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Spiagge da tutelare e valorizzare: con le concessioni demaniali non più soggette a rinnovi automatici qualcosa cambia, ma servono controlli

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Dal rapporto annuale di Legambiente emerge la foto delle spiagge dei giorni nostri, divenute anche avamposti anticovid nella trascorsa estate, che ha evidenziato luci ed ombre che caratterizzano (anche) questo settore. Se da un lato l’offerta balneare coglie i segni del cambiamento degli utenti, aumentando così l’attenzione sulle politiche green, ma anche sociali, dall’altro aumentano in modo esponenziale le richieste di autorizzazione all’uso di questa parte di demanio pubblico.

Quindi sono e saranno sempre meno le spiagge libere e comunque, sia tra quelle autorizzate che non, il problema del depredamento del territorio appare ormai inarrestabile. E se agli abusi edilizi e allo sbancamento di dune per ampliare le aree fruibili si aggiunge poi l’erosione delle coste, allora la questione della delicatezza del nostro Paese qui raggiunge i massimi livelli.

Fortunatamente, la crescita della consapevolezza di tali fragilità, oltre ad aver comportato un aumento delle politiche ecologiste, ha fatto sì che sempre più italiani, soprattutto attraverso il mondo dell’associazionismo, si ritrovino uniti a lavorare e lottare con sempre maggiore forza per difendere ciò che resta da tutelare per spiagge e litorali.

In questo solco, dato che oltre il 50% delle spiagge oggi è in concessione, mentre quasi l’8% del litorale non è balneabile (dati Legambiente), l’evoluzione normativa e giurisprudenziale, sia europea che nazionale, hanno elaborato negli ultimi anni meccanismi tesi da un lato ad arginare i fenomeni di sfruttamento selvaggio, e dall’altro ad imprimere una maggiore liberalizzazione al “mercato delle concessioni”, abolendo in sostanza la conferma automatica di quella demaniale marittima. In questo modo si tenta di scoraggiare un atteggiamento che ha contribuito, nei decenni trascorsi, a creare dei veri e propri monopolisti di un bene che per sua definizione appartiene a tutti i cittadini, e non ha di certo favorito gli imprenditori capaci e disponibili a valorizzare davvero il territorio. Del resto già l’articolo 37 del nostro Codice della Navigazione imponeva un sistema di nuove aggiudicazioni, favorendo chi è capace di offrire maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e si proponga di avvalersi di questa per un uso che, a giudizio dell’amministrazione, risponda ad un più rilevante interesse pubblico.

Ad ogni modo, resta il timore che anche a fronte di tali ultimi interventi giuridici si possa comunque aggirare la finalità normativa, come ad esempio avviene con puntuale cadenza annuale sul Lungomare di Napoli (ma accade anche altrove), dove ogni stagione estiva è caratterizzata dall’istallazione abusiva, sotto gli occhi di migliaia di persone, di un immenso porto galleggiante che offende l’onore ed il decoro della città e dell’intera regione. Per questo si confida in maggiori controlli da parte delle Autorità preposte, ultimi avamposti e veri e propri fari di legalità a difesa dei lidi del nostro Bel Paese.

Si spera anche nella concretizzazione di migliori politiche di valorizzazione dei litorali, così come sta accadendo in Puglia, che fa rotta su concessioni demaniali mirate al rilancio di aree abbandonate o in disuso, attraverso l’ingresso di privati che, con propri capitali, potranno creare valore aggiunto anche alla proprietà pubblica.

Qualcosa si muove dunque, sperando che già dall’estate 2021 si possano registrare ulteriori e significativi progressi.

(giovanni.mastroianni@libero.it)

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Crisi per Chiara Ferragni, perde un altro contratto

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Il momento critico per Chiara Ferragni prosegue. L’imprenditrice digitale coinvolta nel caso Balocco ha perso un altro accordo di collaborazione: Pantene di cui era testimonial dal 2016 ha scelto da gennaio la modella israeliana Havi Mond. Ferragni, al centro di una indagine della Procura per truffa aggravata per il pandorogate, per cui l’Antitrust ha inflitto alle sue societa’ Fenice e Tbs Crew una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del Balocco Pink Christmas (udienza del suo ricorso è fissata al 17 luglio) continua nel momento no.

I follower sono da oltre 29 milioni 700mila sono scesi a 29 milioni ma è sulla reputation che si sta misurando il suo appeal. Negli ultimi mesi non è stata confermata nel cda di Tod’s e ha interrotto altre collaborazioni come quella con le Cartiere Pigna. Prima di Pigna, era stata la Safilo a chiudere il rapporto per una linea di occhiali,mentre Coca Cola aveva bloccato uno spot previsto alla la fine di gennaio. Oggi online si sono scatenati i commenti sul fatto che il brand svizzero di shampoo e prodotti per capelli, nel gruppo Procter & Gamble abbia scelto un’altra testimonial. La stessa Mond ha pubblicato sulla propria pagina Instagram le prime immagini della campagna già a gennaio.

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Giulia Cecchettin, verso richiesta giudizio per Turetta

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Si avvicina la chiusura delle indagini per il femminicidio di Giulia Cecchettin, con la probabile richiesta di rinvio a giudizio per Filippo Turetta, che si trova in carcere a Verona da novembre con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. A sei mesi dal delitto della giovane di Vigonovo (Venezia), la Procura della repubblica di Venezia potrebbe avanzare l’istanza al Gip già a giugno, così da non far scadere i termini di custodia cautelare del giovane di Torreglia (Padova). Il processo a Turetta potrebbe così aprirsi agli inizi di autunno, tra settembre ed ottobre. Sulla decisione di mandare a processo in Assise il giovane pesa la valutazione relativa alla premeditazione del delitto. La Procura ha gli esiti dell’autopsia sul corpo della vittima, le analisi sulle macchie di sangue e gli altri elementi raccolti dai Ris nella Fiat Punto nera di Turetta.

Importanti saranno gli accertamenti tecnici sullo smartphone e sul pc portatile, anche questi sequestrati nella sua macchina dopo l’arresto in Germania al termine di 8 giorni di fuga. La contestazione dell’aggravante della premeditazione impedirebbe alla difesa di chiedere il rito abbreviato, con un eventuale sconto di pena. Si tratterà di ipotizzare se Turetta abbia potuto architettare il delitto: il fatto che avesse portato con sé il coltello utilizzato per colpire Giulia è un elemento; il nastro adesivo usato per legarla un altro; il fatto che avesse fatto il pieno alla macchina un altro ancora. La cronologia della navigazione su internet, o altri appunti rinvenuti nel Pc o nel cellulare, e i messaggi conservati potrebbero risultare decisivi. La difesa dell’imputato, rappresentata dal professor Giovanni Caruso, dal canto suo potrebbe chiedere la perizia psichiatrica, qualora Turetta venisse rinviato a giudizio davanti alla Corte d’Assise, con il rischio di venire condannato alla pena dell’ergastolo.

La Procura ha scelto per ora la via del totale silenzio sugli accertamenti, anche per cercare di attenuare il clamore mediatico che la vicenda di Giulia ha suscitato, anche se i riflettori si riaccenderanno in occasione del processo. Nel frattempo il papà di Giulia, Gino Cecchettin, mantiene vivo il suo impegno di testimoniare l’impegno contro la violenza di genere e la sopraffazione. Il 6 maggio prossimo verrà pubblicato un dialogo tra lui e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, nell’ambito del Festival Francescano di Bologna. Fu proprio Zuppi, nell’immanenza della tragedia, ad aiutare Gino mettendolo in contatto anche con papa Francesco. “Quando leggevo storie di femminicidi – ha detto il papà di Giulia – ne rimanevo colpito, scosso, ma poi egoisticamente giravo pagina. Io ero ‘normale’, e nel mondo ‘normale’ certe cose non accadono. Non è così. Nessuno di noi è immune, perché l’idea della prevaricazione riguarda tutti indistintamente, riguarda il mondo nel quale viviamo”.

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La Luna strega il cielo di maggio con cinque fasi

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La Luna strega il cielo di maggio, che sarà caratterizzato da una particolarità nel calendario delle fasi lunari: invece delle consuete 4 fasi, questo mese se ne verificheranno 5. La Luna all’ultimo quarto, dunque, che aprirà maggio, tornerà poi anche per chiudere il mese. Come ricorda l’Unione Astrofili Italiani, l’ultimo mese che ha ospitato una fase lunare in più è stato agosto dello scorso anno e per il prossimo dovremo aspettare dicembre. Il calendario primaverile vedrà il satellite della Terra protagonista anche di un bis con Saturno: potremo ammirare per ben due volte la congiunzione, il 4 e il 31 maggio, quando la falce di Luna calante incontrerà il pianeta poco prima dell’alba nella costellazione dell’Acquario.

In questo periodo i pianeti lasciano il cielo della sera: quelli visibili ad occhio nudo sono tutti osservabili solo al mattino presto, prima del sorgere del Sole. Venere e Giove, i più luminosi, sono adesso invisibili poiché troppo vicini alla nostra stella: Giove sarà in congiunzione con il Sole il 18 maggio, mentre Venere lo sarà il mese prossimo. Tra le prime luci dell’alba si potranno invece individuare facilmente Marte e Saturno, mentre per Mercurio le condizioni sono meno favorevoli, a causa della sua posizione molto bassa sull’orizzonte.

Da segnalare anche Urano, al momento invisibile per la sua imminente congiunzione con il Sole, che il 23 maggio supererà il limite tra due costellazione, evento piuttosto raro per i lenti pianeti più esterni, lasciando l’Ariete ed entrando nel Toro. Il cielo primaverile è dominato dalle costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, ma le stelle più brillanti si trovano più a Nord-Est: Arturo nel Bootes e Vega nella Lira, futura protagonista dei cieli estivi insieme alla costellazione del Cigno e a quella dell’Aquila. Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, come l’Auriga, i Gemelli e il Cancro. Maggio è un buon mese anche per l’osservazione di diversi sciami di meteore.

Le Eta Aquaridi, legate ad antichi residui della cometa Halley, costituiscono una delle correnti meteoriche più cospicue dell’anno con un picco nella notte tra 5 e 6. Sono però difficili da ammirare alle nostre latitudini, mentre si trova in posizione molto più favorevole chi cercherà di individuarle dall’emisfero australe. A queste meteore si aggiungono le alfa Scorpidi, con le loro caratteristiche stelle cadenti brillanti e colorate che raggiungono il picco tra 2 e 3 maggio, le Eta Liridi, che in questi ultimi anni si sono mostrate abbastanza attive e il cui massimo è previsto il 9 del mese, e le Eta Ofiuchidi, con il picco atteso per il 12.

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