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Meloni assicura, lo Stato c’è e daremo risposte immediate

Meloni assicura, lo Stato c’è e daremo risposte immediate

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“Il governo c’è. E’ stata una tragedia ma può essere un’occasione per rinascere più forti”. Dopo aver lasciato in anticipo il G7 in Giappone per rendersi conto di come l’alluvione ha massacrato l’Emilia-Romagna, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni tocca finalmente con mano il territorio devastato tra Ravenna Forlì e Faenza e promette “risposte immediate”.

Esclude che si possano utilizzare i fondi del Pnrr anche se è consapevole che serviranno “molte risorse” per riparare i “danni”, ad ora difficili anche da stimare. Il programma resta riservato per molte ore anche per evitare “passerelle”, racconta la premier uscendo dalla Prefettura di Ravenna ai giornalisti che la inseguono fin dall’ora di pranzo, quando dopo essere atterrata a Rimini fa perdere le sue tracce, mentre sui social girano video amatoriali del suo sopralluogo tra i paesi alluvionati. Paesi in cui presto, quando l’emergenza sarà finita, si recherà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per portare solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite. Per martedì è convocato il Cdm, che discuterà dei danni e degli aiuti da distribuire, e domani la premier ha fatto sapere che passerà tutta la giornata con i ministri per ottimizzare i provvedimenti.

Ora che il peggio sembra passato, anche se la gente spala ancora il fango e prova a salvare il salvabile, bisogna pensare alla ricostruzione. Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini del resto è stato chiaro: “C’è gente che ha perso tutto in casa e nella propria impresa, avremo bisogno di rimborsi al 100% come fu per il terremoto. Poi serve la ricostruzione materiale di ciò che ha ceduto – prosegue – oltre 600 strade, 300 frane attive. La collina e la montagna non andranno dimenticate, sono franati interi boschi e poi servono norme primarie e procedure speditive”.

Camicetta verde, pantaloni blu e stivali, la premier, accompagnata dal viceministro Galeazzo Bignami, ha girato in auto prima la zona di Ravenna, poi il forlivese e per non dare nell’occhio ha incontrato Bonaccini al casello autostradale di Forlì, per poi proseguire il suo giro a Faenza e di nuovo a Ravenna, incontrando sindaci e gente comune (“sono commossa”, ammette). Intanto davanti alla prefettura di Forlì un gruppetto di giovani ‘Fridays for Future’ erano pronti a contestarla, senza sapere che non sarebbe mai arrivata. I soldi per gli alluvionati si troveranno aveva fatto sapere Meloni, ma non saranno quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Credo che in questa fase sia necessario l’uso di altri fondi. Andranno in ogni caso mobilitate molte risorse – ha ribadito ancora – e anche qui il governo è già al lavoro per capire quali possano essere i fondi prioritari dai quali si possa attingere”.

La premier ha evidenziato che i 10-20 milioni che saranno stanziati al Cdm “servono per garantire adesso i soccorsi”, ma servirà molto di più. “Il fondo europeo di solidarietà è uno di quelli che possono essere utilizzati” per questo. “Bisogna lavorare – ha aggiunto – sugli indennizzi e sulla ricostruzione ma questo richiede una stima completa e va fatto anche un lavoro sulla semplificazione delle procedure, questa forse ora è una delle cose più strategiche: capire dove debba stare la responsabilità, come facciamo a contare le risorse di cui disponiamo in tanti livelli istituzionali e cercare di concentrarle per spendere subito quello che possiamo spendere”. La necessità principale, come ha sottolineato il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, che dopo aver parlato al telefono con Meloni ha detto di prendere sul serio il suo impegno, è agire “in tempi celeri, altrimenti questo sentimento positivo che nella tragedia si è sviluppato si trasformerà in rabbia”.

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Guerra Ucraina

I russi avanzano a est. Kiev, ‘la situazione peggiora’

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Il tempo stringe: le truppe di Vladimir Putin continuano ad avanzare sul fronte orientale ucraino e bombardano a tappeto il Paese in quelli che sembrano i preparativi per una nuova offensiva estiva. Kiev avverte che “la situazione è peggiorata” e non può far altro che attendere l’arrivo degli aiuti americani per frenare l’avanzata russa o meglio ancora respingerla.

“Il terrore russo è possibile solo perché abbiamo meno armi e soluzioni per proteggere la vita di quanto la Russia abbia la capacità di distruggere”, ha sintetizzato il presidente Volodymir Zelensky. “Tutti sanno quanto siano efficaci i Petriot e altri moderni sistemi di difesa aerea. Ne abbiamo bisogno qui in Ucraina. Meno il Cremlino ottiene con il terrore, più sarà interessato a trovare la pace. Dobbiamo costringere la Russia a farlo insieme”, ha ribadito. Politico ha rivelato che lo scorso dicembre il leader ucraino, incontrando lo speaker della Camera Usa, Mike Johnson, aveva sottolineato che senza l’aiuto militare Usa gli ucraini sarebbero stati in grado di reggere “fino a marzo o aprile”.

Le lancette corrono, e i russi nel frattempo da settimane strappano vittorie e avanzate, che sebbene si traducano in una manciata di chilometri potrebbero determinare le sorti del conflitto perlomeno nei prossimi mesi. Da ultimo, Mosca ha annunciato di aver preso il controllo dell’insediamento di Novobakhmutovka, nell’autoproclamata repubblica del Donetsk, a una decina di chilometri da Avdiivka. E’ la terza località a cadere in poche settimane, a cui si aggiunge una ulteriore avanzata nella regione settentrionale di Kharkiv, dove prosegue il diluvio di bombardamenti e dove Kiev è corsa ai ripari posizionando tank e pezzi d’artiglieria. Nel complesso “la situazione è peggiorata”, ha ammesso il capo delle Forze armate Oleksandr Syrsky: i russi hanno ottenuto dei “successi tattici”, non rilevanti ma significativi. Nelle ultime 24 ore, riferisce la Difesa ucraina, i russi hanno compiuto “32 attacchi missilistici, 64 aerei e 60 con i razzi Mlrs”.

Più di 110 insediamenti “nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia – dove ogni giorno si contano centinaia di colpi e attacchi con sciami di droni -, Dnipropetrovsk, Kherson e Mykolaiv hanno subito il fuoco dell’artiglieria”. Secondo fonti dell’intelligence occidentale rilanciate dai media internazionali, la strategia di Mosca punta a creare le condizioni per una nuova offensiva prevista in estate ma anche, forse soprattutto, a guadagnare posizioni proprio in vista dell’arrivo dei miliardi di dollari di aiuti militari americani, quindi Patriot, munizioni di artiglieria e sistemi anti-droni. Per questo, si sottolinea, nel breve termine i russi potrebbero strappare altro territorio a est nell’area di Avdiivka, e puntare alla conquista di Chasiv Yar, situata più a nord.

“Fra gli ucraini sta crescendo il panico al fronte”, specialmente su quello del Donbass, ha detto provocatoriamente il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Occorre mantenere la pressione sul nemico”. In questo quadro Mosca, rivela ancora Politico citando gli 007 Usa, sta dislocando nuovamente sul campo di battaglia migliaia di militari mercenari inquadrati nel Gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin: “Un gruppo legato alla Guardia nazionale è già in Ucraina e sta subendo perdite. Altri due operano al comando dell’intelligence militare, mentre un quarto gruppo si sta riorganizzando in Africa”.

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Moto GP: duello-show con Marquez, a Jerez capolavoro di Pecco Bagnaia

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La MotoGp spettacolo e Francesco Bagnaia sono tornati. Il tutto in uno dei templi delle due ruote, come Jerez de la Frontera, grazie soprattutto ad un grandissimo e ritrovato Marc Marquez, vicino parente del pilota che un tempo sfidava alla morte un certo Valentino Rossi. Spagnolo del team Gresini che di fronte ai suoi tifosi esultanti è stato capace nel Gran Premio di Spagna di contendere la vittoria al campione del mondo della Ducati ufficiale fino all’ultima curva a suon di ‘temponi’, sorpassi e controsorpassi mozzafiato. Autentico show da cui si è sottratto quasi subito il leader del Mondiale, Jorge Martin, scivolato con la sua Ducati Pramac mentre era in testa e ferocemente in lotta con il rivale degli ultimi anni, ovvero Bagnaia. Festa sul podio anche per Marco Bezzecchi autore di una gara solida e attenta sulla sua Vr46 Racing Team. Quarto Alex Marquez davanti all’altra Ducati ufficiale di Enea Bastianini.

E così grazie alla sua bellissima vittoria in Spagna al termine di un duello epico, Bagnaia recupera 25 punti al pilota Pramac Jorge Martin, portandosi al secondo posto a -17 punti di distanza nella classifica del Mondiale. Per Pecco è la 20/a vittoria in top class (2/a quest’anno, 3/a nel GP di Jerez in top-class): eguagliato Freddie Spencer al 15° posto di tutti i tempi. Un trionfo maturato nel primo giro i cui il due volte campione del mondo è riuscito a passare dalla settima posizione fino a lottare con i primi grazie ad una bella partenza e ad un sorpasso da leggenda al primo giro.

“La cosa più importante è stato il primo giro. Il doppio sorpasso all’esterno in curva 6 è stato importantissimo – ha ricordato Pecco – Poi ho cercato di spingere davanti e Jorge ha commesso un errore frenando troppo forte. Mi sono divertito tanto nella battaglia con Marc, è stata molto bella. Ogni volta che devi lottare con lui sai di dover essere aggressivo. Mi sono divertito tanto, vedere tutto questo pubblico sul circuito è bellissimo, voglio ringraziare tutti loro”.

Felice per la sua gran gara anche Marc Marquez che lo riporta ai bei tempi in cui lottava con Rossi oggi presente a Jerez de la Frontera: “Questa è stata una gara molto importante – ha sottolineato il pilota spagnolo del Team Gresini – All’inizio ero rigido, perché ero caduto ad Austin, ero caduto ieri ed ero un po’ rigido. Con il serbatoio pieno ho perso qualche posizione, ma poi avevo la velocità per tornare sotto e per lottare con Bagnaia. La battaglia è stata molto serrata, come ai vecchi tempi, e questo è il bello delle corse. Ho cercato di passarlo all’interno, ma poi ci siamo toccati. Lui è stato davvero fortissimo negli ultimi giri. Io ho cercato di seguirlo ma lui aveva qualcosa in più. Sono felicissimo di questo podio. Non importa quello che è successo in passato, io lotterò sempre fino alla fine”.

Emblematiche le parole di Valentino Rossi dopo la super sfida vinta da Bagnaia contro il suo vecchio rivale. Dichiarazioni che oltre ad una specie di passaggio di consegne sanno tanto di definitiva consacrazione per il campione del mondo del Ducati Team Lenovo: “Una bellissima vittoria, Pecco è stato bravissimo, ha fatto capire subito che non avrebbe mollato, è stata una grande soddisfazione. Bagnaia è stato più forte di tutti – ha detto Vale – Grandissimo anche Bezzecchi. Bagnaia ci ha messo fantasia talento e un po’ di pazzia, direi che è stato perfetto. Se si può dare dieci, oggi è il caso di dargli dieci”.

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Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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