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Cronache

Violenza nel calcio, due anni di squalifica al portiere del Valle di Maddaloni: ha preso a pugni l’arbitro, messo Ko

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Arbitro aggredito dal portiere di una squadra di seconda categoria. Maxi espulsione per due anni. È successo a Valle di Maddaloni, nel Casertano, dove Guerino De Rosa, portiere della squadra locale di calcio potrà scendere in campo il 15 febbraio 2021. Se ne avrà ancora voglia. Il pugno duro è stato adottato dal Comitato regionale campano della Lega Nazionale dilettanti.

A dieci minuti dalla fine della partita di seconda categoria tra la Virtus Gioiese e Valle di Maddaloni gli animi si sono irrimediabilmente surriscaldati a causa di un calcio d’angolo. La gara (conclusasi poi 3-1 per la Gioiese) stava quasi terminando, quando l’arbitro ha assegnato un calcio d’angolo alla Virtus Gioiese. Questo episodio ha scatenato la rabbia del portiere Guerino De Rosa che, come si legge nel referto “si portava a pochi metri dal direttore di gara protestando con insistenza e contestando la decisione, strattonando lo stesso al petto e avvicinando il suo volto a quello dell’arbitro in segno di sfida”. Dopo il rosso a De Rosa, lo stesso portiere “colpiva il direttore di gara con un forte pugno allo zigomo destro, a questo punto l’arbitro avvertiva offuscamento della vista e forti giramenti di testa e quindi era costretto a sospendere momentaneamente la gara, attesi una decina di minuti il direttore di gara recuperava lo stato psicofisico per poter proseguire la gara e la portava a termine regolarmente”. Una violenza quella subita dall’arbitro che non  ha nulla a che vedere con lo sport.

Nel referto ovviamente veniva riportato tutto questo e il Giudice sportivo ha optato per una squalifica emblematica: due anni di stop al calciatore. Forse poco o nulla rispetto ad reato più che ad un comportamento antisportivo, se è tutto vero quello che c’è scritto nel referto arbitrale.

Nello stesso weekend si è registrato un altro episodio di violenza in campo anche a Baiano, nel Napoletano, dove il calciatore Antonio D’Avanzo è stato squalificato fino all’11 agosto 2020. Nel corso della partita del campionato regionale il calciatore è stato espulso dall’arbitro perché “con comportamento sleale, scorretto ed antisportivo tentava di sferrare un colpo al volto, con pugno chiuso e braccio destro teso, al direttore di gara ma ciò non avveniva per l’intervento di un calciatore avversario”. Non contento il calciatore cercava di avvicinarsi con il proprio volto a quello dell’arbitro. “Allontanato da un compagno di squadra e da altri calciatori della squadra avversaria, si defilava dalla trattenuta sferrando un violento calcio al direttore di gara colpendolo al gluteo sinistro, provocandogli dolore”. Per questo il calciatore non potrà scendere in campo per un anno e mezzo.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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