Un uomo, bosniaco di etnia rom, è stato arrestato dalla polizia di Pisa in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perchè avrebbe picchiato, maltrattato e segregato le due figlie fidanzate con uomini diversi dai cugini da lui prescelti e a cui le aveva già vendute in cambio di denaro. Per il reato di induzione al matrimonio, introdotto dal cosiddetto Codice Rosso, si tratta – e’ stato spiegato dagli inquirenti – della prima ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita in Italia.
L’uomo, da quanto spiegato, è accusato di reiterate violenze, lesioni, segregazioni nei confronti delle due figlie, una delle quali da poco maggiorenne. Le violenze, che risalirebbero sin dalla minore eta’ per una delle due, non si sarebbero limitate a calci, pugni e pratiche umilianti, come quella del taglio dei capelli, ma spesso consistevano in veri propri periodi di segregazione nelle roulotte, dove le ragazze venivano cibate a pane e acqua. Le punizioni inflitte dal padre non sarebbero state solo finalizzate nel riprendere piccole mancanze in ambito familiare, ma servivano soprattutto a impedire alle due ragazze di frequentare i loro fidanzati, diversi da quelli che il padre aveva prescelto per loro, ovvero due cugini del campo, con le famiglie dei quali aveva gia’ intavolato una trattativa, chiedendo e ottenendo denaro in cambio dell’assenso al matrimonio con le figlie. Ulteriori dettagli sull’inchiesta saranno forniti durante la conferenza stampa prevista oggi alle 10 alla Procura della Repubblica di Pisa.
Le nozze della figlia 21enne “venduta” a un cugino valevano circa 12mila euro. E’ questo il prezzo pattuito da un bosniaco di etnia rom, 45 anni, arrestato per la prima volta in Italia applicando il nuovo Codice rosso, che prevede anche il reato di costrizione o induzione al matrimonio. Lo ha accertato la squadra mobile di Pisa che ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare. L’uomo, secondo quanto spiegato in una conferenza stampa alla presenza anche del procuratore di Pisa Alessandro Crini, avrebbe voluto vendere anche un’altra figlia, di 19 anni, a un altro cugino, non riuscendo pero’ a concludere perche’ la giovane, dopo essere fuggita con la sorella, non avrebbe piu’ fatto ritorno in famiglia. Il passaggio del denaro e’ stato anche filmato dalla polizia. Le indagini sono scattate in seguito alla richiesta di aiuto dell’arrestato dopo che le due figlieerano scappate, dal campo rom dove la famiglia risiedeva in provincia di Pisa, insieme ai fidanzati scelti da loro stesse, per sfuggire alle violenze del padre e alle nozze combinate. L’uomo si era rivolto alla polizia denunciando il rapimento anche di una terza figlia, 8 anni, accusando due romeni. Gli inquirenti hanno pero’ capito quasi subito che si trattava di una calunnia, ricostruito la vicenda e rintracciato le due sorelle maggiorenni nel Nord Italia. La figlia di 8 anni e’ stata invece trovata nella roulotte del padre: era stata segregata per giorni. Riguardo al passaggio di denaro, e’ avvenuto tra il padre della promessa sposa e quello dell’aspirante marito. La polizia lo ha potuto filmare dopo aver rintracciato le due giovani e dopo che la piu’ grande, di fronte alle insistenze e ai ricatti del padre, hanno riferito gli inquirenti, ha “ceduto” ed e’ tornata al campo in provincia di Pisa. E’ stata in quell’occasione che il genitore ha organizzato una festa e una sorta di “rituale”, filmato dagli investigatori, durante il quale e’ stata documentata la “cessione” della figlia. L’altra figlia diciannovenne, invece, si trova nel Nord Italia e convive con il fidanzato e, hanno concluso gli inquirenti, ha definitivamente cambiato vita interrompendo qualunque rapporto con la famiglia e l’ambiente di origine.