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Tunisia: Saied licenzia premier, per Paese sfide colossali

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Saied presidente Tunisia

Il presidente tunisino Kais Saied ha licenziato nella notte il primo ministro Najla Bouden senza spiegazioni e l’ha sostituita con l’ex dirigente della banca centrale Ahmed Hachani, incaricato di superare le “sfide colossali” che il Paese nordafricano a corto di liquidità deve affrontare. Non è stata fornita alcuna spiegazione ufficiale per il licenziamento di Bouden, ma diversi media locali hanno evidenziato il malcontento di Saied per una serie di carenze, in particolare quella di pane nelle panetterie sovvenzionate dallo Stato. Saied ha “messo fine alle funzioni” di Bouden, che era stata la prima donna a capo di un governo in Tunisia, secondo un comunicato stampa e un video diffusi dalla presidenza poco prima della mezzanotte.

Saied ha subito nominato al suo posto Hachani, che fino ad ora ha lavorato presso la banca centrale tunisina, laureato in giurisprudenza all’Università di Tunisi, la stessa in cui Saied insegnava, secondo il profilo Facebook di Hachani. Il nuovo capo del governo, figura sconosciuta al grande pubblico, ha prestato giuramento davanti al presidente, secondo il video pubblicato dalla presidenza. Al termine della cerimonia, Saied gli ha augurato “buona fortuna per questa responsabilità”. Il presidente ha sottolineato che “ci sono sfide colossali che dobbiamo superare con una volontà solida e forte, al fine di proteggere la nostra patria, il nostro Stato e la pace sociale”.

Nei giorni scorsi si sono svolti diversi incontri all’interno del governo e tra presidente e ministri sul problema della penuria di pane sovvenzionato in diverse regioni. Secondo i media, Saied, che ha recentemente affermato che “il pane è una linea rossa per i tunisini”, teme il ripetersi delle rivolte per il pane che provocarono 150 morti nel 1984 sotto Habib Bourguiba, il padre dell’indipendenza tunisina. Di fronte a un’economia a basso salario, lo Stato tunisino ha centralizzato fin dagli anni ’70 l’acquisto di un gran numero di ingredienti di base come farina, semola, zucchero, caffè e olio da cucina, prima di immetterli sul mercato a prezzi agevolati. Il Paese sta affrontando da mesi sporadiche carenze di questi prodotti, legate, secondo gli economisti, all’obbligo di pagamento anticipato dei fornitori, cosa che la Tunisia ha avuto grandi difficoltà a fare e il Paese è ancora impegnato in difficili trattative con l’Fmi per la concessione di un prestito da 1,9 miliardi di dollari, a condizioni che il presidente Saied non accetta se in forma di “diktat”.

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Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

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A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

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Sconosciuti uccidono sette giovani nel sud dell’Ecuador

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Sette giovani, che la polizia sospetta facessero parte di una banda dedita al furto di veicoli, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da sconosciuti a Petrillo, località del sud dell’Ecuador. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, riferisce il portale di notizie Primicias, sei dei giovani, tutti fra i 15 e i 21 anni, sarebbero caduti in un’imboscata mentre stavano riportando una moto rubata al proprietario per incassare il riscatto. Il cadavere di un settimo giovane è poi stato ritrovato ore dopo poco lontano dal luogo del massacro. Gli inquirenti hanno comunicato che praticamente tutte le vittime avevano precedenti penali per furti di vario genere, ed in particolare di veicoli, formulando l’ipotesi che le persone che hanno sparato da un’auto sarebbero membri di una banda rivale o residenti del luogo stanchi delle ripetute estorsioni.

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