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Scontro sulle armi chimiche, battaglia all’Onu

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Scontro Mosca-Washington sulle armi chimiche. Mentre in Ucraina si continua a combattere ormai da due settimane, tra Stati Uniti e Federazione Russa si moltiplicano accuse e contraccuse, in un clima che ricorda sempre piu’ i decenni della Guerra fredda. Il Cremlino anche oggi ha lanciato il suo monito: gli estremisti ucraini – e’ la tesi russa, non dimostrata dai fatti – da anni lavorano per creare le condizioni di un attacco chimico con la copertura americana, con l’obiettivo di provocare incidenti per poi accusare Mosca. A caldo e’ arrivata la replica del ministro degli Esteri ucraino: “L’ossessione maniacale con cui vari funzionari russi fantasticano su armi o rischi biologici o chimici inesistenti in Ucraina – ha attaccato Dmytro Kuleba – e’ profondamente preoccupante e potrebbe effettivamente indicare che la Russia sta preparando un’altra orribile operazione sotto falsa bandiera”. Joe Biden ha alzato ancora di piu’ il livello dello scontro usando parole molto nette: “Se Mosca usera’ armi chimiche, paghera’ un alto prezzo”. Poi la battaglia si e’ spostata in sede Onu dove, su richiesta della Federazione Russa, si e’ tenuto un drammatico Consiglio di Sicurezza proprio su questo tema. Mosca ha le “prove” che in Ucraina ci sono “almeno 30” laboratori di ricerca dove si tengono “esperimenti biologici molto pericolosi” con cui si possono provocano diverse “malattie letali”, ha denunciato l’ambasciatore russo al Palazzo di Vetro Vasily Nebenzya. Negli stessi minuti, il ministero degli Esteri russo ha diffuso un dettagliato dossier in cui si raccontano strane consegne di enormi serbatoi di ammonio in due citta’ ucraine, a cura del personale dell’appaltatore militare americano privato Forward Observation Group, con sede in Nevada. Sempre secondo il Cremlino, “gli estremisti ucraini” starebbero lavorando per la loro esplosione allo “scopo di accusare la Russia dell’uso di armi chimiche”. Con Mosca si e’ schierata Pechino: “Se in Ucraina non ci sono armi chimiche, bastera’ fornire le prove cosi’ che il mondo possa arrivare ad una conclusione”, ha affermato l’ambasciatore cinese Zhang Jun. Mentre il rappresentante di Kiev, Sergiy Kyslytsya, ha ricordato a tutti la realta’ dei morti sul campo: “Per la prima volta dalla Seconda Guerra mondiale le persone uccise in Ucraina vengono seppellite in fosse comuni”. Al Palazzo di Vetro e’ andata in scena anche la lotta della propaganda russa che sta infestando i social: l’ambasciatore di Mosca ha mostrato le presunte foto dell’ospedale pediatrico di Mariupol, scenario, secondo Zelensky, di un “crimine di guerra”. “Vi sembra distrutto? Vi sembra un edificio colpito da bombe a grappolo?”. Per poi ostentare la foto simbolo della donna incinta ferita insistendo che si tratta di “un falso” costruito ad arte da una fashion blogger. “Questa e’ sporca propaganda di cui siamo stufi”, ha tuonato.

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‘Da banche Occidente in Russia 800 mln euro in tasse a Cremlino’

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Le maggiori banche occidentali che sono rimaste in Russia hanno pagato lo scorso anno più di 800 milioni di euro in tasse al Cremlino, una cifra quattro volte superiore ai livelli pre-guerra. Lo riporta il Financial Times sottolineando che le imposte pagate, pari allo 0,4% delle entrate russe non legate all’energia per il 2024, sono un esempio di come le aziende straniere che restano nel Paese aiutano il Cremlino a mantenere la stabilità finanziaria nonostante le sanzioni. Secondo quanto riportato dal quotidiano, “le maggiori sette banche europee per asset in Russia – Raiffeisen Bank International, Unicredit, Ing, Commerzbank, Deutsche Bank, OTP e Intesa Sanpaolo – hanno riportato profitti totali per oltre tre miliardi di euro nel 2023. Questi profitti sono stati tre volte maggiori rispetto al 2021 e in parte generati dai fondi che le banche non possono ritirare dal Paese”.

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Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

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Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

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Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

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A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

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