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Esteri

Trump shock: Hitler ha fatto anche cose buone

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Dal “fantastico” Viktor Orban al “brillante” Xi Jinping fino al “buon” Vladimir Putin, non è un segreto che se Donald Trump tornasse alla Casa Bianca la politica estera degli Stati Uniti rischierebbe di cambiare radicalmente. Ma ciò che più preoccupa gli osservatori interni ed esterni alla vigilia delle primarie in Georgia che potrebbero assegnargli matematicamente la nomination repubblicana è la fascinazione del tycoon per il peggior dittatore della storia: Adolf Hitler. Secondo le rivelazioni contenute nel libro in uscita ‘The return of great powers’, scritto dall’anchorman della Cnn Jim Sciutto, l’ex presidente ha confidato in più di un’occasione ai suoi collaboratori di provare ammirazione per il fuhrer. “Hitler ha fatto anche cose buone”, ha sostenuto Trump in una conversazione con il suo ex capo di gabinetto, il generale John Kelly, che lo ha raccontato nel libro. “Ha ricostruito l’economia”, avrebbe insistito The Donald, senza tuttavia motivare la sua convinzione. Non solo, l’apprezzamento di Trump per il tiranno nazista andava oltre le politiche economiche, ha rivelato l’ex collaboratore.

“Lo considerava un tipo tosto, per questo lo ammirava”. Ad Hitler invidiava, tra l’altro, la “lealtà dei suoi generali” e il fatto che “li tenesse in pugno” e che non prendeva minimamente in considerazione i diversi tentativi di assassinio messi in atto dai suoi sodali. Della passione per il tycoon verso il dittatore s’era parlato anche lo scorso dicembre quando, dopo che in un comizio aveva usato un’espressione riconducibile alla retorica nazista per attaccare i migranti, era rispuntata in un’intervista del 1990 all’ex moglie Ivana secondo la quale il marito aveva sul comodino un libro con i discorsi di Hitler intitolato il ‘Nuovo ordine’. La madre di Ivanka aveva rivelato inoltre che, all’epoca, quando qualcuno entrava nell’ufficio di Trump era solito “sbattere i tacchi, alzare il braccio e salutarlo con Heil Hitler’. L’ex presidente aveva ovviamente subito preso le distanze sostenendo di non aver mai avuto i discorsi del fuhrer sul comodino e di non aver mai letto il ‘Mein Kampf’, salvo poi ribadire in tutti i comizi, anche negli ultimi, la famigerata frase “i migranti avvelenano il sangue degli Stati Uniti”. Nel controverso pantheon di Trump un altro posto d’onore lo occupa il leader del Cremlino, al quale di recente l’ex presidente ha essenzialmente dato il via libera nei confronti di eventuali aggressioni ad altri Paesi, anche se membri della Nato. Già quando era alla Casa Bianca, rivela il libro di Sciutto, il tycoon considerava l’Alleanza una sorta di “provocazione” dell’Occidente nei confronti dello zar.

“Se non ci fosse, Putin non farebbe queste cose”, diceva. E ancora, durante un summit del 2018, dopo una serie di colloqui complicati con alcuni partner della Nato, Trump si sbilanciò sostenendo che “quello con il leader del Cremlino, il leader del più grande avversario dell’America, sarà il più facile”. Un’attrazione per gli autocrati di tutto il mondo che il generale Kelly nel libro spiega così: “Gli piacciono così tanto i dittatori perché lui è un dittatore”, ha detto Kelly. “Ogni nuovo presidente quando arriva alla Casa Bianca resta scioccato dal fatto di avere così poco potere rispetto al Congresso, ma lui è rimasto scioccato dal fatto di non avere poteri dittatoriali”. Un’affermazione tanto più inquietante perché arriva a poche ore dall’incoronazione matematica del tycoon a sfidante di Joe Biden a novembre.

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Londra attacca Mosca: risposte inadeguate, stop ad attività maligne in casa nostra

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Il ministro dell’Interno britannico, James Cleverly, ha denunciato come “totalmente inadeguate” le spiegazioni offerte da Mosca alle denunce di un’intensificazione di “attività maligne” nel Regno Unito come in altri Paesi occidentali sullo sfondo della guerra in Ucraina. Di qui, ha rimarcato Cleverly, “la nostra risposta risoluta e ferma” annunciata oggi con la prevista espulsione dell’addetto militare russo (accusato d’essere “un ufficiale non dichiarato” dei servizi di spionaggio del Gru), la revoca dello status diplomatico ad alcune proprietà facenti capo all’ambasciata di Mosca nel Regno che sarebbero state usate come basi per operazioni “d’intelligence” e la riduzione della durata dei visti diplomatici. “Vogliamo rendere evidente alla Russia che noi non tollereremo una simile escalation”, ha insistito il titolare dell’Home Office, mettendo poi le mani avanti sulla reazione del Cremlino e alzando ulteriormente i toni della retorica: nelle sue parole, è prevedibile che Mosca risponda evocando accuse di russofobia contro il governo di Rishi Sunak e “teorie della cospirazione”, argomenti a cui i britannici “non intendono abboccare, facendosi prendere in giro da mosche cocchiere, troll e lacchè di (Vladimir) Putin”. “Il nostro messaggio alla Russia è chiaro: deve fermare la sua guerra illegale, ritirare le truppe dall’Ucraina e cessare queste attività maligne”, ha concluso Cleverly.

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Putin: non rifiutiamo il dialogo con i Paesi occidentali

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“La Russia non rifiuta il dialogo con i Paesi occidentali, la scelta spetta a loro”. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, nel suo discorso di insediamento per il quinto mandato. “Vogliono continuare a cercare di limitare lo sviluppo della Russia, continuare la politica di aggressione, pressione sul nostro Paese che non è cessata da anni, o guardare ad una via per la cooperazione e la pace?” si domanda Putin.

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Guterres: Italia pilastro fondamentale multilateralismo

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“L’Italia è un pilastro fondamentale del multilateralismo e un partner esemplare delle Nazioni Unite. In ogni area delle nostre attività l’Italia è sempre presente, nelle operazioni di peacekeeping, nello sviluppo sostenibile, nella protezione climatica, nei diritti umani. E’ molto importante dirlo nel momento in cui l’Italia assume la presidenza del G7” ha spiegato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres incontrando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita al Palazzo di vetro.

“Questo paese – ha proseguito Guterres – è sempre stato un ponte tra nord e sud, un ponte che ora è più necessario che mai, quando si vive in un mondo dove le divisioni geopolitiche hanno creato tante difficolta’ in tutte le aree”. “E’ molto importante avere l’Italia alla guida del G7 – ha continuato – ed essere in grado di raggiungere le riforme della nostra istituzione multilaterale che non rappresenta più la realtà del mondo moderno”.

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