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Cronache

Tragedia della funivia del Faito, quattro indagati per disastro e omicidio colposo

La Procura di Torre Annunziata apre un’inchiesta tecnica. Sotto accusa dirigenti e funzionari dell’Eav.

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La tragedia della funivia del monte Faito, avvenuta lo scorso giovedì Santo, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei primi quattro nomi da parte della Procura di Torre Annunziata, guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso. Si tratta di un atto dovuto per consentire l’avvio delle attività peritali e l’accertamento dei fatti, in una fase ancora preliminare delle indagini.

Gli indagati sono Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione), Pasquale Sposito (direttore operativo), Giancarlo Gattuso (dirigente infrastrutture) e Pasquale Di Pace (capo impianto), tutti appartenenti all’Eav, l’Ente Autonomo Volturno che gestisce l’impianto di risalita tra Castellammare di Stabia e il monte Faito. Le ipotesi di reato contestate sono disastro colposo e omicidio colposo plurimo, in concorso con altri soggetti da identificare.

Va però ribadito con chiarezza che per tutti gli indagati di oggi, e per eventuali altri che dovessero essere coinvolti in futuro, vale il principio costituzionale della presunzione di innocenza. La loro citazione in questa delicata inchiesta non implica alcuna colpevolezza, ma rappresenta un passaggio tecnico necessario per consentire al pool di magistrati di proseguire con gli accertamenti e tentare di fare luce su quanto accaduto.

Le vittime e le ipotesi al vaglio

Nel disastro hanno perso la vita:

  • Janan Suliman, 25 anni, cittadina israelo-palestinese

  • Elaine Margaret Winn, 58 anni, e suo marito Derek Winn, 65 anni, turisti britannici

  • Carmine Parlato, 59 anni, macchinista dell’Eav

Gravemente ferito Thabet Suliman, 23 anni, fratello di Janan, tuttora ricoverato in ospedale.

Le indagini, affidate alla polizia (commissariato di Castellammare e squadra mobile di Napoli), sono supportate da vigili del fuoco e personale del soccorso alpino. Questa mattina sono in corso sopralluoghi tecnici sui luoghi dell’incidente con i consulenti nominati dalla Procura.

Si indaga su manutenzione e sicurezza

L’inchiesta mira a chiarire se la tragedia potesse essere evitata. Al vaglio ci sono:

  • la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto

  • i controlli di routine

  • l’ipotesi di sganciamento del cavo in acciaio dal motore

  • il mancato funzionamento del freno di emergenza, che avrebbe bloccato una cabina a valle ma forse non quella a monte

L’impianto era stato riaperto il 10 aprile, dopo mesi di lavori, pochi giorni prima del disastro. Nelle ore precedenti l’incidente, le corse erano state sospese per maltempo, a causa del forte vento che secondo residenti e operatori ha provocato gravi danni alla vegetazione e all’ambiente circostante.

Il commento dell’Eav

In una nota ufficiale, il presidente di Eav Umberto de Gregorio ha espresso piena fiducia nella magistratura e assicurato la massima collaborazione con gli inquirenti per accertare ogni responsabilità.

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Cronache

Volvera, tragedia in un condominio: uomo uccide due vicini a coltellate e si toglie la vita

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Duplice omicidio seguito da suicidio questa sera nel cuore di Volvera, cittadina della pianura torinese a 25 chilometri dal capoluogo piemontese. In un appartamento al primo piano di un condominio di via XXIV Maggio 47, un uomo di 34 anni ha ucciso a coltellate i suoi due giovani vicini di casa – una donna di 28 anni e un uomo di 23 – per poi togliersi la vita con la stessa arma.

Secondo una prima ricostruzione, il delitto sarebbe maturato al culmine di una lite esplosa tra la coppia e l’aggressore, già noto alle forze dell’ordine. Per compiere l’atroce gesto, il 34enne avrebbe usato un coltello da sub, colpendo a morte prima i due vicini, che avrebbero cercato invano di fuggire nel cortile dell’edificio, e poi si sarebbe inferto un fendente mortale alla gola.

I primi a intervenire sono stati i carabinieri della stazione di None e i soccorritori del 118, seguiti dai militari del comando provinciale e dalla compagnia di Pinerolo. I corpi sono stati trovati nel cortile della palazzina: per tutti e tre non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche la Scientifica, impegnata nei rilievi e nell’analisi della scena del crimine.

Le indagini sono in corso per chiarire le cause esatte della lite che ha scatenato la furia omicida. I carabinieri stanno ascoltando i vicini di casa e ricostruendo le relazioni tra i protagonisti della tragedia. La comunità di Volvera è sotto shock, sconvolta da una violenza improvvisa e brutale che ha spezzato tre vite nel cuore di una tranquilla zona residenziale.

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Abuso di sostanze, madre indagata per morte feto

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Una donna è indagata per omicidio colposo perché ritenuta presunta responsabile della morte del feto, quando era incinta, dovuta a un sospetto abuso di sostanze cannabinoidi e benzodiazepine. Sulla vicenda, avvenuta in provincia di Pordenone, indaga la polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica: il fascicolo è stato affidato al sostituto Enrico Pezzi. La magistratura, sospettando un ‘distacco intempestivo massivo di placenta in travaglio precipitoso’, ha indagato la donna e disposto l’autopsia del corpo della neonata. La vicenda risale ad alcuni giorni fa. L’esame autoptico sarà eseguito sabato mattina all’ospedale civile di Pordenone dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli – lo stesso che si occupò del caso di Giulia Cecchettin – e dai professori Pantaleo Greco (direttore di Ginecologia e Ostetricia del Sant’Anna di Ferrara) e Marny Fedrigo (specialista in Anatomia patologica dell’università di Padova).

La Procura ha incaricato i tre periti di accertare se il decesso del feto sia avvenuto prima, durante o dopo il travaglio. Le indagini sono scattate dopo che l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale ha riferito alla polizia – le indagini sulla vicenda sono svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone – della morte di un feto in un’abitazione privata di una cittadina contermine a Pordenone. Su quanto accaduto vige comprensibilmente il massimo riserbo anche perché tra le persone offese ci sarebbe il padre della bimba morta. I medici che si sono presi cura della donna nella fase di emergenza hanno manifestato sospetti e chiesto dunque un supplemento di indagine e l’esecuzione dell’esame autoptico. Secondo quanto si è appreso, infatti, sarebbero state riscontrate incongruenze tra il racconto della donna e quanto accertato dal personale che ha preso in carico la stessa paziente senza poter fare nulla per poter salvare la vita alla nascitura.

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Torre Annunziata, orrore in famiglia: 91enne colpisce la moglie a martellate e si toglie la vita

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Tragedia questa mattina in via Carminiello 9, nel cuore del centro abitato. Un uomo di 91 anni avrebbe aggredito la propria moglie, una donna di 78 anni, colpendola ripetutamente con un martello. Subito dopo, si sarebbe lanciato nel vuoto dal balcone del proprio appartamento situato al quinto piano, togliendosi la vita.

Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della compagnia locale per i primi rilievi e per avviare le indagini. Al momento le cause del gesto restano da accertare, ma si ipotizza un raptus improvviso.

La donna, ferita gravemente ma ancora vigile al momento dei soccorsi, è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia in codice rosso. I medici hanno riscontrato un trauma cranico importante, ma al momento la sua vita non sarebbe in pericolo.

Le forze dell’ordine stanno ascoltando i vicini e acquisendo eventuali immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. L’episodio ha sconvolto l’intera comunità, rimasta attonita di fronte a un gesto di tale violenza all’interno delle mura domestiche.

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