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Politica

Salvini di nuovo leader Lega pensa al Viminale “se Piantedosi si candida alla Regione Campania”

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Matteo Salvini acclamato segretario della Lega per la terza volta. E pronto al bis al Viminale, almeno secondo i suoi militanti. Finisce con una conferma fino al 2029 e una sfida aperta, la giornata del vicepremier alla fortezza da Basso di Firenze. Qui chiude il primo congresso dell’era che porta il suo nome nel simbolo, e qui ripropone il duello con la premier. “Ne parlerò con Giorgia Meloni”, dice il leghista dal palco con apparente nonchalance. Risponde così alla richiesta, quasi corale, espressa ieri dai ‘suoi’ perché torni a fare il ministro dell’Interno. E’ ormai caduto lo stigma dell’accusa di sequestro di persona grazie all’assoluzione al processo di Palermo.

E Piantedosi – fanno intendere i leghisti – potrebbe lasciare l’incarico al Viminale e correre per la presidenza della Campania alle prossime regionali. Ma i fan del ricambio finiscono qui. Fuori dalla fortezza fiorentina, tra gli alleati di governo, la proposta viene vista come un rimpasto ad personam né necessario né voluto. E nemmeno semplice in questo momento. Traccia ne è il gelo assoluto dai vertici del governo, a partire dalla premier stessa che dedica all’alleato meno di 5 minuti di videomessaggio e nessun accenno alla proposta ribadita ieri. Nessun’altra reazione, tranne i commenti quasi identici del forzista Raffaele Nevi e di Marco Osnato di Fratelli d’Italia.

“Ognuno è libero di chiedere ciò che vuole – osserva Nevi – Ma per noi il governo va bene come è attualmente senza cambiamenti”. Stesso concetto di Osnato che si aggancia a quanto detto dal governatore leghista Fedriga su Piantedosi che “sta lavorando molto bene”. Salvini però non rinuncia alla rivalità e a mo’ di arringa interna, dice: “Siamo i secondi della coalizione, vogliamo tornare primi”. Ma è soprattutto sull’opa al Viminale che il ‘capitano’ osa di più. Inizialmente la prende da lontano. Parlando per un’ora dal palco, dopo le questioni di partito, passa alla politica nazionale ed elogia Matteo Piantedosi: “E’ un amico, è un ottimo ministro, persona di fiducia di parola”.

Ma dietro al “dovere” di ascoltare il suo partito, c’è altro. Così ne approfitta e azzarda: “Con serenità parlerò sia con Matteo che con Giorgia Meloni”. Piovono applausi in sala. Il vicepremier riprende la parola e passa a uno stile più rituale: “Io sono a disposizione dell’Italia e della Lega, senza avere smanie”. Lo ripete più volte interrotto dai cori “Matteo, Matteo” e da qualche leghista in piedi, tra cui i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, ieri portavoci dell’appello. Nel frattempo il segretario ha altri ‘bottini’ di giornata da vantare.

Riconfermato alla guida del partito per la terza volta dal 2013, con il nuovo statuto resta in carica 4 anni. In una Lega partito nazionale (come lui l’ha voluta, in dissenso da Umberto Bossi che però resta “un genio assoluto”), può contare su un quarto vicesegretario. Per ora nessuna nomina ma intanto sbandiera il colpo della tessera a Roberto Vannacci.

Gliela consegna sul palco tra flash e applausi, più o meno convinti, della platea. Quindi introduce il generale prestato alla politica, e finora resistente, e lo rende arruolabile come vice. Lui si schernisce dietro all’attuale incarico da eurodeputato ma non chiude: “Vedremo, in base a quello che sarà”. In un giorno solo, e dopo il regalo di Elon Musk con il video che ha fruttato 30 milioni di visualizzazioni sul web, per Salvini può bastare. I messaggi sono stati spediti. All’interno: con modifiche allo statuto, rassicurazioni sui temi clou (l’Autonomia, la pace fiscale, la difesa dei confini sottolineando che erano nei manifesti politici del partito degli ultimi 25 anni) e chiedendo meno gelosie di cortile. E all’esterno: con il mantra pacifista “senza se e senza ma”. Il leghista martella sul no al Rearm Eu, la “calma” sui dazi e la solita guerra all’Europa.

Per attaccare il Green deal, invoca la ruvidezza del presidente argentino Javier Milei: è “quello il mega dazio, è a Bruxelles il problema per le nostre imprese, è lì che bisogna usare la motosega di Milei e bisogna sfoltire”. Messaggi centellinati anche attraverso gli ospiti a sorpresa: oggi è toccato al video di Marine Le Pen, amica e compagna di sventure giudiziarie, quello molto meno empatico di Meloni e la solita parata di leader sovranisti tra cui Viktor Orban Fino al presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, per la prima volta a un congresso della Lega e testimonial del sì al nucleare “e subito”. Sul finale, un attimo di commozione accennando al tempo tolto ai figli (“è il mio crucio più grande”) e la promessa che al prossimo congresso sarà (solo) delegato.

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Commissione d’inchiesta in visita a Casamicciola ed a Napoli

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Mercoledì 25 e giovedì 26 giugno, la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, presieduta da Pino Bicchielli, sarà in missione a Casamicciola, a Napoli e nei Campi Flegrei e svolgerà audizioni di sindaci e rappresentanti istituzionali, secondo il seguente programma. Mercoledì 25 al Comune di Casamicciola Terme: ore 12.15 audizione Commissario straordinario per la ricostruzione a Ischia, Giovanni Legnini; ore 12.45 audizione Sindaco di Casamicciola, Giuseppe Ferrandino; ore 14.15 sopralluogo alla zona colpita dalla frana del 26 novembre 2022. Al termine è previsto un punto stampa. Giovedì 26 in Prefettura a Napoli: audizioni dei sindaci dei Comuni interessati dal rischio sismico (ore 10 Sindaco di Napoli e della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi; ore 10.45 Sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni; ore 11.15 Sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. Alle ore 11.45 è previsto un punto stampa. Alle ore 12 seguiranno le audizioni del Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola; ore 12.30 Assessore all’urbanistica e governo del territorio, Bruno Discepolo; ore 13 Segretario generale Autorità di bacino dell’Appennino meridionale, Vera Corbelli; ore 13.30 Commissario Straordinario per i Campi Flegrei, Fulvio Maria Soccodato. Alle ore 15 partenza dalla Prefettura per i sopralluoghi nei Comuni di Bacoli e Pozzuoli. L’ultimo appuntamento è in programma alle ore 18 e prevede la visita dell’Osservatorio vesuviano (sede operativa).

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Emiliano diventerà padre a 65 anni con la nuova compagna

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, diventerà nuovamente padre con la sua nuova compagna, con cui convive da qualche tempo. Il governatore pugliese, che compirà 66 anni a luglio, ha già avuto tre figli dalla sua ex moglie ed è anche nonno. La notizia si è diffusa negli ambienti della politica locale. “Non ho nulla da nascondere ma nulla da comunicare”, ha solo commentato. La nascita del bimbo sarebbe prevista a settembre.

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Nomine sanità in Campania, De Luca prepara la nuova mappa dei vertici tra conferme e avvicendamenti

In arrivo i nuovi manager di 15 Asl e ospedali. Attesa per il Ruggi, il Pascale e la Napoli 1. In arrivo i nuovi manager per 15 aziende sanitarie e ospedaliere in Campania. Conferme per D’Amore e Iervolino, in uscita Longo, Verdoliva e Pizzuti.

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Scatta il conto alla rovescia per il rinnovo dei vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere della Campania. Dopo la proroga triennale concessa a Nino Postiglione al vertice dell’Unità di Tutela della Salute della Regione grazie alle norme del PNRR e all’innalzamento del limite d’età a 70 anni, il presidente Vincenzo De Luca è pronto a firmare le nuove nomine. Saranno 15 le poltrone da assegnare su 17 aziende, con due sole eccezioni: il Santobono e il San Sebastiano di Caserta.

Continuità e nuove rotazioni

De Luca punta sulla continuità gestionale per completare i progetti sanitari già avviati. Secondo quanto trapela, dovrebbero essere confermati:

  • Anna Iervolino all’Azienda ospedaliera dei Colli

  • Antonio D’Amore al Cardarelli

  • Mario Iervolino alla Asl Napoli 2 Nord

  • Giuseppe Russo alla Asl Napoli 3 Sud

Saranno invece costretti al passo indietro per raggiunti limiti di età:

  • Giuseppe Longo (Federico II)

  • Ferdinando Russo (Vanvitelli)

  • Renato Pizzuti (Moscati di Avellino)

  • Vincenzo D’Amato (Ruggi di Salerno), dimessosi con sei mesi di anticipo

Al Pascale, dove Attilio Bianchi ha già lasciato l’incarico, il direttore sanitario Maurizio Di Mauro potrebbe assumere la guida in via definitiva o essere destinato alla Vanvitelli, dove ha già operato.

Chi entra e chi cambia incarico

Tra i manager in uscita per il limite dei due mandati:

  • Genny Volpe (Asl Benevento)

  • Ciro Verdoliva, per cui si ipotizza un incarico al Ruggi di Salerno, dove dovrà guidare la realizzazione del nuovo ospedale, replicando quanto fatto con l’Ospedale del Mare a Napoli.

Alla Asl Napoli 1, dove si apre una nuova fase, prende quota il nome di Antonio D’Urso, attuale dg dell’Azienda USL Toscana e vicepresidente Fiaso. A Napoli potrebbe ricomporsi la coppia con Antonio D’Amore, che ricopre lo stesso ruolo nella federazione nazionale delle aziende sanitarie.

I nomi che circolano per i nuovi incarichi

  • Per il Policlinico Federico II: Ugo Trama, attuale responsabile regionale della spesa farmaceutica

  • Per il Moscati di Avellino: Elvira Bianco

  • Per la Asl di Benevento: Monica Vanni, attuale direttrice sanitaria della Napoli 2

Resta massima l’attenzione anche per il Pascale, il San Pio di Benevento, la Asl di Salerno e i due Policlinici universitari, per cui si attendono le scelte definitive nei prossimi giorni. Una partita delicata che disegnerà il futuro della governance sanitaria in Campania per i prossimi anni.

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