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Cronache

Ruby ter con Ambra Battilana, dal bunga-bunga a molestie sessuali di Weinstein

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 MILANO, 16 DIC – La conferma di quella serata con scene ‘a luci rosse’ che vide ad Arcore, nel 2010, nel corso della quale Silvio Berlusconi “era sempre con le mani addosso alle ragazze”, “baciava i loro seni” e si faceva “mettere il sedere in faccia”, ma anche il racconto delle “molestie” da lei subite nel 2015 dal produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein. Ha parlato di tutto questo e nei dettagli, rispondendo alle domande del pm Luca Gaglio e a quelle del suo difensore, la modella Ambra Battilana, una delle testimoni ‘chiave’ delle inchieste sul caso Ruby, che oggi ha deposto nel processo ‘Ruby ter’ a carico del leader di FI e di altre 28 imputati, tra cui molte ‘olgettine’. La modella, che ora vive a New York (“me ne sono dovuta andare dall’Italia, perche’ il mio nome era ‘macchiato’ come una escort”), ha ricostruito il “bunga-bunga” a villa San Martino (“Berlusconi mi tocco’ il sedere mentre salivo le scale”) e pure, in parte, il “procedimento” a carico di Weinstein, che iniziera’ “il 6 gennaio”. Ad ascoltare la sua testimonianza c’erano in aula anche Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli, due delle giovani ospiti nella villa di Arcore e imputate per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, assieme, tra gli altri, a Berlusconi, accusato di aver versato soldi alle ‘olgettine’ per il loro silenzio e la loro reticenza. Ex Miss Piemonte e autrice gia’ nel 2011, assieme a Chiara Danese, di una memoria che fece avere ai pm di Milano, Battilana ha ripercorso, passo passo, come aveva gia’ fatto negli altri due processi sul caso Ruby, in che modo arrivo’ nella residenza dell’allora premier nell’agosto di 9 anni fa e che cosa vide. Ha raccontato di nuovo, quindi, che Nicole Minetti nella stanza del “bunga-bunga” ballava “nuda a un metro da me, si faceva toccare da Berlusconi che la baciava sulla bocca, sul seno e le toccava il sedere”. Lei e Chiara decisero di andarsene ed Emilio Fede “ci minaccio’ dicendoci che se andavamo via, per Miss Italia non avevamo possibilita’ e mi ricordo che Berlusconi annuiva”. Ha spiegato che lei all’inizio aveva scambiato il leader ‘azzurro’ “per un imitatore” e che “lui ci fece prendere delle statuette colorate da una scatola, ero confusa e mi chiedevo ‘perche’ il presidente dell’Italia ha una collezione di giocattoli?'”. Gia’ durante la cena, ha detto ancora la 27enne, le ragazze “baciavano in bocca Berlusconi, lo toccavano sotto il tavolo”. Ha affermato di aver subito, dopo quella serata, “minacce” e “aggressioni psicologiche” da Daniele Salemi, all’epoca suo agente e che aveva portato lei e Chiara ad un provino da Fede per fare le “meteorine”. Infine, ancora riferimenti al caso Weinstein dopo le domande del difensore di Berlusconi, l’avvocato Federico Cecconi. “Per un milione di dollari – ha chiarito Battilana – dovevo eliminare le prove audio che avevo registrato, non dovevo piu’ parlare di lui e della vicenda, sono stata costretta ad accettare quell’accordo, che poi e’ stato sciolto e ora partira’ un procedimento”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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