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Israele non molla Rafah: avanti con nuove forze

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Israele non molla su Rafah. Nonostante gli ammonimenti degli Usa e della comunità internazionale per un contenimento dell’azione militare, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che l’operazione dell’Idf aumenterà sia “nelle forze di terra sia aeree”. E si intensificano i raid israeliani sull’enclave palestinese: a Gaza City la protezione civile diretta da Hamas ha riferito di un bombardamento che ha provocato “26 morti, tra i quali anche minori”. Il tutto alla vigilia della decisione della Corte internazionale di giustizia della Aja (Cij), il più alto tribunale delle Nazioni Unite, che dovrà pronunciarsi sulla richiesta del Sudafrica di ordinare a Israele un cessate il fuoco a Gaza e dunque anche a Rafah. Pretoria vuole che la Corte imponga allo Stato ebraico di cessare “immediatamente” tutte le operazioni militari nella Striscia, compresa Rafah, dove ha lanciato operazioni di terra il 7 maggio.

Qualunque sia la decisione della Corte, Israele ha tuttavia già messo le mani avanti: nessun “potere al mondo” potrà fermarci dal fare i conti con Hamas, ha avvertito un portavoce del governo di Benyamin Netanyahu. “Stiamo rafforzando il nostro impegno contro Rafah – ha detto Gallant -. L’operazione andrà avanti e aumenterà con altre forze di terra e dall’aria. Raggiungeremo i nostri obiettivi”.

E ha aggiunto che gli obiettivi di Israele “sono quelli di dare un durissimo colpo ad Hamas e di privarlo delle sue potenzialità militari creando le condizioni per il rilascio degli ostaggi”. A spiegare più a fondo l’operazione è stato il portavoce militare Daniel Hagari: “Hamas è a Rafah, Hamas – ha detto – ha tenuto i nostri ostaggi a Rafah, ecco perché le nostre forze stanno operando nella città. Lo stiamo facendo in modo mirato e preciso”.

“Dobbiamo fare tutto il possibile per compiere la nostra missione fondamentale di riportare a casa tutti i nostri ostaggi e garantire una sconfitta duratura di Hamas”, ha concluso Hagari riferendosi al video delle 5 soldatesse rapite e portate a Gaza il 7 ottobre e ancora in prigionia. Video che secondo Hamas è stato “manipolato” e del quale “non può essere confermata l’autenticità”.

Proprio il nodo degli ostaggi israeliani – riproposto dal video pubblicato dal Forum delle famiglie dei rapiti, ormai esasperate – ha spinto a riaccendere la fiammella di nuovi colloqui tra le parti al Cairo, mediati da Egitto e Qatar. Il Gabinetto di guerra israeliano ha dato mandato ai negoziatori israeliani di proseguire le trattative con un maggior “grado di manovra” rispetto ai precedenti. Fonti egiziane – citate dai media arabi – hanno fatto sapere che il Cairo sta prendendo contatti “con tutte le parti attive”.

Al 230/esimo di guerra, l’esercito oltre che nella parte orientale di Rafah sta operando anche a Jabalya, nel nord della Striscia, dove ci sono “intensi combattimenti ravvicinati” con i miliziani di Hamas. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che “8 persone, in maggior parte donne e bambini, sono morte” e diverse altre sono rimaste ferite in un raid israeliano nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Mentre prosegue al nord di Israele anche lo scontro con gli Hezbollah che, dopo l’uccisione di un loro comandante in un raid dell’Idf, ha lanciato circa 30 razzi dal sud del Libano.

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Debutto social dei principini, post al papà William

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All’indomani della parata Trooping The Colour che ha visto tornare in pubblico dopo oltre sei mesi la principessa Kate, alle prese come il suocero, re Carlo III, con un trattamento per combattere il cancro, i figli della coppia più amata del regno, i principini George, Charlotte e Louis hanno voluto omaggiare il padre, il principe William, per la festa del papà che nel Regno Unito si celebra oggi, debuttando per la prima volta sui social.

“Ti vogliamo bene papà. Buona festa del papà”, hanno scritto i tre pubblicando un post, facendo seguire il loro messaggio da cuori rossi e firmato “G, C & L” con una foto dell’erede al trono William e i tre figli. Nello scatto, opera della moglie Kate, la principessa del Galles, il consorte è in piedi su una spiaggia abbracciato ai tre figli, mentre guardano il mare. L’istantanea è stata scattata il mese scorso, ha fatto sapere Kensington Palace, durante un viaggio della famiglia reale sulla costa del Norfolk.

Anche William ha voluto omaggiare il padre, re Carlo III, e ha pubblicato una foto dall’archivio di famiglia: il principe ha condiviso su Instagram una foto di se stesso da bambino, scattata nel 1984, mentre gioca a calcio con il re nei giardini di Kensington Palace. “Buona festa del papà, Pa. W”, si legge nel post che accompagna la foto.

La Bbc scrive che l’immagine è stata scattata quando non era ancora nato il fratello Harry, il principe ribelle che ha disertato la celebrazione del compleanno ufficiale del sovrano regnante, e che ha scelto di vivere con la moglie Meghan e i loro figli in California, non avendo più un ruolo attivo di rappresentanza ufficiale della dinastia. Nel frattempo l’account X della famiglia reale ha condiviso alcuni filmati d’archivio del re con suo padre, il principe Filippo.

Proveniente dall’Archivio Nazionale Bfi e impostato su un brano di musica classica per pianoforte, il video presenta clip in bianco e nero di quando re Carlo era bambino. Uno mostra il re da bambino, mentre viene tirato fuori dalla carrozzina da suo padre, mentre in un altro, la coppia può essere vista mentre si gode una gita in barca a vela. Il padre del re, il principe Filippo, che sposò la regina Elisabetta, è morto nel 2021.

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Russia: media, uccisi i sei detenuti Isis, ostaggi illesi

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Sono stati uccisi i sei detenuti dell’Isis che hanno preso in ostaggio due guardie carcerarie nel centro di custodia cautelare nella regione di Rostov, in Russia. Lo scrivono le agenzie russe. Gli ostaggi sono illesi.

“Durante un’operazione speciale (…) i criminali sono stati eliminati e i dipendenti presi in ostaggio sono stati rilasciati e non sono rimasti feriti”, hanno riferito in un comunicato i servizi penitenziari, scrivono Interfax e Tass.

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Ucraina: summit Svizzera, per pace servono tutte le parti

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“Il raggiungimento della pace richiede il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le parti”, si legge in un comunicato congiunto rilasciato al termine della prima giornata del Vertice per la pace in Ucraina in corso in Svizzera e citato dai media internazionali.

– Di seguito il testo del comunicato: “La guerra in corso della Federazione Russa contro l’Ucraina continua a causare sofferenze e distruzioni umane su larga scala e a creare rischi e crisi con ripercussioni globali per il mondo. Ci siamo riuniti in Svizzera il 15 e 16 giugno 2024 per rafforzare un dialogo di alto livello sui percorsi verso una pace globale, giusta e duratura per l’Ucraina. Abbiamo ribadito le risoluzioni A/RES/ES-11/1 e A/RES/ES-11/6 adottate dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e sottolineato il nostro impegno a sostenere il diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite.

Questo vertice è stato costruito sulle precedenti discussioni che hanno avuto luogo sulla formula di pace dell’Ucraina e su altre proposte di pace. Apprezziamo profondamente l’ospitalità della Svizzera e la sua iniziativa di ospitare il vertice di alto livello come espressione del suo fermo impegno nella promozione della pace e della sicurezza internazionali. Abbiamo avuto uno scambio fruttuoso, globale e costruttivo di vari punti di vista sui percorsi verso un quadro per una pace globale, giusta e duratura.

In particolare, riaffermiamo il nostro impegno ad astenerci dalla minaccia o l’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato, i principi di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli stati, inclusa l’Ucraina, all’interno dei loro confini riconosciuti a livello internazionale, comprese le acque territoriali, e la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici come principi del diritto internazionale.

“Abbiamo inoltre una visione comune sui seguenti aspetti cruciali: 1) In primo luogo, qualsiasi utilizzo dell’energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto e rispettoso dell’ambiente. Le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa la centrale di Zaporizhzhia, devono funzionare in modo sicuro e protetto sotto il pieno controllo sovrano dell’Ucraina e in linea con i principi dell’Aiea e sotto la sua supervisione. Qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto della guerra in corso contro l’Ucraina è inammissibile. 2) In secondo luogo, la sicurezza alimentare globale dipende dalla produzione e dalla fornitura ininterrotta di prodotti alimentari.

A questo proposito, la navigazione commerciale libera, completa e sicura, nonché l’accesso ai porti marittimi nel Mar Nero e nel Mar d’Azov, sono fondamentali. Attacchi alle navi commerciali nei porti e lungo l’intero percorso sono inaccettabili, nonché contro i porti civili e le infrastrutture portuali civili. La sicurezza alimentare non deve essere utilizzata come arma in alcun modo. I prodotti agricoli ucraini dovrebbero essere forniti in modo sicuro e gratuito ai paesi terzi interessati. 3) In terzo luogo, tutti i prigionieri di guerra devono essere rilasciati mediante scambio completo.

Tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente, e tutti gli altri civili ucraini che sono stati illegalmente detenuti, devono essere restituiti all’Ucraina. “Crediamo che il raggiungimento della pace richieda il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le parti. Abbiamo quindi deciso di intraprendere passi concreti in futuro nelle aree sopra menzionate con un ulteriore impegno dei rappresentanti di tutte le parti. La Carta delle Nazioni Unite, compresi i principi del rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità di tutti gli Stati, può e servirà come base per raggiungere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina.”

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