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Niente soldi, Roma non corre per i Mondiali di atletica

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A Roma il grande evento (sportivo) non s’ha da fare. Dopo le Olimpiadi della discordia, con l’ex sindaca Virginia Raggi finita sotto accusa per il no a quelle del 2024 (ma in realtà anche l’ex premier Mario Monti aveva rifiutato il sostegno alla corsa per il 2020), pure i mondiali di atletica del 2027 prendono un’altra direzione: mancano i “requisiti minimi” scrive la federazione guidata da Stefano Mei nella lettera inviata al presidente di World Athletics, Sebastian Coe, e in copia al chairman della Commissione di valutazione, il finlandese Antti Pihlakoski in cui si rinuncia ufficialmente a correre per ospitare la rassegna iridata. Di fatto servivano subito le garanzie economiche (i costi stimati per il mondiale sono di circa 130 milioni di euro, di cui 85 da coprire con l’impegno dell’Esecutivo) che il governo però non ha incluso nella sua lettera alla federazione mondiale. E così la Fidal ha preferito sfilarsi, non c’erano i requisiti minimi “per partecipare al confronto”.

Ma il governo non ci sta e proprio attraverso il ministro per lo sport Andrea Abodi chiarisce: “Il Governo ha fatto tutto il possibile, anche chiedendo a novembre dello scorso anno alla Fidal di predisporre un business plan, documento che forse sarebbe servito ben prima, ed è stato presentato il 24 gennaio. Con tutta la buona volontà, in una fase così delicata per il nostro Paese è risultato impossibile trovare le garanzie pubbliche necessarie per la copertura degli 85 milioni di euro richiesti, relativi a un budget di 130 milioni”. A inizio febbraio il n.1 federale aveva lanciato la volata alla candidatura che il campione olimpico Gianmarco Tamberi aveva definito “un sogno”: all’Italia serviva appunto la lettera di garanzia dello Stato da allegare al bidding per poter battere il colosso Pechino in corsa per portare nel ‘Nido d’uccello’ i campioni dell’atletica.

“Se noi avremo il supporto del Governo ci saranno grandissime possibilità che si riesca a portare a casa il mondiale” aveva detto Mei. Poi c’era stato un incontro definito “positivo” al Mef, c’era il cauto ottimismo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e lo scorso 23 febbraio è stata inviata da Abodi la documentazione alla Fidal per andare avanti con la candidatura, ma in cui si evidenziava la necessità di un ulteriore passaggio in Parlamento per poter formalizzare tutte le garanzie finanziarie richieste; insomma, la volontà del governo era manifestata, ma i tempi dei lavori parlamentari non coincidono con quelli decisionali della World Athletics. Così davanti all’assenza dell’impegno sostanziale, la federazione ha rinunciato al progetto che avrebbe riportato nella Capitale i mondiali di atletica dopo 40 anni.

Nella città eterna che a giugno invece spalancherà le porte di Olimpico e Foro Italico per gli europei di atletica. E certo la rinuncia, così come era avvenuto per le Olimpiadi, non poteva non tirarsi dietro qualche polemica. “Meloni è come Raggi, il no ai mondiali di atletica da parte della premier e del ministro Abodi ha un precedente nella Capitale paragonabile solo al no alle Olimpiadi dell’ex sindaca Virginia Raggi. L’ennesima occasione persa per lo sport e per la Capitale” dice l’assessore allo Sport di Roma Alessandro Onorato. Parla di “schiaffo alla nostra città” la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli. Qualcuno ora parla di un possibile slittamento per l’appuntamento iridato del 2029: intanto Roma rinuncia di nuovo.

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San Severo, incidente alla giostra: 9 giovani

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Nove giovani, tutti minorenni e di età superiore ai 10 anni, sono rimasti feriti in un grave incidente avvenuto durante la festa patronale della Madonna del Soccorso a San Severo. L’incidente è accaduto nella serata di ieri presso il luna park di via Fortore, quando una giostra ha subito un cedimento strutturale, presumibilmente a causa del cedimento di due grossi cavi.

Il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha riferito nell’intervista notturna a un sito web di informazione locale che due dei feriti hanno riportato lesioni gravi e sono stati immediatamente trasportati all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Gli altri sette, con ferite più lievi, sono stati ricoverati presso gli ospedali di Foggia e San Severo.

Le autorità locali stanno attualmente conducendo accertamenti per determinare le cause esatte dell’incidente. Al momento, la priorità resta il trattamento medico dei giovani feriti e il supporto alle loro famiglie. Nel frattempo, la giostra è stata chiusa e l’area circostante isolata per permettere agli investigatori di effettuare i necessari rilievi tecnici.

 

 

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Campi Flegrei: notte in strada per centinaia, in tanti rientrano a casa

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E’ stata una notte in strada per tantissimi cittadini di Pozzuoli, che però fortunatamente non hanno percepito nessuna scossa di terremoto. In tanti hanno trovato riparo a bordo di auto posteggiate lontane dagli edifici, oppure nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile rapidamente nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini. Poco sonno comunque per tutti: c’è stato chi ha trascorso il tempo giocando a carte o chi è stato per l’intera notte con la radio accesa in attesa di avere notizie. All’alba, e a causa di un repentino abbassamento della temperatura, in tanti sfidando la paura hanno deciso di far rientro a casa. Non sono mancati momenti di tensione anche durante la notte: c’è chi ha lamentato l’assenza di bagni chimici, arrivati a Pozzuoli stamattina.

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Ingv: nei Campi Flegrei dalle 19.51 di ieri circa 150 terremoti: protezione civile in stato di allerta

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Dalle 19:51 di ieri lo sciame sismico in corso nell’area dei Campi Flegrei ha fatto registrare, fino alle ore 00:31 di oggi, circa 150 terremoti, il più forte dei quali di magnitudo 4.4, all’interno della Solfatara. Lo evidenzia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) aggiungendo che non si registrano allo stato attuale un aumento della velocità di sollevamento, che attualmente è di 2 cm/mese, né variazioni di andamento nelle deformazioni orizzontali o deformazioni locali del suolo diverse rispetto all’andamento precedente. L’Ingv quindi ricorda che durante la crisi bradisismica del 1982-84 il sollevamento del suolo raggiunse i 9 cm al mese, e si superarono anche 1300 eventi sismici al mese.

Attualmente, invece, nell’ultimo mese sono stati registrati circa 450 eventi. Inoltre, i parametri geochimici “non mostrano variazioni significative rispetto agli andamenti degli ultimi mesi, se non il ben noto incremento di temperatura e pressione che caratterizza il sistema idrotermale”. “La sismicità – aggiunge l’Ingv – non è un fenomeno prevedibile, pertanto non può essere escluso che si possano verificare altri eventi sismici, anche di energia analoga con quanto già registrato durante lo sciame in corso”.

L’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv continua le attività di monitoraggio ordinarie e straordinarie al fine di “individuare anche le più piccole variazioni nei parametri di monitoraggio utili per definire al meglio l’attuale fenomeno in corso”. Inoltre, le strutture dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dedicate al monitoraggio dell’area della caldera dei Campi Flegrei “sono sempre operative h24 e oggi saranno effettuate misure e campionamenti in alcuni siti della caldera”. L’Ingv, con la sua sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano, “è costantemente in collegamento con la Protezione Civile nazionale, regionale e con i Comuni interessati, oltre che con tutte le Autorità competenti alla tutela del territorio”.

Sono continuati durante la notte le attività del Centro di coordinamento soccorsi riunito dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, al verificarsi dell’evento sismico più importante ai Campi Flegrei. La sala operativa della Protezione civile in prefettura si è collegata con il Dipartimento di Protezione civile, diretto da Fabrizio Curcio, ed il Coc di Pozzuoli, presieduto dal sindaco Luigi Manzoni, cui ha partecipato personalmente il presidente della Regione, Vincenzo de Luca, per fare il punto sulla situazione anche con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il direttore dell’Ingv, Carlo Doglioni, il direttore dell’Osservatorio vesuviano, Maurizio di Vita, il direttore della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, quello del 118, Giuseppe Galano, le Forze dell’ordine, la Capitaneria di porto, la Croce rossa e i sindaci e commissari dei comuni flegrei di Bacoli, Josi della Ragione, Monte di Procida, Vincenzo Chietti, e Quarto, Antonio Sabino. Sono state attivate otto squadre dei Vigili del fuoco e tre squadre di Polizia locale a Pozzuoli, che hanno evidenziato le varie criticità, con lo sgombero – come già detto – di 35 famiglie che hanno trovato autonoma sistemazione.

Il Comune di Pozzuoli ha indicato la struttura del Palatrincone dotata di brandine e servizi igienici per la prima accoglienza. Non sono state rilevate, si apprende dalla prefettura, criticità nelle strutture ospedaliere e in particolare presso l’ospedale San Paolo e quello di Santa Maria delle Grazie, che hanno continuato la loro attività. Il prefetto ha disposto il potenziamento per 48 ore dei Vigili del fuoco, della Polizia stradale, delle polizie locali e dei Carabinieri per assicurare la viabilità. I comuni di Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Qualiano e Napoli, per le municipalità 9 e 10, hanno disposto la chiusura, in via precauzionale, delle scuole.

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