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Politica

Pioggia di critiche sul congresso mondiale delle famiglie di Verona per la presenza di Giancarlo Blangiardo, demografo presidente dell’Istat in quota Lega

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Nella brochure compare come ‘professore di demografia’ ed è tra i relatori della tavola rotonda prevista sabato 30 marzo dal titolo “Protezione della vita e crisi demografica”. La partecipazione di Giancarlo Blangiardo, che e’ si’ demografo ma anche presidente dell’Istat in quota Lega, al World congress of families XIII di Verona, ha provocato una bufera. E alla fine lui e’ stato costretto a fare un passo indietro: “non vado, non voglio coinvolgere l’Istituto”. Il presidente, fanno infatti sapere dall’Istat, “a fronte del clamore che sta suscitando una sua eventuale presenza, peraltro come studioso, al congresso di Verona, ha rinunciato a partecipare al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell’Istat”. Mentre intorno all’evento si organizzano contromanifestazioni che hanno un parterre sempre piu’ ampio di adesioni – sono di oggi quella di Amnesty, di Telefono rosa, del segretario della Cgil Maurizio Landini e del sindaco di Napoli Luigi de Magistris – contro la presenza di Blangiardo sono subito insorti in molti, a cominciare Cgil Flc e Femministat, che riunisce le donne dell’Istat: “Riteniamo – scrivono su Facebook – che la sua partecipazione a un evento cosi’ connotato politicamente, metterebbe decisamente a rischio la reputazione del nostro Ente.

I lavoratori e le lavoratrici dell’Istat non possono e non devono essere rappresentati dal loro presidente in un Convegno che si propone di discutere la soppressione di diritti fondamentali conquistati dai movimenti delle donne e delle comunita’ Lgbt”. E ancora: “Blangiardo si renda conto che, per il ruolo che ora riveste, non puo’ piu’ partecipare a manifestazioni politiche esplicitamente di destra come quella di Verona, che nulla hanno di ‘accademico’ o ‘scientifico’”. La Cgil ricorda anche di essere intervenuta in altre occasioni per “stigmatizzare il comportamento del professore che nei mesi scorsi, durante il processo di nomina, aveva continuato a partecipare a eventi politici, come la scuola di formazione politica della Lega. Oggi le nostre preoccupazioni si rivelano fondate”. E Femministat invita “tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare al presidio previsto per domani presso la sede Istat in occasione della visita del Presidente”. Alla protesta si unisce anche l’Usb pubblico impiego, mentre i Radicali osservano che Blangiardo “balzo’ agli onori della cronaca quando propose di calcolare l’aspettativa di vita a partire dal concepimento, equiparando di fatto le interruzioni di gravidanza alla mortalita’ infantile”. Intanto il ministro della Scuola Marco Bussetti si smarca dalle polemiche che vedono anche la sua partecipazione al congresso: “Non comprendo queste divisioni, sono stato invitato a un convegno ed andro’ ad esporre quello che e’ il mio pensiero rispetto a scuola e famiglia”. Mentre il governatore della Lombardia Attilio Fontana fa sapere che non sara’ presente, pur rispettando le opinioni di tutti. Ad alimentare le polemiche anche la presenza all’evento di Silvana De Mari, medico e scrittrice di libri fantasy condannata per diffamazione per aver “offeso in piu’ occasioni l’onore e la reputazione delle persone con tendenza omosessuale” e sostenitrice di una relazione tra omosessualita’ e satanismo. E’ di oggi, infine, il flash mob di un gruppo di antagonisti e militanti Lgbt del ‘Circolo Pink’ di Verona che hanno fatto irruzione nel Palazzo della Gran Guardia, sede del Congresso, armati di spray e tute. “Disinfestiamo la citta’: da venerdi’ a domenica – hanno affermato – Verona sara’ infestata da pericolosi germi infettivi, noi ci rifiutiamo di respirare quest’aria”.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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