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‘Ndrangheta, ‘voto scambio nel Varesotto’: tutti assolti

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Tutti assolti, con la formula “perche’ il fatto non sussiste”, cinque imputati, tra cui l’ex sindaco di Lonate Pozzolo (Varese) Danilo Rivolta e l’ex coordinatore lombardo dei Cristiano Democratici Peppino Falvo, che erano a processo a Milano con rito abbreviato per un capitolo dell’indagine ‘Krimisa’ e che riguardava un’ipotesi di presunto voto di scambio. Lo ha deciso stamani il gup Tiziana Gueli, mentre la Procura aveva chiesto condanne fino a 5 anni. “Ho fatto solo politica e non so come si faccia a creare cosi’ un processo sul nulla”, ha detto a caldo Rivolta, che dopo la lettura del dispositivo e’ uscito dall’aula e ha abbracciato commosso sua moglie. “E’ ora di finirla di fare in Italia processi sul nulla – ha spiegato ancora l’ex sindaco -. Io ho fatto solo politica e ho aiutato in tutte le maniere il comune di Lonate Pozzolo. Il territorio era convalescente, ho provato a guarirlo e, quando non ci sono riuscito, mi sono ritrovato a processo”. La moglie in lacrime ha raccontato che “sono stati anni di disastro, sono successe cose tremende”. Il giudice, che ha ritenuto non punibile il fatto contestato perche’, a suo avviso, sarebbe stato commesso semmai prima del 18 aprile 2014 (data dell’entrata in vigore della modifica di legge relativa al voto di scambio), ha mandato assolti pure l’imprenditore Salvatore De Novara, coimputato con la figlia Francesca, ai tempi assessore del comune in provincia di Varese, e Cataldo Casoppero. Quest’ultimo era stato condannato, invece, dal Tribunale di Busto Arsizio (Varese) a 14 anni, perche’ ritenuto affiliato alla ‘locale’ Legnano-Lonate Pozzolo smantellata dal filone principale dell’inchiesta della Dda milanese. Il pm Alessandra Cerreti aveva chiesto le condanne in quanto, secondo la sua ricostruzione, Falvo sarebbe stato un “intermediario” tra Salvatore De Novara e l’ex sindaco, in modo da consentirgli di vincere le elezioni del maggio 2014 “con il 45 per cento dei voti, di cui 300 provenienti dalle famiglie calabresi”. E Rivolta in cambio avrebbe nominato come assessore alla Cultura Francesca Federica De Novara, anche nipote di Alfonso Murano, ucciso nel 2006 con sei colpi di pistola mentre era al vertice della ‘locale’ di Lonate Pozzolo, e moglie di Cataldo Malena ritenuto “luogotenente” di Emanuele De Castro, presunto capo del clan. “Non si capisce quale sia lo spunto investigativo che ha indotto la Procura a mettere in piedi questa accusa – ha commentato Jacopo Pensa, difensore di Rivolta -. Non c’era uno straccio di prova. Comunque, da quello che emerge dal dispositivo, il giudice ha collocato i fatti nel tempo in cui la nuova legge non era ancora in vigore”. Dopo tre anni di “ansie e di notti insonni”, ha spiegato l’avvocato Gabriele Maria Vitiello, legale di Falvo, “si restituisce la giusta dignita’ a una persone per bene e alla sua famiglia. La sentenza conferma l’assoluta innocenza ed estraneita’ ai fatti del mio assistito”. Le motivazioni del verdetto tra 30 giorni.

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Iss, il Fentanyl erroneamente definito “la droga degli zombie”

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Il Fentanyl “non è la droga cosiddetta degli zombie”. A spiegarlo, in un primo piano online, è l’Istituto superiore di sanità, in riferimento al primo caso in Italia, verificatosi a Perugia, in cui è stata rilevata una preparazione da strada contenente questo oppioide sintetico, e su cui oggi è stata aperto un fascicolo. Al momento tutte le Forze di polizia sono allertate. I fentanyl è un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche.

E’ circa 100 volte più potente della morfina, ma anche circa 100 volte più tossico. I suoi analoghi, più di 150 analoghi illeciti al momento nel mercato nero, arrivano ad essere fino a mille volte più potenti della morfina. In Italia, tale oppioide sintetico viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa.

L’Iss chiarisce dunque la definizione di ‘droga degli zombie’, spesso utilizzata: “Né l’eroina tagliata col Fentanyl né il Fentanyl da solo sono la ‘droga degli zombie’. Si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e mioriilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato invece dal mercato illecito per fare un taglio che dia più potenza alla preparazione ma costi di meno.

La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Queste ulcerazioni profonde rendono i consumatori zombie: da qui il nome utilizzato per definire questa droga”. Al momento in Italia vige una allerta di terzo grado (alert di terzo grado): si tratta di una comunicazione di massima urgenza che viene mandata a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso. L’allerta di grado 3 si riferisce a sostanze che possono provocare intossicazioni severe o morti, quale per esempio proprio il Fentanyl. Attualmente, in Italia c’è un piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Omicidio Cerciello, difensore carabiniere: assoluzione ristabilisce giustizia

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È stato “un percorso straordinariamente sofferto dove il maresciallo Manganaro è rimasto solo durante questi lunghi 5 anni. E questa assoluzione della Corte d’Appello perché il fatto non costituisce reato ristabilisce giustizia nei confronti di un militare che per 25 anni con onore ha servito l’Arma, continua a servirla e che in quell’occasione del luglio del 2019 ha protetto l’incolumità del fermato ed è stato sottoposto nei mesi e negli anni successivi non solo a una gogna mediatica ma anche all’isolamento e all’abbandono da parte delle istituzioni”. Lo dice a LaPresse l’avvocato Roberto De Vita, difensore del carabiniere Fabio Manganaro, a processo per aver bendato dopo il fermo Gabriel Natale Hjorth, uno dei due americani arrestati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega. “Questa sentenza, sia nel dispositivo e poi nelle motivazioni, dovrà essere letta attentamente dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex comandante generale dell’Arma Giovanni Nistri i quali all’indomani del fatto condannarono senza processo Fabio Manganaro”, conclude.

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Trovati e sequestrati dieci telefonini nel carcere di Avellino

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Nella casa Circondariale di Avellino, durante un ordinario giro di controllo, sono stati trovati 10 cellulari smartphone con caricabatterie. I telefonini sono stati scoperti in due sacchetti di plastica che si trovavano nell’intercinta, lo spazio che separa le aree detentive dal muro di cinta. Secondo gli agenti l’obiettivo era lanciarli all’interno del muro di cinta, in corrispondenza con il campo sportivo, dove è stata trovata anche una corda ricavata da lenzuola verosimilmente destinata ad essere usata per il recupero della merce. “È sempre più impellente che l’ amministrazione penitenziaria doti la polizia Penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati con schermature degli istituti per contrastare il fenomeno dell’ingresso dei telefonini in carcere”, ripetono Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, dell’ Uspp.

“Si tratta di un fenomeno particolarmente rischioso e pericoloso – sottolineano – soprattutto se a farne uso sono i detenuti con reati di associazione mafiosa dati i probabili contatti esterni con la criminalità organizzata”. L’Uspp chiede anche “adeguate strumentazioni per fronteggiare la minaccia sempre più attuale e diffusa dei droni che sorvolano illecitamente sugli istituti di pena per trasportare oggetti pericolosi per la sicurezza interna ed esterna, come é avvenuto nel passato. Grazie agli sforzi profusi dalla polizia Penitenziaria impiegata in turni massacranti e con scarse risorse, – concludono i sindacalisti – si riescono comunque ma a fatica, ad arginare i tentativi fraudolenti, con continui rinvenimenti di telefonini e droga ed inevitabili gravi ripercussioni sull’ordine e la sicurezza, dato tra l’altro, come sopra evidenziato l’elevato rischio di contaminazioni con l’esterno”.

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