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Politica

La Lega si pone come garanzia governo e vuole che Salvini torni al Viminale

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La Lega è leale nel governo, non fedele. Tanto da rivendicare quello che ritiene giusto o proprio: dal Viminale alle regioni del nord che già amministra, a partire dalla Lombardia. E’ un Matteo Salvini di lotta e di governo quello che oggi rassicura gli alleati senza dimenticare di sottolineare il ruolo centrale di “garanzia” e “collante” dell’esecutivo. Un messaggio che viene da tutti i leghisti riuniti nel primo congresso dell’era salviniana convocato a Firenze, nella fortezza da Basso. L’ultima volta era il 2017, c’era ancora la Lega nord e il miraggio del governo.

Oggi domina il blu, lo slogan è ‘Il coraggio della libertà’ e l’aria è da rito da assolvere. Ma a metà pomeriggio i capigruppo parlamentari scuotono il torpore della sala e, contagiando altri big del partito, lanciano la sfida: ridateci Matteo ministro dell’Interno. Scatta la standing ovation, lui resta seduto e incassa il tributo. Insomma il tributo prima dell’incoronazione, attesa domani con la riconferma da segretario. Un finale già scritto visto che il ‘capitano’ non ha sfidanti. E con il nuovo statuto, votato nel pomeriggio, resterà al timone fino al 2029.

Ma a segnare il primo congresso dell’era salviniana è anche la chicca di Elon Musk. Mister X, l’uomo che da consigli a Donald Trump, regala al vicepremier un blitz di alcuni minuti. Interrompe (apparentemente a sorpresa) il lungo elenco di interventi e si collega da Washington. Salvini lo presenta e si improvvisa giornalista. L’imprenditore risponde alle sue domande e si prende gli applausi della platea, a volte sollecitati da Salvini. Soprattutto sui dazi (grazie alla speranza di “zero dazi in futuro”) e sul monito a fermare la guerra in Ucraina. Quanto basta al segretario per mettere un po’ di sale al congresso. In attesa dell’intervento politico di domani, oggi sposa la linea morbida e pulita. Anche esteticamente: sale sul palco per un saluto con pochissima barba, una pochette nel taschino e l’immancabile spilletta di Alberto da Giussano sulla giacca blu. Ma va al sodo: “La Lega e il governo sono una cosa sola. Si mettano l’anima in pace Conte, Schlein e compagnia”.

E punzecchiando il centrodestra, forse soprattutto Forza Italia, aggiunge: “La Lega è garanzia che il governo avra vita lunga ed è il collante del governo”. Guardando a casa propria saluta “i fratelli siciliani, pugliesi, romani e di tutte le regioni d’Italia”, evidenziando che “è il primo congresso nazionale”. Sottointeso, conferma la scommessa fatta anni fa aprendo al sud. Scelta che trova traccia nel nuovo statuto, varato dai vertici e approvato senza modifiche: il mandato del segretario si allunga a 4 anni, può nominare il quarto vice (suggestione Vannacci) e sparisce l’anzianità di militanza per i 22 componenti del Consiglio federale (era di almeno 5 anni). Un ‘aiutino’ al sud, malignano i leghisti della prima ora, visto che lì le adesioni sono più recenti. Regola a parte, ad animare il dibattito è la richiesta sul Viminale che si intesta Riccardo Molinari, presidente dei deputati: “Credo che il Congresso debba chiedere a Matteo Salvini il sacrificio di chiedere nuovamente, per la Lega, la posizione al ministero dell’Interno”.

Lo seguono l’omologo al Senato, Massimiliano Romeo, e i suoi due vice Alberto Stefani e Claudio Durigon. Altro brivido le parole di Romeo quando pur dicendo che “Meloni sta facendo bene”, ammette che “a un certo punto un ragionamento con la Meloni dovremo proporlo: le Regioni dove governa la Lega devono restare alla Lega, tutte le Regioni, Lombardia compresa”. Altro tema che smuove la platea la profezia di Musk sul terrorismo: “Vediamo un aumento enorme nel numero di attacchi in Italia e in Europa, i media cercano di sminuire ma in Euuropa vedremo attacchi di massa, massacri di massa”. Fino al clou: “I vostri amici, le vostre famiglie, saranno tutti a rischio”. Parole che danno forse il gancio ad Andrea Crippa per sferrare l’attacco a “zingari” e musulmani: “Chi bivacca in tante zone dei nostri paesi e città non è un cittadino rumeno ma è uno zingaro”. E sentenzia: “I clandestini e gli zingari in Italia non ci dovrebbero stare”. E “nessuna moschea dovrebbe essere più costruita in Italia”.

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Commissione d’inchiesta in visita a Casamicciola ed a Napoli

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Mercoledì 25 e giovedì 26 giugno, la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, presieduta da Pino Bicchielli, sarà in missione a Casamicciola, a Napoli e nei Campi Flegrei e svolgerà audizioni di sindaci e rappresentanti istituzionali, secondo il seguente programma. Mercoledì 25 al Comune di Casamicciola Terme: ore 12.15 audizione Commissario straordinario per la ricostruzione a Ischia, Giovanni Legnini; ore 12.45 audizione Sindaco di Casamicciola, Giuseppe Ferrandino; ore 14.15 sopralluogo alla zona colpita dalla frana del 26 novembre 2022. Al termine è previsto un punto stampa. Giovedì 26 in Prefettura a Napoli: audizioni dei sindaci dei Comuni interessati dal rischio sismico (ore 10 Sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi; ore 10.45 Sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni; ore 11.15 Sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. Alle ore 11.45 è previsto un punto stampa. Alle ore 12 seguiranno le audizioni del Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola; ore 12.30 Assessore all’urbanistica e governo del territorio, Bruno Discepolo; ore 13 Segretario generale Autorità di bacino dell’Appennino meridionale, Vera Corbelli; ore 13.30 Commissario Straordinario per i Campi Flegrei, Fulvio Maria Soccodato. Alle ore 15 partenza dalla Prefettura per i sopralluoghi nei Comuni di Bacoli e Pozzuoli. L’ultimo appuntamento è in programma alle ore 18 e prevede la visita dell’Osservatorio vesuviano (sede operativa).

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Emiliano diventerà padre a 65 anni con la nuova compagna

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, diventerà nuovamente padre con la sua nuova compagna, con cui convive da qualche tempo. Il governatore pugliese, che compirà 66 anni a luglio, ha già avuto tre figli dalla sua ex moglie ed è anche nonno. La notizia si è diffusa negli ambienti della politica locale. “Non ho nulla da nascondere ma nulla da comunicare”, ha solo commentato. La nascita del bimbo sarebbe prevista a settembre.

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In Evidenza

Nomine sanità in Campania, De Luca prepara la nuova mappa dei vertici tra conferme e avvicendamenti

In arrivo i nuovi manager di 15 Asl e ospedali. Attesa per il Ruggi, il Pascale e la Napoli 1. In arrivo i nuovi manager per 15 aziende sanitarie e ospedaliere in Campania. Conferme per D’Amore e Iervolino, in uscita Longo, Verdoliva e Pizzuti.

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Scatta il conto alla rovescia per il rinnovo dei vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere della Campania. Dopo la proroga triennale concessa a Nino Postiglione al vertice dell’Unità di Tutela della Salute della Regione grazie alle norme del PNRR e all’innalzamento del limite d’età a 70 anni, il presidente Vincenzo De Luca è pronto a firmare le nuove nomine. Saranno 15 le poltrone da assegnare su 17 aziende, con due sole eccezioni: il Santobono e il San Sebastiano di Caserta.

Continuità e nuove rotazioni

De Luca punta sulla continuità gestionale per completare i progetti sanitari già avviati. Secondo quanto trapela, dovrebbero essere confermati:

  • Anna Iervolino all’Azienda ospedaliera dei Colli

  • Antonio D’Amore al Cardarelli

  • Mario Iervolino alla Asl Napoli 2 Nord

  • Giuseppe Russo alla Asl Napoli 3 Sud

Saranno invece costretti al passo indietro per raggiunti limiti di età:

  • Giuseppe Longo (Federico II)

  • Ferdinando Russo (Vanvitelli)

  • Renato Pizzuti (Moscati di Avellino)

  • Vincenzo D’Amato (Ruggi di Salerno), dimessosi con sei mesi di anticipo

Al Pascale, dove Attilio Bianchi ha già lasciato l’incarico, il direttore sanitario Maurizio Di Mauro potrebbe assumere la guida in via definitiva o essere destinato alla Vanvitelli, dove ha già operato.

Chi entra e chi cambia incarico

Tra i manager in uscita per il limite dei due mandati:

  • Genny Volpe (Asl Benevento)

  • Ciro Verdoliva, per cui si ipotizza un incarico al Ruggi di Salerno, dove dovrà guidare la realizzazione del nuovo ospedale, replicando quanto fatto con l’Ospedale del Mare a Napoli.

Alla Asl Napoli 1, dove si apre una nuova fase, prende quota il nome di Antonio D’Urso, attuale dg dell’Azienda USL Toscana e vicepresidente Fiaso. A Napoli potrebbe ricomporsi la coppia con Antonio D’Amore, che ricopre lo stesso ruolo nella federazione nazionale delle aziende sanitarie.

I nomi che circolano per i nuovi incarichi

  • Per il Policlinico Federico II: Ugo Trama, attuale responsabile regionale della spesa farmaceutica

  • Per il Moscati di Avellino: Elvira Bianco

  • Per la Asl di Benevento: Monica Vanni, attuale direttrice sanitaria della Napoli 2

Resta massima l’attenzione anche per il Pascale, il San Pio di Benevento, la Asl di Salerno e i due Policlinici universitari, per cui si attendono le scelte definitive nei prossimi giorni. Una partita delicata che disegnerà il futuro della governance sanitaria in Campania per i prossimi anni.

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