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Cronache

Alta sicurezza, celle chiuse e proteste: torna la tensione nelle carceri italiane

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Una nuova circolare del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) ha riacceso la miccia del malcontento tra i detenuti sottoposti al regime di Alta sicurezza. Il provvedimento, che prevede la chiusura delle celle per i detenuti appartenenti a circuiti di criminalità organizzata, sta già generando segnali di forte tensione in diverse carceri del Paese.

Nel carcere di Sulmona, all’indomani della stretta, si è registrato un episodio preoccupante: secondo quanto riportato da una relazione riservata della polizia penitenziaria, un detenuto palermitano identificato come S.D.L. avrebbe minacciato la possibilità di una rivolta coordinata a livello nazionale. “Se vogliamo — avrebbe detto — ci mettiamo d’accordo e facciamo scoppiare rivolte in tutte le carceri d’Italia contemporaneamente”.

Il clima nei padiglioni sembra effervescente. In un’altra relazione classificata “riservata urgente” datata 29 marzo, l’agente ha denunciato le gravi esternazioni di D.P., detenuto napoletano del clan Ascione-Papale, che avrebbe attaccato duramente il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, reo — secondo il carcerato — di essere simbolo della linea dura del governo. “Deve venire lui qua, deve saltare in aria”, avrebbe detto, mostrando un clima ostile e fortemente politicizzato.

Lo stesso tono sarebbe emerso anche da C.P., altro detenuto appartenente alla camorra, che ha accusato il governo di destra di opprimere i carcerati: “Fino a quando c’era il governo di sinistra eravamo tutti aperti e facevamo quello che volevamo”, avrebbe dichiarato, paventando addirittura “una guerra” in estate a causa del caldo e della reintroduzione della chiusura forzata delle celle.

Il compagno di cella G.M. ha rincarato la dose: “Il sistema penitenziario è fallito da anni, non ce la farete mai a ripristinarlo”.

La tensione nei penitenziari, dunque, torna ad alzarsi. La circolare del Dap, pensata per rafforzare la sicurezza e ridurre il rischio di gesti eclatanti all’interno delle strutture, potrebbe paradossalmente innescare nuove forme di protesta e disordini. La preoccupazione degli agenti è concreta e trova conferma nelle relazioni già pervenute ai vertici dell’Amministrazione.

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Cronache

Omicidio Chiara Poggi, spunta un DNA maschile ignoto: nuova pista nelle indagini

Nuovi esami sul caso Chiara Poggi rivelano un DNA maschile sconosciuto. Si riapre il caso a 18 anni dall’omicidio di Garlasco. Ipotesi contaminazione o seconda persona?

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È ancora presto per parlare di svolta nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Ma nuove analisi genetiche hanno evidenziato un dato che potrebbe cambiare il quadro: la presenza di un profilo maschile sconosciuto in un campione prelevato dalla bocca della ragazza. Un frammento di garza, usato durante l’autopsia, ha infatti restituito due cromosomi Y: uno attribuito a Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale Dario Ballardini, e uno a un soggetto ancora ignoto.

Un DNA misterioso: né Stasi né Sempio

La nuova inchiesta della Procura di Pavia, che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, per omicidio in concorso, ha portato a un incidente probatorio per analizzare cinque prelievi effettuati nel 2007. Tre non hanno prodotto risultati, ma due hanno portato alla luce una traccia genetica maschile che non appartiene né a Sempio né ad Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio.

Le ipotesi: contaminazione o nuova pista?

Gli esperti sono divisi. Secondo alcuni, il DNA ignoto è “netto, completo, robusto e con 22 marcatori”, dunque significativo. Per altri, come l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano, potrebbe trattarsi di una contaminazioneavvenuta prima del prelievo, forse durante la manipolazione della garza, che – a detta degli esperti – potrebbe non essere nemmeno un tampone sterile.

La perita nominata dalla gip, Denise Albani, ha chiesto chiarimenti su chi ha avuto accesso al corpo, perché sia stata usata una garza e non un tampone e chi era presente nella sala autoptica. Se il profilo genetico resterà senza identità, saranno estesi i tamponi a soggetti inizialmente esclusi: dai soccorritori della Croce Rossa ai dipendenti delle pompe funebri, fino a chi ha scattato le foto al cadavere.

L’ombra dello sciacallaggio e il dolore dei familiari

Intanto, il caso è stato ancora una volta violato: un ex poliziotto ha tentato di vendere online le foto del corpo di Chiara, causando lo sdegno dell’opinione pubblica e un intervento immediato del Garante della privacy, che ha bloccato la diffusione delle immagini. Un altro colpo al dolore della famiglia Poggi, già provata da 18 anni di silenzi, processi e incertezze.

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Cronache

Scippo da 300mila euro a Capri: derubato il barone Darzi, membro della Camera dei Lord

Clamorosa rapina a Capri: il barone britannico Ara Darzi scippato di un Richard Mille da 300mila euro a due passi dalla piazzetta. Indagini in corso.

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I più anziani dell’isola non ricordano nulla di simile. A Capri, dove la bellezza e l’esclusività sembrano garantire da sempre una certa immunità, ieri sera è accaduto qualcosa di eccezionale: il barone Ara Darzi, membro della Camera dei Lord britannica e volto noto tra gli habitué dell’isola, è stato scippato del suo orologio di lusso, un Richard Mille dal valore stimato di circa 300mila euro.

L’agguato a due passi dalla piazzetta

Tutto è accaduto intorno alle 22:30, in via Vittorio Emanuele, a pochi metri dalla celebre piazzetta. Darzi, 65 anni, docente universitario e stimato chirurgo del Partito Laburista inglese, stava passeggiando con due amici quando è stato sorpreso da due giovani rapinatori. L’azione è stata fulminea: in pochi secondi gli hanno sottratto l’orologio e si sono dileguati, probabilmente lungo via Krupp per raggiungere Marina Piccola, dove secondo gli investigatori un natante li attendeva per completare la fuga via mare.

Una rapina pianificata nei dettagli

Secondo le forze dell’ordine si tratta di un colpo pianificato. I rapinatori avrebbero pedinato la vittima fin dal suo arrivo sull’isola, studiando movimenti e orari. Il barone Darzi, in vacanza su uno yacht ormeggiato a Capri, ha sporto subito denuncia. Fortunatamente è rimasto illeso, ma l’episodio ha colpito profondamente l’opinione pubblica caprese, per la natura violenta e l’obiettivo scelto: un personaggio di primo piano in visita in uno dei luoghi più sorvegliati del Mediterraneo.

Indagini in corso, si cercano i volti dei rapinatori

Le indagini sono affidate a polizia e carabinieri. Determinanti potrebbero essere le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza presenti sull’isola, tra quelle del Comune e quelle private delle boutique di lusso. Proprio grazie a questi dispositivi gli investigatori sperano di risalire all’identità dei due scippatori, che hanno agito con freddezza e precisione.

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Cronache

Nozze da sogno a Capri per Rocco Basilico e Sonia Ben Ammar: cerimonia romantica e festa blindata con ospiti internazionali

Rocco Basilico e Sonia Ben Ammar si sono sposati ad Anacapri. Cerimonia elegante, festa con musica popolare, ricevimento alla Certosa di San Giacomo. Ospiti top secret, attesi anche Jeff Bezos e Zuckerberg.

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Un fine settimana all’insegna dell’amore, dell’eleganza e della riservatezza ha incorniciato il matrimonio tra Rocco Basilico, 35 anni, chief wearables officer di EssilorLuxottica e amministratore delegato del brand di occhiali di lusso Oliver Peoples, e la modella Sonia Ben Ammar, 26 anni, figlia del produttore franco-tunisino Tarak Ben Ammar, figura nota nell’élite culturale e imprenditoriale internazionale.

Cerimonia ad Anacapri tra tradizione e bellezza

I due giovani si sono uniti in matrimonio sabato pomeriggio nella chiesa di Santa Sofia ad Anacapri, davanti a un centinaio di ospiti selezionati. A celebrare la funzione è stato monsignor Vincenzo Paglia. All’uscita, tra petali bianchi e applausi, ad accoglierli una festa musicale in stile napoletano con tamburelli e melodie popolari, tra cui l’intramontabile ’O surdato ’nnamurato.

Protagonisti sorridenti e coinvolti, gli sposi hanno ballato e cantato insieme agli amici, regalando un’immagine fresca e spontanea di un’unione che ha unito glamour e tradizione. Lui in un completo sartoriale firmato Luca Rubinacci, lei in un abito romantico con maniche a campana e lungo velo in pizzo.

Ricevimento blindato alla Certosa di San Giacomo

Dopo la cerimonia, i neosposi hanno lasciato la chiesa a bordo di una Autobianchi Bianchina cabrio addobbata per l’occasione. Un giro simbolico tra le strade di Capri, con saluti e sorrisi al pubblico, prima di arrivare alla Certosa di San Giacomo, dove si è svolto un ricevimento top secret e totalmente off social.

Una lista di invitati riservatissima

Nonostante l’altissimo profilo della coppia, nessuna foto ufficiale del ricevimento è stata diffusa. Ma le voci sui possibili ospiti circolavano da giorni. Si parlava della presenza di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, oltre che di Mark Zuckerberg, che ha rafforzato la sua partecipazione in EssilorLuxottica fino al 3,5% del capitale.

Il profilo di Basilico, il talento nel lusso

Entrato nel colosso dell’occhialeria nel 2013, Rocco Basilico è figlio del finanziere Rocco Basilico e di Nicoletta Zampillo, attuale vedova di Leonardo Del Vecchio. Nel 2016 è diventato CEO di Oliver Peoples, guidando progetti ambiziosi come la collaborazione con Facebook per gli smart glasses e le partnership con Brunello Cucinelli e Roger Federer.

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