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Cronache

Secondary ticketing, il giudice di Milano proscioglie tutti: accuse nate dai servizi tv delle “Iene” infondate

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Ha parlato di “assoluta inconsistenza fattuale e giuridica delle imputazioni” e di “infondatezza” delle accuse formulate dalla Procura anche in base ai servizi televisivi, il gup Maria Vicidomini nelle motivazioni della sentenza con cui, un mese fa, ha prosciolto Domenico D’Alessandro, la sua società organizzatrice di eventi Di e Gi, la Vivo, e Charles Stephen Roest, ad del sito di rivendita on line ‘Viagogo, dall’accusa di truffa aggravata e aggiotaggio nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nel cosiddetto Secondary ticketing. Lo si legge nelle motivazioni del verdetto con cui il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere perche’ “il fatto non sussiste” per i quattro imputati che avevano scelto il rito ordinario. Il gup Vicidomini, che ha anche assolto altri cinque imputati al termine del giudizio in abbreviato, ha poi rilevato l'”infondatezza di notizie di reato correlate a trasmissioni televisive” citando i servizi de ‘Le Iene’ sul presunto scandalo della vendita on line di biglietti, “confezionate da soggetti del tutto privi delle minime conoscenze tecniche e giuridiche – si sottolinea – indispensabili per realizzare inchieste giornalistiche su fenomeni asseritamente illeciti”.

Come ricostruito nel documento del gup Vicidomini, l’inchiesta del pm Adriano Scudieri era nata dopo l’esposto di Carlo Trotta, numero 1 di un’altra societa’ di organizzazione di eventi, la Barley Arts. Nel novembre 2016 erano poi andate in onda due puntate televisive della trasmissione ‘Le Iene’ sul fenomeno del bagarinaggio on line. La Procura aveva quindi ipotizzato la presenza di un meccanismo, tra il 2011 e il 2016, ideato per raggirare migliaia di spettatori di show dal vivo – tra cui quelli di Bruce Springsteen e dei Coldplay – che hanno acquistato biglietti a prezzi maggiorati sui siti di rivendita online. Un sistema che avrebbe consentito ai ‘promoter’ di procurarsi ricavi per oltre un milione di euro. Per il giudice invece, gli imputati (tra riti abbreviati e ordinario erano in tutto 9) non sono responsabili di truffa aggravata in quanto ai danni della societa’ pubblica Siae e aggiotaggio. E cio’ perche’ la truffa, spiega il magistrato, si configura quando il presunto autore del reato induce “in errore” la vittima del raggiro (la Siae, appunto), elemento, questo, di cui “vi e’ radicale assenza” nelle imputazioni del pm Scudieri. Anche sull’aggiotaggio, reato contestato per la presunta rivendita via web dei biglietti a prezzi maggiorati, il giudice ha valutato che la norma si riferisce al “mercato interno (nazionale) delle merci”. Per questo motivo la norma e’ inapplicabile “al mercato virtuale on line della piattaforma di Viagogo”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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