Collegati con noi

Esteri

Summit Usa-leader africani, Biden promette 55 miliardi

Pubblicato

del

Il sostegno Usa all’ingresso dell’Unione Africana come membro permanente del G20 e del Consiglio di sicurezza dell’Onu, 55 miliardi di dollari in tre anni per sviluppo economico, sanità e sicurezza, e la nomina del diplomatico di lungo corso Johnnie Carson per la realizzazione degli obiettivi comuni.

E’ la dote che Joe Biden offre nei tre giorni di summit Usa-leader africani, che entrerà nel vivo mercoledì con l’intervento del presidente nello stesso giorno in cui il Marocco sarà la prima squadra africana a disputare una semifinale di coppa del mondo di calcio, “facendo la storia dentro e fuori il campo”, come ha sottolineato il segretario di Stato Antony Blinken. Si tratta del primo vertice in 8 anni dopo quello ospitato da Barack Obama. Anche il suo ex vice vuole lasciare un segno in questo continente, dopo l’eredità di George W. Bush nella lotta all’Aids e quella dello stesso Obama nel portare l’elettricità per la prima volta a 165 milioni di persone.

La mossa di Biden mira a coinvolgere di più l’Africa su temi come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e la sanità in tempi di pandemia. Ma anche e soprattutto a contrastare la crescente influenza cinese e russa (quest’ultima anche militare) nel continente, nonché ad allineare i suoi leader contro Mosca sul conflitto ucraino, spesso cauti per i rischi di ricadute sull’export del grano. Per il summit sono arrivati a Washington 49 tra capi di Stato e di governo, in pratica quasi tutti i leader del continente, tranne quelli che non hanno rapporti diplomatici pieni con gli Usa (Eritrea) o che hanno subito derive anti costituzionali (Mali, Sudan, Guinea e Burkina Faso).

Da lunedì la capitale è blindata e molte strade sono state chiuse, anche perché Jill Biden andrà in giro per la città con le altre first lady. “Lo spirito di questo summit non è quello che faremo per le nazioni e il popolo africano, ma quello che faremo insieme a loro”, ha spiegato il presidente americano, che avrà anche dei bilaterali con i leader dei Paesi che vanno al voto nel 2023 per offrire il sostegno Usa ad “elezioni libere, eque e credibili”.

Presentando il vertice, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha anticipato l’impegno di Biden ad ottenere dal Congresso 55 miliardi per l’Africa per i prossimi tre anni da destinare in particolare allo sviluppo economico, alla sanità e alla sicurezza alimentare. La bussola degli investimenti sarà l’Agenda 2063 dell’Unione Africana, ossia il suo piano per lo sviluppo sostenibile nei prossimi 40 anni.

“Questo non è un documento americano, non è una visione americana, è un documento dell’Unione africana: in questo summit vogliano elevare le voci e le priorità africane”, ha spiegato Sullivan sottolineando l’approccio di “ascolto” da parte degli Stati Uniti. Ma Pechino ha già alzato le antenne e messo le mani avanti. L’ambasciatore cinese a Washington Qin Gang ha assicurato che gli investimenti del suo Paese in Africa “non sono una trappola” e ha insistito sul fatto che ‘l’Africa dovrebbe essere un posto per la cooperazione internazionale”.

Advertisement

Esteri

‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

Pubblicato

del

Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

Continua a leggere

Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

Pubblicato

del

Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

Continua a leggere

Esteri

Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

Pubblicato

del

A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto