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Fondazione CDP dona un milione a due scienziate della Fondazione AIRC per il sostegno della ricerca sul cancro

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Contribuire al sostegno della ricerca oncologica in Italia per rendere il cancro sempre più curabile, investendo sulla formazione dei giovani talenti della scienza e sul capitale umano. È questo l’obiettivo della collaborazione tra Fondazione AIRC e Fondazione CDP, grazie alla quale viene destinato un milione di euro a sostegno dei progetti di due scienziate attive nel Sud Italia:Francesca Pisani, dell’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli (IBBC-CNR), e Clelia Tiziana Storlazzi, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Le ricercatrici riceveranno ciascuna un contributo di circa 500mila euro nell’arco di cinque anni, durante i quali avverranno anche verifiche tecniche delle attività in corso. Le risorse serviranno a sostenere, oltre all’attività sperimentale, l’acquisto di strumentazione scientifica e i costi per il personale di ricerca, con l’obiettivo di raggiungere nuovi metodi di diagnosi e cura del cancro.

I progetti sono stati selezionati grazie al metodo internazionale di peer-review, che consiste nella valutazione per merito scientifico da parte di revisori indipendenti, scelti tra i massimi esperti in ambito oncologico nazionale e internazionale.

Nel dettaglio, il primo studio è coordinato dalla biologa molecolare Francesca Pisani, Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Biochimica e Biologia Cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli (IBBC-CNR) ed è incentrato sul ruolo di uno specifico enzima (denominato DNA elicasi FANCJ) e delle mutazioni a esso correlate. Nelle persone che ne sono portatrici, tali mutazioni aumentano il rischio diinsorgenza di tumori all’ovaio e al seno. Il tumore del seno è la neoplasia più diffusa in assoluto non solo in Italia, mentre quello dell’ovaio, anche se più raro, è ancora difficile da curare

Il secondo progetto è condotto dalla biologa Clelia Tiziana Storlazzi, professore associato di Genetica presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Obiettivo dello studio è quello di approfondire le caratteristiche molecolari del microcitoma polmonare, una malattia ancora oggi molto difficile da curare.

Il finanziamento alle due scienziate sottolinea l’impegno di entrambe le Fondazioni nel sostenere i percorsi di carriera delle ricercatrici nel mondo scientifico italiano: le donne rappresentano il 62% degli oltre 5mila ricercatori sostenuti da AIRC.

Ogni giorno, in Italia, circa mille persone ricevono una diagnosi di tumore, a conferma che il cancro resta un’emergenza sanitaria. Dagli ultimi dati disponibili, che si riferiscono al 2020, è emerso che 3,6 milioni di cittadini sono vivi dopo una diagnosi di tumore: si tratta del 6% della popolazione, con un aumento del 36% rispetto al 2010.

Per quanto invece riguarda la ricerca e la cura oncologica esiste ancora oggi un divario tra Nord e Sud del Paese, condizionato dalla carenza di centri che possano svolgere una funzione di aggregazione e facilitare la cooperazione tra scienziati d’eccellenza e nuove generazioni di ricercatori. Proprio per ridurre questa differenza territoriale e permettere la creazione di reti di collaborazione che abbiano un impatto positivo in ambito locale, Fondazione AIRC e Fondazione CDP hanno deciso di sostenere i progetti di due ricercatrici affermate che svolgono la propria attività nel Mezzogiorno.

“Ringrazio Fondazione CDP per aver scelto di contribuire alla missione di AIRC attraverso un importante cofinanziamento – dichiara Andrea Sironi, Presidente di Fondazione AIRC –  Grazie a questa nuova collaborazione le due Fondazioni si impegnano a sostenere il lavoro degli scienziati e delle scienziate sul territorio italiano e in particolare nel Sud del Paese, storicamente penalizzato a causa della carenza di poli di ricerca che possano aggregare ricercatori d’eccellenza e nuove generazioni di scienziati di talento”.

 

Giovanni Gorno Tempini, Presidente della Fondazione CDP, afferma:Ricerca, innovazione, educazione e sostenibilità rappresentano per Fondazione CDP fattori abilitanti del progresso economico, sociale e culturale del nostro Paese.Siamo perciò lieti di annunciare la collaborazione con Fondazione AIRC, con cui condividiamo gli stessi obiettivi di sostegno alla ricerca scientifica. Questa iniziativa è particolarmente significativa perché, oltre a promuovere un progetto in grado di avere un impatto sulla salute e la qualità di vita delle persone, contribuisce a un maggiore equilibrio di genere”.

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Il ministro Crosetto ricoverato d’urgenza in ospedale

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Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha lasciato in anticipo il Consiglio Supremo di Difesa per essere trasportato d’urgenza in ospedale. La notizia è stata resa nota dal Ministero della Difesa, che ha confermato il ricovero del ministro presso l’ospedale San Carlo di Nancy a Roma.

Crosetto si era presentato autonomamente al pronto soccorso il 13 febbraio scorso, lamentando forti dolori al petto. I primi accertamenti, compresa una coronografia, rilevarono una sospetta pericardite, successivamente confermata dagli esami successivi. La pericardite è un’infiammazione del pericardio, la membrana che avvolge il cuore. Fortunatamente, i medici precisarono che non si erano verificati versamenti di liquido tra le membrane, situazione che avrebbe richiesto un intervento immediato. Inoltre, le analisi avevano escluso danni cardiaci.

Il Ministro aveva già subito un ricovero nel 2013 per questioni simili. Dopo due giorni, Crosetto era stato dimesso dall’ospedale in buone condizioni di salute.

Auguri di pronta guarigione sono arrivati da esponenti del governo e di tutte le forze politiche.

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Regole e limiti all’IA, Ue vara prima legge al mondo

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Il D-day dell’intelligenza artificiale è arrivato. I ministri dei Ventisette responsabili per le telecomunicazioni hanno approvato l’AI Act, il complesso di norme che disciplina lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di IA in Ue. È il passaggio finale dopo il via libera nel marzo scorso del Parlamento europeo. E non poteva esserci finale migliore, quello di un traguardo raggiunto parlando con “una sola voce”, per parafrasare il commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton. Il nuovo set di regole, il primo al mondo in materia, è stato adottato all’unanimità, a segnalare la compattezza dell’Unione davanti alle sfide poste dall’IA.

Un esito che per il relatore al Parlamento europeo dell’AI Act, Brando Benifei, “certifica la qualità del lavoro svolto su un tema di grande sensibilità politica e di mercato, che rende l’Ue il capofila globale nella regolamentazione dell’IA”. La normativa si regge su un delicato equilibrio tra spinta all’innovazione e tutela dei diritti umani, della democrazia, dello Stato di diritto e della sostenibilità ambientale.

Innovativo l’approccio al rischio adottato dal legislatore europeo grazie al quale si dettano una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di IA in base ai diversi livelli di rischio identificati. Quando è inaccettabile, scattano i divieti: è il caso ad esempio delle tecniche manipolative, delle pratiche di polizia predittiva, del riconoscimento delle emozioni vietato sul posto di lavoro e nelle scuole.

E ancora è il caso del riconoscimento facciale, il cui uso è consentito solo alle forze dell’ordine e soggetto a condizioni rigorose. Altra novità è il capitolo dedicato all’IA generativa, inserito in corso d’opera con l’obiettivo di dare una prima risposta alla rapida diffusione di sistemi come ChatGPT.

La legge promuove regulatory sandboxes e real-world-testing, istituite dalle autorità nazionali per sviluppare e addestrare l’IA innovativa prima dell’immissione sul mercato. L’AI Act vestirà i panni dell’ufficialità tra pochi giorni, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue, ma non si tradurrà subito in realtà. La nuove regole saranno infatti applicabili solo tra due anni, con l’eccezione dei divieti, che scatteranno dopo sei mesi, dei controlli sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance (12 mesi) e degli obblighi per i sistemi ad alto rischio (36 mesi).

Chiusa quindi la fase legislativa, si apre ora quella altrettanto cruciale dell’attuazione, che per la vicepremier belga, Petra de Sutter “contribuirà all’autonomia strategica dell’Ue” perché, dice, “avere una legislazione che è una novità mondiale come l’AI Act, può essere un vantaggio competitivo ed è essenziale per la nostra sicurezza economica”. Imperativo, spiega, “sfruttare il potenziale del mercato unico” e dotarsi di un “approccio coerente e omogeneo per sostenere le società nel loro percorso di adeguamento alle regole digitali”. Provando a fare dell’AI Act un volano d’innovazione per l’Europa.

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Turbolenza sul volo Londra-Singapore, un morto e feriti

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Una turbolenza fortissima e improvvisa ha colpito un volo Londra-Singapore provocando la morte di un britannico di 73 anni, probabilmente per infarto, e il ferimento di 40 passeggeri, di cui 7 ricoverati in gravi condizioni. Tutto è accaduto a bordo del volo SQ321 della Singapore Airlines. Dopo 11 ore di viaggio, mentre sorvolava il mare delle Andamane, in Birmania, il velivolo, un Boeing 777, in appena 5 minuti è precipitato nel vuoto, perdendo all’improvviso 2.000 metri di quota. Il pilota è riuscito a recuperare il controllo ma è stato comunque costretto ad un atterraggio di emergenza a Bangkok. Difficile a caldo stabilire con certezza le cause di questa turbolenza, definita dai vertici della compagnia aerea “improvvisa ed estrema”. Tuttavia, secondo diversi esperti citati dalla Bbc, questo tipo di fenomeni sarebbero sempre più frequenti, provocati dagli effetti del cambio climatico.

La cronaca degli ultimi tempi pare confermare questa tendenza: nel marzo 2023 una grave turbolenza su un jet privato ha provocato la morte di un ex funzionario della Casa Bianca. Nel luglio dello stesso anno, sette persone sono rimaste ferite su un volo della Hawaiian Airlines per Sydney, in Australia, anche in quel caso per una forte turbolenza. Secondo uno studio del 2022 le turbolenze “in aria limpida” aumenteranno in modo significativo in tutto il mondo nei prossimi decenni. Intanto in rete circolano le immagini drammatiche dei momenti di panico vissuti dai 211 passeggeri e dai 18 componenti dell’equipaggio a bordo, decollati dall’aeroporto londinese di Heathrow alle 22.30 di ieri (ora di Londra, le 23.30 italiane). Pare che il velivolo – riferiscono alcuni testimoni – abbia iniziato a puntare verso l’alto, quindi sono iniziate delle oscillazioni sempre più forti e infine la drastica caduta.

“I passeggeri che erano seduti senza cintura di sicurezza allacciata, si sono ritrovati scaraventati lontani dai loro posti”, ha raccontato all’agenzia Reuters il 28enne Dzafran Azmir. Altre immagini mostrano cappelliere ammaccate, oggetti vari sparsi sul pavimento e mascherine d’ossigeno d’emergenza pendere sopra i sedili. Singapore ha inviato subito una squadra di suoi investigatori per indagare meglio sull’accaduto, mentre Boeing, dal suo quartier generale di New York, ha immediatamente espresso le sue condoglianze ai parenti della vittima e la sua vicinanza ai passeggeri rimasti feriti, compresi i 9 componenti dell’equipaggio. Condoglianze anche dal presidente di Singapore Tharman Shanmugaratnam: “Non abbiamo i dettagli delle persone colpite, ma sappiamo – ha detto in una nota – che tutti stanno facendo del loro meglio per aiutare le persone colpite e collaborando con le autorità di Bangkok, dove l’aereo è atterrato”. Ancora nessuna indicazione sull’identità della vittima e dei feriti. La compagnia aerea ha solo diffuso le nazionalità dei passeggeri, confermando che non c’erano italiani a bordo ma 56 australiani, 47 del Regno Unito, 41 di Singapore, 23 dalla Nuova Zelanda, 16 dalla Malesia, cinque dalle Filippine, quattro dall’Irlanda e dagli Usa, tre dall’India, due dall’Indonesia, dal Myanmar, dalla Spagna, dal Canada, uno dalla Germania, da Israele, dall’Islanda e dalla Corea del Sud.

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