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San Francisco batte Musk, rimossa la X da sede Twitter

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La X gigante e luminosa apparsa all’improvviso sul tetto della sede di Twitter è stata rimossa. Le proteste e le denunce contro il nuovo logo scelto da Elon Musk per il social hanno avuto effetto: le autorità di San Francisco sono riuscite a farla rimuovere per motivi di sicurezza. Ma si è trattato di una conquista non facile. Agli ispettori infatti è stato negato l’accesso al quartier generale di Twitter per ben due volte prima della rimozione. Poi grazie all’avviso di violazione emesso per l’installazione senza i permessi necessari, Twitter è intervenuta e ha rimosso il suo nuovo logo. “Nel fine settimana abbiamo ricevuto 24 denunce per la struttura, in cui si esprimevano timori per la sua mancata sicurezza e per l’illuminazione”, hanno affermato le autorità di San Francisco in riferimento ai sacchi di sabbia che, apparentemente, la sostenevano facendo temere per la sua tenuta in caso di forti venti o di terremoto. “La struttura ora è stata smantellata.

Per la rimozione sono necessari dei permessi ma, alla luce dei timori per la sicurezza, le documentazioni possono essere ottenute dopo la rimozione”, hanno spiegato ancora le autorità della città, per le quali la Twitter di Musk sta diventando un crescente problema. Oltre al braccio di ferro sull’insegna luminosa, nei mesi scorsi San Francisco ha avviato un’indagine per la conversione di alcune stanze della sede della piattaforma in dormitori per i dipendenti. Senza contare che il procuratore della città ha accusato Musk di aver diffuso disinformazione dopo l’uccisione di Bob Lee, l’imprenditore tech che ha fondato Cash App. L’omicidio è stato usato da Musk per attaccare la città dal quale se ne è andato e che “viene abbandonata da una società dietro l’altra”. Il miliardario da tempo critica duramente San Francisco, definendola “post-apocalittica”, pericolosa e spettrale. “Vi si potrebbe girare un episodio di Walking Dead”, ha detto nei mesi scorsi portando ad esempio l’area di Tenderlion, che ospita la sede di Twitter ed è una delle zone più in difficoltà a causa della crisi del fentanyl e degli accampamenti di senzatetto. Un mix che ha svuotato gli uffici dell’area rafforzando lo scetticismo dei lavoratori a tornare alle proprie scrivanie per motivi di sicurezza. “Non si sentono tranquilli”, ha denunciato Musk, sostenitore del lavoro in presenza. Il miliardario ha più volte ribadito che Twitter resterà a San Francisco, ma chissà se con l’ultimo incidente della X cambierà idea. Critiche respinte dalle autorità locali che, forti delle statistiche a loro disposizione, hanno ribadito a più riprese che il tasso di criminalità è più basso che in altre città.

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‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

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A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

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