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Politica

Meloni, ‘vino è identità’, in Italia riunite 30 nazioni

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Alla fine della tre giorni sarà firmato un protocollo sulla qualità del vino sulla base del documento presentato dall’Italia su “sostenibilità, rispetto dell’ambiente, ricerca e innovazione”. Sarà un’intesa tra i Paesi che stanno partecipando alla conferenza internazionale sul vino organizzata per la prima volta in Italia con la presenza di 30 dei 50 Stati aderenti all’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), organismo scientifico intergovernativo per orientare le scelte politiche degli Stati che compie cento anni. La sfida del cambiamento climatico, la sicurezza alimentare, la necessità di trasmettere alle nuove generazioni il valore culturale ed economico del vino e la sostenibilità delle produzioni sono i temi al centro del dibattito iniziato ad Erbusco nel Bresciano che domani proseguirà alle Gallerie mercatali di Verona all’interno di OperaWine. Vino come identità, ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in collegamento con la Conferenza.

“C’è stata una convergenza totale da parte di tutti i 30 Paesi a partire ovviamente dalla grande sfida del cambiamento climatico”, ha confermato Luigi Moio, presidente dell’Oiv che ha poi annunciato il prossimo ingresso della Cina. Nella giornata di apertura a guidare le delegazioni con ministri, vice ministri, ambasciatori e funzionari, è il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. “La tutela della vigna e del vino, di quel patrimonio che vediamo attraversando le nostre colline qui in Franciacorta che l’uomo ha scolpito, mantenuto, è anche in nome della sostenibilità ambientale che uno difende il primo ambientalista del pianeta che è l’agricoltore”, ha detto Lollobrigida attraversando i vigneti della Franciacorta. “È giusto discuterne a livello internazionale. L’Italia è protagonista, ha molto da insegnare, ce lo dicono anche i colleghi guardando cosa siamo riusciti a fare nel tempo. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra qualità, della nostra eccellenza e consapevole delle potenzialità economiche che corrispondono a questo tipo di sviluppo e a tanto lavoro che c’è dietro sia nella produzione e ovviamente deve essere compensato con un giusto reddito a chi produce” le parole di Lollobrigida, preceduto da un intervento online della premier Meloni.

Celebrare qui i 100 anni dell’Oiv è una “scelta che onora l’Italia ed è per noi un grande riconoscimento. Lo è per il nostro settore vitivinicolo, chiaramente uno dei comparti produttivi d’eccellenza del sistema nazionale, uno dei simboli del made in Italy riconosciuto e riconosciuti nel mondo”, ha detto Meloni. “Mi auguro che, lungo questa tre giorni, tra la Franciacorta e Verona, avrete modo di capire quanto il vino sia per noi italiani importante, quanto la nostra cultura enologica sia un pezzo insostituibile del nostro patrimonio. Perché per noi il vino è sostanzialmente identità”, ha aggiunto. Dopo che Lollobrigida ha posto l’accento su qualità e sicurezza del prodotto (“noi garantiamo la sicurezza nelle produzioni, tanto controlli da parte delle forze dell’ordine, puntuali, attenti, garantiamo benessere e i prodotti sono di qualità”), è stata tracciata la mission dei trenta Paesi.

“Per poter continuare a coltivare uve di qualità in questo nuovo scenario lo strumento fondamentale è la vite. E noi disponiamo di quasi 10.000 varietà di vite in tutto il mondo che possono effettivamente aiutare diversi Paesi. Quindi potrebbe esserci uno scambio di varietà più adatte a diversi territori”, ha fatto sintesi il presidente dell’Oiv. Prossimo appuntamento per i rappresentanti delle 30 nazioni è ora la trasferta dalla Franciacorta a Verona, per partecipare all’anteprima del Vinitaly, sabato 13, all’OperaWine, tradizionale ouverture del salone internazionale dei vini e dei distillati.

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Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

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Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

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Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

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Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

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Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

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