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Terremoto nei Campi Flegrei, direttore Osservatorio Vesuviano: monitoraggio costante, nessun pericolo imminente

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Nell’area compresa tra Bagnoli e Pozzuoli, una regione notoriamente sismica e vulcanica, un terremoto di notevole magnitudo ha attirato l’attenzione delle autorità e degli scienziati. Questo evento sismico ha sollevato domande sulla stabilità della zona e sulle possibili implicazioni per la sicurezza dei residenti.

Mauro Di Vito, il Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha recentemente rilasciato una dichiarazione riguardo alla situazione e alle misure di monitoraggio attualmente in atto.

**Monitoraggio Costante dei Campi Flegrei**

Il terremoto, con una magnitudo significativa, è avvenuto ad una profondità di 2.7 km, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza della popolazione. Tuttavia, secondo Mauro Di Vito, il territorio dei Campi Flegrei è costantemente sotto osservazione attraverso una rete di monitoraggio gestita dall’Osservatorio Vesuviano in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile.

Questo monitoraggio si estende a vari parametri geofisici e geochimici, inclusi il sollevamento del suolo e le emissioni idrotermali. Di Vito spiega che il sollevamento del suolo nell’area di massima deformazione al Rione Terra ha una velocità media di circa 15 mm/mese dagli inizi del 2023, con un lieve incremento negli ultimi giorni. Nonostante ciò, non si sono verificate variazioni geochimiche significative nell’ultima settimana.

**Stabilità Attuale e Futura**

Anche l’analisi dei dati di deformazione planimetrica del suolo non ha rivelato variazioni significative rispetto alla caratteristica forma radiale dall’area centrale di Pozzuoli. Questi dati indicano che al momento non ci sono elementi che suggeriscano significative evoluzioni del sistema a breve termine.

Tuttavia, Mauro Di Vito sottolinea che il monitoraggio costante dei parametri, tra cui quelli sismologici, geochimici e delle deformazioni del suolo, è fondamentale. Cambiamenti in questi parametri potrebbero comportare scenari di pericolosità diversi in futuro.

In sintesi, il terremoto nei Campi Flegrei ha attirato l’attenzione degli esperti, ma al momento non ci sono indicazioni chiare di una minaccia imminente. L’approccio di monitoraggio costante dell’Osservatorio Vesuviano, in collaborazione con le autorità competenti, è cruciale per garantire la sicurezza dei residenti in questa zona geologicamente complessa. La situazione rimane sotto stretta osservazione e ulteriori aggiornamenti saranno forniti in base all’evolversi dei dati scientifici.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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