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Politica

Salvini alza posta, governo Meloni grazie a me e Cav

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“Se oggi per fortuna c’è il governo Meloni, fu grazie alle strategie messe a punto col Cavaliere a Villa Zeffirelli”. Lo fa notare, senza mezzi termini, Matteo Salvini nello stralcio del suo libro ‘Controvento’, reso noto oggi. Un nuovo, ennesimo, messaggio a Giorgia Meloni con il leader della Lega che alza la posta mentre è impegnato a portare a casa partite importanti come il Ponte e l’Autonomia anche in vista delle europee. Il leader della Lega sottolinea tra l’altro di sperare che “il generale Vannacci accetti di essere candidato con noi della Lega”. E interviene anche sulle polemiche per l’emendamento al decreto Pnrr sui consultori. “L’ultima parola sull’aborto – osserva – spetta alle donne, sempre e comunque”.

E proprio a partire da questo tema un segnale, forte e chiaro, è arrivato dal partito anche ieri nel voto sull’ordine del giorno del Pd al decreto sul Pnrr. Con quindici astensioni tra i deputati leghisti che certamente partono dalla “libertà di coscienza” su temi etici lasciata dal partito ma che nel linguaggio della politica non possono che essere lette anche come un altolà. Un messaggio che va ad aggiungersi alla posizione della Lega sul premierato, la riforma che in base al patto nel centrodestra marcia di pari passo con l’Autonomia. Ecco allora che il partito di Salvini non dà ancora il proprio ok alla calendarizzazione in Aula del provvedimento a Palazzo Madama fino a quando la commissione Affari Costituzionali di Montecitorio non avrà licenziato il ddl Calderoli. Ma i segnali tra alleati sono incrociati.

E se la premier ha già detto che il governo non comprimerà i tempi parlamentari, a parlare è anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani che conferma la data del 29 aprile per l’approdo in Aula per la discussione generale; poi “tra maggio e giugno – aggiunge però – è probabile che verrà approvata”. E’ chiaro che molto si gioca sulla dead line delle europee. Con la Lega che punta a portare a casa l’obiettivo, se possibile, prima dell’8 e 9 giugno ma negli off the record ammette le resistenze degli alleati a concedere assist di questo tipo in chiave elettorale.

D’altra parte, anche gli esiti elettorali europei potrebbero pesare sul destino del provvedimento anche se – si sottolinea da fonti dell’esecutivo in chiave Autonomia – comunque vadano le cose e anche se i pesi specifici dovessero cambiare sarà necessario garantire equilibri parlamentari che evitino eccessivi logoramenti. Intanto, durante il comizio di chiusura del centrodestra dalla Basilicata a sostegno di Vito Bardi, il leader azzurro Tajani garantisce ai cittadini lucani: “Stiamo lavorando per una Autonomia equa anche per i cittadini del sud”. Ma intanto in Veneto continua la battaglia su questo fronte così come sul terzo mandato. “I ritardi sull’Autonomia sono colpa della Lega – punzecchia infatti l’ex leghista, ora parlamentare azzurro Flavio Tosi – quindi Zaia se la prenda con i suoi” anzichè con Tajani.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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