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Guerra Ucraina

Italia e Germania, strategia comune: via dal gas russo

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Puntare sul gas russo in passato e’ stato “un errore”, anzi e’ stato proprio “stupido”, scandisce il vicecancelliere tedesco Robert Habeck aprendo il Berlin Energy Transition Dialogue. E nel giro di qualche ora il politico dei verdi si consulta in una bilaterale con il collega italiano, il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, a Berlino per l’occasione, che condivide il problema spinoso della dipendenza da Mosca. In colloqui definiti da Cingolani “molto utili e fruttuosi” si e’ ribadito che Germania e Italia si trovano in una situazione “tecnicamente simile”: “Per noi e la Germania un punto in comune e’ quello di liberarci il piu’ velocemente possibile dalla dipendenza dal gas russo”, ha spiegato Cingolani ad alcuni giornalisti italiani, incontrati all’ambasciata d’Italia. “E in questa fase si tratta innanzitutto di differenziare le importazioni”. Poi e’ chiaro che entrambi i paesi, “due grandi manifatture europee, energivore” puntano gia’ sull’accelerazione dell’ampliamento delle rinnovabili, che da questa crisi hanno in realta’ una fortissima spinta. L’Italia puo’ contare su alcuni asset importanti. “La Germania e’ legata alla Russia da un grande gasdotto, non ha rigassificatori e deve cambiare un po’ strategia. Ha pero’ molta produzione di elettricita’ a carbone, e ritardera’ di un po’ il phase out dal nucleare”, ha spiegato Cingolani. “L’Italia ha invece 5 gasdotti, tre da sudest e due da nord, il che ci facilita un po’ la differenziazione. In piu’ abbiamo tre rigassificatori”. Cingolani ha anche spiegato di aver chiesto al ministro tedesco “un paio di settimane di tempo” per arrivare a siglare l’accordo di solidarieta’ sul gas fra Roma e Berlino per i casi di emergenza, su cui il governo tedesco si e’ gia’ detto pronto alla firma. “Siamo d’accordo e si fara’”, ha spiegato, “ma ho chiesto due settimane per capire come lanciare le gare per lo stoccaggio”. Un tema che sta a cuore a entrambi i ministri e’ anche quello della speculazione finanziaria in atto sull’energia: “il gas che fluisce oggi dalla Russia e’ lo stesso di un anno fa, ma invece di pagarlo 20 centesimi al metro cubo si paga un euro e mezzo”, ha rimarcato Cingolani, anche nel suo intervento al forum energetico. La soluzione proposta dall’Italia “e’ un price cup europeo, un prezzo unico europeo del gas, oltre alla richiesta di disaccoppiare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas”. C’e’ poi sullo sfondo la questione dello stratagemma russo: con il Cremlino che insiste sul fatto che il gas venga pagato esclusivamente in rubli, linea ribadita da Mosca anche oggi e a cui Europa e G7 si sono opposti, contestando la violazione del contratto. “I contraenti sono le aziende non i paesi”, ha sottolineato in merito Cingolani, in ambasciata. “Il G7 ieri ha risposto che tecnicamente non si puo’ perche’ e’ una rottura del contratto. E’ ovvio che se cambio il contratto in modo cosi’ forte, quando c’e’ scritto che si paga in euro o in dollari – conclude il ministro -, la cosa non e’ automatica. Si solleva una questione di diritto internazionale, e dovremo vedere come evolve”.

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Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Guerra Ucraina

I russi avanzano a est. Kiev, ‘la situazione peggiora’

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Il tempo stringe: le truppe di Vladimir Putin continuano ad avanzare sul fronte orientale ucraino e bombardano a tappeto il Paese in quelli che sembrano i preparativi per una nuova offensiva estiva. Kiev avverte che “la situazione è peggiorata” e non può far altro che attendere l’arrivo degli aiuti americani per frenare l’avanzata russa o meglio ancora respingerla.

“Il terrore russo è possibile solo perché abbiamo meno armi e soluzioni per proteggere la vita di quanto la Russia abbia la capacità di distruggere”, ha sintetizzato il presidente Volodymir Zelensky. “Tutti sanno quanto siano efficaci i Petriot e altri moderni sistemi di difesa aerea. Ne abbiamo bisogno qui in Ucraina. Meno il Cremlino ottiene con il terrore, più sarà interessato a trovare la pace. Dobbiamo costringere la Russia a farlo insieme”, ha ribadito. Politico ha rivelato che lo scorso dicembre il leader ucraino, incontrando lo speaker della Camera Usa, Mike Johnson, aveva sottolineato che senza l’aiuto militare Usa gli ucraini sarebbero stati in grado di reggere “fino a marzo o aprile”.

Le lancette corrono, e i russi nel frattempo da settimane strappano vittorie e avanzate, che sebbene si traducano in una manciata di chilometri potrebbero determinare le sorti del conflitto perlomeno nei prossimi mesi. Da ultimo, Mosca ha annunciato di aver preso il controllo dell’insediamento di Novobakhmutovka, nell’autoproclamata repubblica del Donetsk, a una decina di chilometri da Avdiivka. E’ la terza località a cadere in poche settimane, a cui si aggiunge una ulteriore avanzata nella regione settentrionale di Kharkiv, dove prosegue il diluvio di bombardamenti e dove Kiev è corsa ai ripari posizionando tank e pezzi d’artiglieria. Nel complesso “la situazione è peggiorata”, ha ammesso il capo delle Forze armate Oleksandr Syrsky: i russi hanno ottenuto dei “successi tattici”, non rilevanti ma significativi. Nelle ultime 24 ore, riferisce la Difesa ucraina, i russi hanno compiuto “32 attacchi missilistici, 64 aerei e 60 con i razzi Mlrs”.

Più di 110 insediamenti “nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia – dove ogni giorno si contano centinaia di colpi e attacchi con sciami di droni -, Dnipropetrovsk, Kherson e Mykolaiv hanno subito il fuoco dell’artiglieria”. Secondo fonti dell’intelligence occidentale rilanciate dai media internazionali, la strategia di Mosca punta a creare le condizioni per una nuova offensiva prevista in estate ma anche, forse soprattutto, a guadagnare posizioni proprio in vista dell’arrivo dei miliardi di dollari di aiuti militari americani, quindi Patriot, munizioni di artiglieria e sistemi anti-droni. Per questo, si sottolinea, nel breve termine i russi potrebbero strappare altro territorio a est nell’area di Avdiivka, e puntare alla conquista di Chasiv Yar, situata più a nord.

“Fra gli ucraini sta crescendo il panico al fronte”, specialmente su quello del Donbass, ha detto provocatoriamente il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov: “Occorre mantenere la pressione sul nemico”. In questo quadro Mosca, rivela ancora Politico citando gli 007 Usa, sta dislocando nuovamente sul campo di battaglia migliaia di militari mercenari inquadrati nel Gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin: “Un gruppo legato alla Guardia nazionale è già in Ucraina e sta subendo perdite. Altri due operano al comando dell’intelligence militare, mentre un quarto gruppo si sta riorganizzando in Africa”.

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Esteri

Russia: chiesto arresto in contumacia del campione di scacchi Kasparov

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Il tribunale cittadino di Syktyvkar in Russia ha arrestato in contumacia il campione mondiale di scacchi e cofondatore del Free Russia Forum (Frf), Garry Kasparov, insieme a diversi altri attivisti, con l’accusa di creare una “comunità terroristica”, di finanziare “attività terroristiche” e di aver pubblicamente incitato al terrorismo.

Lo riportano media russi e ucraini. Sono stati arrestati anche l’attivista Yevgeniya Chirikova, l’ex direttore esecutivo del movimento di solidarietà russo Ivan Tyutrin e l’ex deputato Gennady Gudkov. Un procedimento penale è stato avviato nella Repubblica dei Komi, secondo fonti del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb). Kasparov è fuggito dalla Russia nel 2013 e attualmente vive a New York. Ha co-fondato l’Frf insieme all’attivista Ivan Tyutrin nel 2016. Il Forum si propone come un’alternativa intellettuale all’attuale regime politico in Russia. All’inizio di quest’anno Kasparov è stato aggiunto da Mosca a una lista di “terroristi ed estremisti”.

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