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Obbligo vaccinale, la Consulta ha fatto una scelta politica: l’atto di accusa di Grimaldi (UCDL)

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L’avvocato Erich Grimaldi, presidente di UCDL, dopo essere intervenuto con le opinioni amici curiae, nel giudizio pendente innanzi alla Consulta, non ha voluto partecipare all’udienza pubblica, dall’esito prevedibile, considerando peraltro la scarsa attenzione prestata alle argomentazioni dei colleghi, i cui interventi non sono stati assolutamente considerati dalla Corte che ha finanche silenziato il professor Sinagra per aver osservato la presenza di un magistrato ex consigliere di Draghi.
La Corte ha dichiarato inammissibile, per ragioni procedurali, la questione che riguardava il lavoro senza contatto con i pazienti, quindi anche in telemedicina, da parte dei sanitari, probabilmente perché è intervenuta la modifica delle disposizioni impugnate.
Il comunicato è così laconico che sarà necessario attendere le motivazioni per esprimere un parere definitivo e comprendere quali sono state le ragioni processuali che hanno determinato l’inammissibilità della predetta questione, nonché per valutare le decisioni di rigetto per le altre questioni.
È poco chiara, altresì, la dichiarazione di infondatezza della questione proposta con riferimento alla previsione che esclude la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per personale medico e sanitario sospeso.
La decisione della Corte, in ogni caso, condizionerà l’esito di migliaia di giudizi pendenti innanzi al giudice del lavoro.
La Corte non ha sancito la legittimità dell’obbligo bensì ha di fatto avallato le scelte del legislatore in periodo pandemico non ritenendole irragionevoli e sproporzionate rispetto al momento storico.
La predetta decisione, così come riportata nel comunicato, sembra salvare la gestione del precedente Governo ma sarà opportuno attendere le motivazioni per comprendere come giustificheranno l’omessa vaccino vigilanza attiva, così come la carente vaccino vigilanza passiva rispetto alle segnalazioni raccolte, alle reazioni avverse accertate e a quelle non correlate.
Sarà opportuno leggere la motivazione, altresì, circa l’efficacia dei vaccini rispetto alla trasmissibilità del contagio, considerando che, dal primo giorno della campagna di vaccinazione, come successivamente dichiarato anche dai rappresentanti della Pfizer, anche i vaccinati potevano contagiarsi e contagiare gli altri.

Speranza ha dichiarato che ha vinto la scienza. La Corte è formata da giuristi non da scienziati. La sentenza non ha nessun valore scientifico ma giuridico e, con riserva di leggere le motivazioni, anche politico, considerando che molti giudici designati, almeno per la parte scelta dal Parlamento, sono stati inevitabilmente condizionati in virtù di collegamenti diretti e/o indiretti con il partito democratico e il movimento 5 stelle che li hanno proposti e votati negli ultimi anni (video https://fb.watch/hbgGlfMfCe/)

La decisione, quindi, avalla la scelta del legislatore, di fatto spianando la strada ad obblighi per future emergenze sanitarie che il Governo Meloni dovrà scongiurare se vorrà rispettare il programma sottoposto agli elettori.
Nulla è, però, irrimediabilmente definito come qualcuno ha fatto intendere.
La pronunzia non equivale ad una dichiarazione di costituzionalità della disposizione impugnata, non legittima un obbligo attuale e potrà comunque essere nuovamente sottoposta all’esame della Corte in relazione ad altri parametri o sotto profili diversi.

 

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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Esteri

Mosca: generale ucciso in attacco terroristico

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La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato come “un attacco terroristico” l’attentato in cui è morto oggi vicino a Mosca il generale Yaroslav Moskalik, ucciso dall’esplosione di un ordigno posto sulla sua auto. “La questione principale – ha detto Zakharova, citata dall’agenzia Tass – è come fermare la guerra nel cuore dell’Europa e del mondo. Vediamo così tante vittime ogni giorno. Anche oggi, un militare russo è stato ucciso in un attacco terroristico a Mosca”. (

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Esteri

‘Usa offriranno pacchetto di armi da 100 miliardi a Riad’

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Gli Stati Uniti sono pronti a offrire all’Arabia Saudita un pacchetto di armi del valore di ben oltre 100 miliardi di dollari: lo riferisce la Reuters sul proprio sito citando sei fonti a conoscenza diretta della questione e aggiungendo che la proposta dovrebbe essere annunciata durante la visita di Donald Trump nel regno a maggio. Il pacchetto offerto arriva dopo che l’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden ha tentato senza successo di finalizzare un patto di difesa con Riad nell’ambito di un accordo più ampio che prevedeva la normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele.

La proposta di Biden offriva l’accesso ad armamenti statunitensi più avanzati in cambio del blocco degli acquisti di armi cinesi e della limitazione degli investimenti di Pechino nel Paese. La Reuters non è riuscita a stabilire se la proposta dell’amministrazione Trump includa requisiti simili.

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