrontare non solo le situazioni critiche ma anche per mettere in campo una strategia volta a migliorare i controlli del settore e altre questioni che riguardano “un mondo che deve essere protetto, salvaguardato e promosso”, ha sottolineato Lollobrigida.

Stando all’ultima bozza del provvedimento, il dl Agricoltura di prossimo varo prevede aiuti alle imprese danneggiate dalla guerra in Ucraina ma anche dal proliferare del granchio blu per cui arriva un commissario straordinario nazionale in carica fino al 2026, o per i produttori colpiti dalla “moria dei kiwi”, oltre a nuovi interventi per arginare la peste suina e il rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali. E per limitare l’uso del suolo agricolo si dispone che “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’istallazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”. La società “Sistema informatico nazionale per lo sviluppo dell’Agricoltura – Sin Spa” viene incorporata nell’Agenzia per le erogazione in Agricoltura, Agea.

Inoltre per far fronte alla complessa situazione epidemiologica derivante dalla diffusione delle Peste suina africana (Psa) i piani di contrasto al proliferare dei cinghiali lungo l’intera Penisola verranno attuati anche mediante il personale delle Forze armate, previa frequenza di specifici corsi di formazione e mediante l’utilizzo di idoneo equipaggiamento. Sarà coinvolto un contingente di massimo 177 unità, e per un periodo non superiore a 12 mesi, con spese a carico, viene precisato nel testo, del Commissario straordinario preposto al contrasto Psa.

Il decreto guarda anche al settore pesca e dell’acquacoltura per contenere gli effetti della crisi economica conseguente alla diffusione del granchio blu. Le imprese della comparto che nel 2023 hanno subito una riduzione del volume d’affari, pari almeno al 20 per cento rispetto all’anno precedente, previa autocertificazione potranno avvalersi della sospensione per 12 mesi delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti a rimborso rateale, cambiali agrarie comprese. “In questo provvedimento – ha sottolineato Lollobrigida uscendo da Palazzo Chigi – ci saranno alcune delle cose che avevamo garantito. Sul granchio blu abbiamo fatto molto, e bisogna fare ancora di più: bisogna avere una strategia di carattere italiano ed europeo non solo per arginare i danni che vengono provocati ma anche per trovare una soluzione definitiva”.

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Un caso il viaggio d’affari di Totti a Mosca, gli appelli a non andare e i silenzi del campione

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“L’imperatore sta andando alla terza Roma”. Sfondo viola, slogan in russo e l’immagine di Francesco Totti (foto Imagoeconomica in evidenza) di spalle con la maglia della Roma ed il numero 10 ben in evidenza. Così, il ‘Capitano’ appare sui cartelli di cui, pare, Mosca sia piena. Il motivo: la partecipazione l’otto aprile (data scritta con i numeri romani) ed un evento organizzato da una testata che si occupa di sport e scommesse. La notizia ha fatto il giro del web ed è diventata virale sui social con tanto di polemiche da parte di tifosi e non solo.

“Capità ma che stai affà'”, scrive un utente su X. “Dopo 3 anni di guerra, con migliaia di morti, migliaia di bambini rapiti… ci sono italiani che vanno a fare l’inchino al regime di Putin. Dopo Albano, Pupo… adesso Totti”, scrive un altro internauta che si firma Rodyka. Sul caso interviene anche Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe che sempre su X scrive: “L’imperatore sta andando nella terza Roma. D’altronde.. pecunia non olet”.

Ma il viaggio dell’ex capitano giallorosso diventa un caso anche politico. A lanciare un appello affinchè Totti torni sui suoi passi è Andrea Massaroni, coordinatore romano di +Europa: “Francesco Totti rappresenta per Roma, per l’Italia e per milioni di persone nel mondo molto più di un grande campione sportivo: è simbolo di generosità, cuore e valori positivi. Per questo – scrive – rivolgiamo a lui un appello sincero e affettuoso: Francesco, Roma ti ama per il tuo cuore e la tua generosità: non permettere che siano associati a chi calpesta diritti umani e democrazia”. Il diretto interessato sceglie di non replicare, ma in ambienti a lui vicini si prova a smontare la polemica osservando che l’iniziativa è un evento commerciale a carattere sportivo al quale hanno partecipato altri calciatori in passato ed altri andranno in futuro.

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Esteri

Israele vuole 11 ostaggi vivi subito, ma è stallo

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In Israele l’aeronautica militare è entrata in stato di massima allerta per i possibili attacchi con missili e droni da parte degli Houthi, dopo i raid lanciati dagli Usa nello Yemen, ma allo stesso tempo il governo Netanyahu resta concentrato sulla situazione a Gaza. Il suo ufficio ha dato mandato al team negoziale di continuare i colloqui per l’accordo con Hamas sulla tregua, con la richiesta di rilascio di 11 ostaggi vivi subito e della metà di quelli non più in vita. I negoziatori israeliani hanno incontrato al Cairo alti funzionari egiziani per discutere della questione. Sullo stallo dell’accordo è intervenuto da Washington l’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff, che in alcune interviste ai media americani ha minacciato Hamas facendo intendere chiaramente che il presidente Trump sta perdendo la pazienza.

“Ciò che è successo con gli Houthi (l’attacco partito sabato sera), mostra la posizione degli Stati Uniti rispetto alle organizzazioni terroristiche, raccomando a Hamas di iniziare a prendere queste questioni più seriamente. Ora c’è un’opportunità per Hamas, ma la finestra si sta chiudendo rapidamente”, ha affermato Witkoff. Che ha anche raccontato alcuni passaggi degli incontri di mercoledì a Doha tra i Paesi mediatori: “Ho trascorso sette ore e mezza al summit. Siamo arrivati ;;lì con una proposta di compromesso che avrebbe portato al rilascio di cinque ostaggi vivi, in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi”, ha riferito, “ma abbiamo ricevuto una risposta inaccettabile, non entrerò nei dettagli”.

In Qatar, l’inviato di Trump ha anche incontrato alti funzionari di Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Autorità Nazionale Palestinese. “Abbiamo discusso una risoluzione di pace finale per Gaza in cui Hamas sarà smilitarizzata, il che deve accadere, è una linea rossa per gli israeliani”, ha affermato. Da parte sua Hamas ha lanciato un ultimatum, chiedendo agli Stati Uniti di impegnarsi a discutere la seconda fase dell’accordo, che di fatto sancisce la fine della guerra. Se non si raggiunge un accordo sul ‘Witkoff outline’, i mediatori potrebbero spingere per un rilascio di ostaggi limitata. Nella serata di domenica da Gerusalemme è poi arrivato l’ennesimo colpo di scena, con il primo ministro Netanyahu che ha annunciato di aver chiesto – nel mezzo della guerra – la rimozione del capo dello Shin Bet (la sicurezza interna) Ronen Bar “a causa di una persistente mancanza di fiducia”. Bar ha poi fatto puntualizzato che la sua rimozione “non è collegata” all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Suggerendo invece che il movente sia in gran parte politico.

E proprio su questo si sono indirizzate gli avversari di Netanyahu. “Sta licenziando Ronen Bar per un solo motivo, l’indagine ‘Qatargate'”, ha affermato il capo dell’opposizione Yair Lapid. Aggiungendo: “Per un anno e mezzo non ha visto alcun motivo per mandarlo via, ma solo quando sono iniziate le indagini sull’infiltrazione del Qatar nell’ufficio di Netanyahu e sui fondi trasferiti ai suoi più stretti collaboratori, all’improvviso è diventato urgente cacciarlo subito”. Durissima la reazione anche del capo del Partito democratico Yair Golan in un post su X: “Netanyahu ha dichiarato guerra allo Stato di Israele. Il licenziamento del capo dello Shin Bet è un disperato tentativo da parte dell’imputato Netanyahu di sbarazzarsi di qualcuno fedele al Paese, che sta indagando su di lui e la sua cerchia ristretta per reati gravi e oscuri e si rifiuta di insabbiare le cose”. Di diverso avviso sul destino di Ronen Bar i falchi di ultradestra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich: “Meglio tardi che mai”, hanno detto all’unisono.

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Fuga scudetto dell’Inter, 2-0 a Bergamo all’Atalanta

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I sogni scudetto dell’Atalanta si fermano sull’inferiorità numerica per doppio giallo a Ederson, anche se la spinta s’era già esaurita. A Bergamo ad andare in fuga è l’Inter, a quota 64 contro i 61 del Napoli fermato a Venezia e i 58 dei bergamaschi. Fermi letteralmente al palo nel forcing in avvio e quindi salvati da Sommer sulla prima conclusione dei locali, i milanesi si portano avanti con Carlos Augusto di testa da angolo in avvio di ripresa dopo 6′ d’interruzione per soccorrere un tifoso sugli spalti, per poi raddoppiare con Lautaro in una sfida conclusa 10 contro 10. Per vedere qualcosa di pericoloso tocca attendere il 7′, quando Lautaro imbecca in verticale Thuram che prende il palo interno alla sinistra di Carnesecchi.

Nell’occasione, sulla palla rimessa dentro dal fondo dal francese, il portiere si scontra con Kolasinac, mentre Carlos Augusto calcia addosso a Djimsiti. Le combinazioni delle due punte interiste tengono Hien sul pezzo, mentre i bergamaschi faticano a uscire oltre la trequarti offensiva e l’invito dall’out di Dumfries al quarto d’ora è bloccato dal portiere di casa. Nei pressi del ventesimo, ecco la squadra di Gasperini, con Pasalic, preferito da trequartista al tridente con de Ketelaere, che constringe Sommer ad alzare sopra la traversa lo stacco chiamatogli da De Roon. Ci provano senza successo anche Kolasinac, sempre in gioco aereo, dal secondo angolo di Lookman dalla destra ed Ederson con la botta dalla distanza fuori misura.

Il break ospite alla mezzora, invece, produce una conclusione sbilenca dalla distanza di Lautaro. Al 33′ per la prima volta sbuca in area Retegui su azione insistita di Lookman, ma Acerbi allontana senza affanno il sinistro dell’oriundo azzurro. Se verso l’intervallo tentano la fortuna Bastoni col piede debole, il destro, sugli sviluppi di uno schema da punizione dalla sinistra di Calhanoglu, e ancora Retegui respinto in mischia, Lookman al 43′ apre troppo il piatto destro rientrando dal vertice sinistro lungo il contropiede di De Roon, inseritosi sulla linea di passaggio del regista turco a Barella.

Al 2’30” della ripresa, un tifoso interista nel settore ospiti si sente male e viene assistito dalla Croce Rossa e portato fuori in barella dall’uscita a metà del settore, con l’arbitro Massa che sospende la partita fino al 9′ quando l’angolo di Calhanoglu dalla destra serve la schiacciata di testa di Carlos Augusto per il vantaggio milanese. Gasperini vira al tridente inserendo De Ketelaere, ma è ancora Carnesecchi a dover stare sull’attenti quando Calhanoglu lo costringe a usare i pugni prima del ventesimo. Bisseck rileva l’acciaccato Dumfries, al 26′ Lautaro appoggia in rete in mischia dopo un tiro respinto di Barella su spizzata di Thuram ma dopo aver spostato Djimsiti: non vale.

Gasperini toglie proprio l’albanese per Samardzic passando al 4-2-3-1 con Maldini per Retegui; Inzaghi risponde con Frattesi per Mkhitaryan. Al 36′, a ruota di un destro debole di Samardzic dall’area servito da Lookman, Ederson protesta per una trattenuta di Thuram e guadagna due cartellini lasciando l’Atalanta in dieci. Al 40′ Bisseck liscia il cross del primo marcatore della serata, due minuti e Barella dalla destra serve a Lautaro il diagonale del raddoppio. Anche Gasperini viene allontanato dall’arbitro e nel recupero Carnesecchi nega il tris a Frattesi sottoporta. Bastoni calcia sopra la traversa prima di rimediare il secondo giallo pure lui, per un tackle falloso su Maldini. Il figlio d’arte all’8′ di recupero sollecita da fuori la presa alta di Sommer e la partita finisce qui.

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