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Cultura

“Non calpestare la mia fede”, l’artista Antonio Carotenuto dona la sua opera a Pompei

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“Non calpestare la mia fede” è un’opera di Antonio Carotenuto  presentata Al Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei. L’artista, profondamente legato alla città mariana, ha scelto questo luogo, in cui l’arte, la storia e la fede si intrecciano indissolubilmente, per la presentazione. L’opera consiste in un ciottolo di pietra lavica con un anello al centro: la fede. Essa affronta i temi del relativismo dei tempi moderni, dei conflitti etnici e religiosi, di un mondo secolarizzato e distante da Dio.

Sono tutti temi dell’opera che l’artista  ha voluto donare alla città, centro mondiale della religiosità e della devozione mariana. “La città di Pompei è stata ed è per me un riferimento. Pompei è storia, archeologia e fede. Insomma è una città di cultura apprezzata in tutto il mondo. E’ meta di milioni di turisti. – spiega l’artista Antonio Carotenuto – Con l’opera “Non calpestare la mia fede” ho voluto sottolineare l’importanza di prestare attenzione a tutto ciò che lungo il percorso della vita si incontra e il comune denominatore che muove tutto è la fede, un concetto di assenza e presenza, insito in ognuno di noi come forza unica ed eterna.
“Si tratta di un’opera minimalista che segna l’ingresso di via Lepanto, una delle più piccole dimensioni realizzate da Carotenuto”, dichiara il critico d’arte Michelangelo Giovinale, che ha seguito l’intera evoluzione artistica dell’artista.

“L’opera si innesta lungo la via pellegrina che conduce al Santuario Mariano della Beata Vergine di Pompei. Un cerchio perfetto, senza inizio né fine, che custodisce valori universali come la pace, la tolleranza tra i popoli e la libertà di espressione, valori che oggi sembrano smarriti e di cui abbiamo perso il senso più autentico.” Giovinale sottolinea che, nonostante la discreta presenza dell’opera nello spazio urbano, essa possiede un potenziale evocativo. È un grido di Antonio Carotenuto contro l’indifferenza generalizzata e un tentativo personale dell’artista di aprire un dialogo con i milioni di pellegrini che ogni giorno attraversano questo luogo sacro.

La presentazione dell’opera sarà accompagnata dai saluti istituzionali del sindaco della Città di Pompei, Carmine Lo Sapio, della presidente dell’associazione forense “InOltre”, Anna Brancaccio, e del rettore del Santuario Maria SS. del Buon Consiglio, don Ciro Sorrentino. Inoltre, sarà proiettato il documentario intitolato “Lapis”, che racconta la figura dello scultore Carotenuto, con il montaggio e la regia di Luigi Nappa, seguito da un dialogo tra l’artista e il critico d’arte Giovinale.

Stasera, alle ore 18.30, al Teatro Di Costanzo Mattiello, a Pompei, la presentazione dell’installazione “Non calpestare la mia fede” dell’artista Antonio Carotenuto.

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Cultura

Mattarella a Napoli per celebrare le Quattro Giornate

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è giunto in mattinata a Napoli e,  dopo aver deposto una corona  al monumento degli scugnizzi, ha raggiunto la basilica di San Giovanni Maggiore dove ha presenziato ai lavori di un convegno sulle Quattro giornate di Napoli, promosso dal Comune a ottanta anni dalla rivolta popolare contro il nazifascismo.

A piazza della Repubblica  il Presidente della Repubblica ha incontrato Francesco Amoretti, figlio di Antonio Amoretti, ultimo partigiano di Napoli, scomparso all’età di 95 anni nel dicembre 2022: “Ho detto al Presidente Mattarella che mio padre quotidianamente ha lavorato soprattutto presso le scuole e con gli studenti a difesa della Costituzione. Chi meglio del Presidente può capire il senso e il significato di quell’impegno”.

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Cultura

Christie’s, all’asta a novembre tre dipinti di Cezanne

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La prossima asta di novembre di Christie’s dedicata all’arte di fine Ottocento offrirà al miglior offerente non uno, ma tre dipinti di Paul Cézanne che da 90 anni non erano apparsi sul mercato. Le tre opere vengono dal museo Langmatt di Baden, in Svizzera, e verranno presentate una dopo l’altra il 9 novembre in uno sforzo del museo di raccogliere 45 milioni di dollari per assicurarsi un futuro.

Star tra i tre quadri è Fruits et Pot de Gingembre, all’asta con una stima tra 35 e 55 milioni di dollari. Realizzato tra 1890 e 1893, fa parte di un periodo d’oro in cui Cézanne creò le sue opere più elaborate, tra cui i Giocatori di Carte, dipinto nello stesso studio che il pittore teneva della casa dei genitori, ma anche il panoramico La Montagne Sainte-Victoire della collezione del co-fondatore di Microsoft Paul Allen venduto l’anno scorso, sempre da Christie’s, per 138 milioni di dollari. Il secondo quadro, Quatre Pommes et un Couteau, ha al centro la mela, uno dei soggetti quotidiani preferiti di Cezanne: la stima è tra sette e dieci milioni di dollari, mentre per La Mer à l’Estaque del 1878-1879 – l’unico dipinto del gruppo che non è una natura morta ma una veduta sul Mediterraneo e un pittoresco villaggio di pescatori – le previsioni sono tra i 3 e i 5 milioni.

“Le vendite di opere di musei sono una questione delicata. Siamo colpiti dall’attenzione e dalla cura con cui il Langmatt ha scelto cosa mettere in vendita”, ha detto Dirk Boll, vicepresidente di Christie’s per l’arte moderna e contemporanea. Il formato dell’asta è inconsueto: Christie’s, su istruzioni del museo, venderà i tre quadri in sequenza finché non verrà raggiunto o superato il target dei 45 milioni richiesti. a quel punto, se resterà qualcosa di invenduto, sarà restituito al Langmatt. Cézanne non fu mai veramente apprezzato in vita, ma già al tempo della morte era considerato un precursore dell’arte moderna e negli anni a seguire la maggior parte dei suoi capolavori finirono in mano private, tra cui i tre ora in vendita, acquistati nel 1933 dal collezionista anglo-svizzero Sidney Brown e dalla moglie Jenny. Il museo Langmatt ha sede nella villa di famiglia dei Brown, lasciata in eredità assieme alla vasta collezione alla città di Baden dal figlio della coppia, John Alfred Brown, nel 1987. Da allora il Langmatt è entrato in crisi finanziaria in parte a causa degli altissimi costi di manutenzione dell’edificio disegnato dall’architetto svizzero Karl Moser nel 1900: nel 2017 era stata lanciata cosi una campagna raccogli fondi per assicurare la futura operatività del museo.

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Cultura

Melania Mazzucco vince il Premio Serao, la consegna il 5 ottobre a Napoli

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Melania Mazzucco è la vincitrice del premio Matilde Serao: la scrittrice lo riceverà il prossimo 5 ottobre in una cerimonia che si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli, nell’ambito del Campania libri festival. Un premio organizzato da Il Mattino dedicato alla sua cofondatrice.  E al Mattino Melania Mazzucco, scrittrice amatissima, vincitrice di numerosi premio, spiega che quello che più l’ha colpita “è la capacità di stare nel proprio tempo”, e questo, spiega, è evidente fin dal 1886.

Il bacio della Medusa (Rizzoli 1996) a Vita (Einaudi, premio Strega 2003) a La lunga attesa dell’angelo (Einaudi 2008) , L’architettrice (Einaudi 2019): sono i grandi successi di Melania Mazzucco, libri che hanno richiesto anche un gran studio, un lavoro che si avverte pagina dopo pagina. Vita, per esempio: una storia di immigrazione dove la scrittrice ha avuto come punto di partenza i racconti di famiglia ma man mano che andava avanti nelle ricerche per scrivere il suo romanzo ha scoperto che verità e raconto non sempre coincidevano così quello è diventato, come ha detto al Mattino, “il mio libro più libero”

 

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