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Violenze ai sanitari, si mappano ospedali a rischio

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E’ in corso la mappatura degli ospedali in cui si sono registrate più aggressioni per contrastare le violenze contro il personale sanitario e i risultati, ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, saranno disponibili “in settimana”. L’iniziativa del titolare della Sanità segue la proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di rafforzare o istituire presidi di polizia a partire dai plessi ospedalieri di maggiore importanza, iniziando dalla Capitale e poi proseguire con le altre grandi città. Una misura che per il sindacato dei medici Cimo-Fesmed, dovrebbe però essere estesa “a tutti i Pronto soccorso d’Italia, e non solo in città, poiché anche chi lavora in provincia e nei piccoli paesi va tutelato”, afferma il presidente Guido Quici.

Per Filippo Anelli, presidente della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) la presenza della polizia è un “deterrente, perché l’ipotesi di accelerare anche il sopraggiungere di volanti o di agenti naturalmente avviene dopo che è successo il problema, è tardivo, non sfruttiamo l’azione di prevenzione”. Per Anelli sarebbe inoltre utile favorire il dialogo con le persone, inserendo la figura di un mediatore, che parli e informi i pazienti nelle sale di aspetto e i loro parenti. Serve “parlare con la gente, – sottolinea – sono in genere persone che non vanno al pronto soccorso per motivi futili, sono sofferenti e vanno accolte”, spiegando loro “che molto spesso ci sono codici rossi che hanno la precedenza assoluta”.

Un’altra questione secondo Anelli è l’approvazione della norma di legge che prevede la procedibilità d’ufficio in caso di aggressioni, una norma – spiega – “che molto spesso non è applicata perché non si conoscono le procedure, non sono chiare le modalità. Sarebbe utile che il ministro Piantedosi o anche il ministro Schillaci facessero delle circolari con le quali spiegano cosa devono fare gli uffici legali delle Asl o le forze dell’ordine che intervengono, cioè fare la segnalazione sostanzialmente al magistrato”. Per il segretario del sindacato Anaao-Assomed Pierino Di Silverio, i presidi di polizia sono “solo uno degli elementi da introdurre, è un elemento di deterrenza ma di certo non basta a risolvere il problema”.

Quello delle aggressioni “è un problema che non bisogna fare la confusione, di intenderlo come causa quando invece è soltanto l’effetto di quella che è una disgregazione di tutto il sistema di cure: pronto soccorso come unica corte di accesso all’ospedale, carenza di medici ospedalieri e anche di posti letto, mancanza di strumenti affinché la medicina territoriale possa fare da filtro”, osserva, “servono investimenti e programmazione e una seria modifica legislativa del modello sanitario, che è superato”.

Per Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), “per contrastare le aggressioni è necessario, in primis, decongestionare i Pronto Soccorso”, come ha anche indicato il ministro Schillaci. Per questo – afferma Mangiacavalli “è fondamentale puntare e investire sulla sanità territoriale, avviando finalmente quel processo di deospedalizzazione di cui si parla ormai da tantissimi anni”.

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Al via da martedì per 71mila i nuovi test di accesso a Medicina

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Sono 71.508 i candidati che da martedì 28 maggio tenteranno il test di accesso a Medicina e Odontoiatria e il giorno seguente quello di Veterinaria. I posti sono oltre 20 mila. La seconda sessione si svolgerà martedì 30 luglio e per Medicina veterinaria, mercoledì 31 luglio. I candidati potranno partecipare ad entrambe le date per ciascuna sessione. Dopo le polemiche create dai Tolc Med, questa nuova prova prevede lo svolgimento in presenza, a partire dalle ore 13, con l’erogazione della prova in formato cartaceo, composta da sessanta domande, estratte da un’apposita banca dati pubblica composta da almeno 7.000 quesiti, 3500 ora 3500 a luglio. Gli studenti possono eseguire simulazioni dei test in forma anonima; l’esito è valutato da un applicativo di intelligenza artificiale. Le prove di ammissione, per il cui svolgimento sarà assegnato un tempo di 100 minuti, consisteranno nella soluzione di 60 quesiti che presenteranno 5 opzioni di risposta, tra cui il candidato deve individuarne una soltanto, su argomenti riguardanti le competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi, ragionamento logico e problemi, biologia, chimica, fisica e matematica. (

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Ucciso a Palermo il marito dell’eurodeputata Donato

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Un architetto, Angelo Onorato, titolare di un negozio di arredamenti, marito dell’eurodeputata della Democrazia Cristiana Francesca Donato, è stato ucciso a Palermo con colpi di pistola. La vittima è stata trovata morta nella propria auto nella zona di via Ugo La Malfa

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Una bimba di 11 anni molestata all’uscita di scuola

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“Un bacio al nonno”. Così, l’uomo di 72 anni della provincia Barletta-Andria-Trani arrestato in flagranza dalla polizia con l’accusa di violenza sessuale ai danni di minore, sarebbe stato solito dire alla bambina di 11 anni che ogni mattina gli passava accanto.

Lei, zaino in spalla e grembiule, è solita comprare qualcosa per la merenda scolastica prima di entrare in classe. E per farlo, raggiunge un panificio, passando proprio davanti a quel signore seduto alla panchina che non è lontana dalla scuola elementare frequentata dalla piccola. E così, quella richiesta apparentemente innocente non le è sembrata qualcosa di scabroso. Qualcosa poi, è cambiato: il 72enne l’avrebbe molestata. E lei, spaventata, è corsa via per rifugiarsi nel negozio dove compra panini, focacce e dolcetti. Sono stati i titolari dell’attività a comporre il 113 e ad allertare i poliziotti. Che ci hanno messo un attimo a raggiungerli.

E lì, nel profumo del pane appena sfornato, hanno trovato la bimba ancora in lacrime ed hanno arrestato l’anziano. I poliziotti hanno tranquillizzato l’undicenne e hanno subito avviato gli accertamenti coordinati dalla Procura di Trani. Hanno raccolto quanto era possibile cercare lì dove la piccola ha riferito di essere stata molestata. Gli agenti hanno guardato i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona e ascoltato chi aveva accolto la paura e le lacrime della bimba.

Nei racconti di chi era in quel negozio, si parla di una bambina impaurita, inquieta e agitata da quel “nonno” che avrebbe chiesto un bacino per poi allungare le mani. Chi per primo ha provato a calmarla, ha vissuto l’impotenza di riuscire a tranquillizzarla. Dopo poco, anche il papà della bambina ha raggiunto il panificio e ha stretto a sé la sua piccolina. Che nelle ore successive, è stata ascoltata in commissariato.

Agenti specializzati nell’affrontare reati a sfondo sessuale, le hanno posto domande discrete e gentili, e lei ha dettagliato quanto le era successo descrivendo chi era il presunto responsabile. L’uomo è comparso dinanzi al gip del tribunale di Trani, Domenico Zeno, che dopo l’interrogatorio di garanzia ha convalidato l’arresto (rigettando la richiesta dei domiciliari avanzata dal pm) ed ha disposto per l’indagato l’obbligo di dimora con il divieto di uscire da casa prima delle 14.30.

“La misura cautelare decisa dal giudice conferma che la versione fornita dalla presunta vittima e da chi era con lei non è esattamente corrispondente alla realtà”, commenta il legale del pensionato che parla di “un uomo che forse, ha potuto dare uno scappellotto alla bambina perché era in ritardo rispetto all’avvio delle lezioni. Nessuna molestia”. “Non ci sono altre presunte vittime del mio assistito che è una persona perbene”, conclude l’avvocato.

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