“Le esequie di Stato civili del Presidente Napolitano si terranno martedì 26 settembre, alle ore 11:30, nell’Aula della Camera dei Deputati – Palazzo Montecitorio, e saranno trasmesse in diretta televisiva su Rai 1 e su maxi-schermi appositamente predisposti in Piazza del Parlamento”. Così una nota di Palazzo Chigi.
‘Re Giorgio’. ‘Giorgio il Primo’. ‘Il presidente dei primati’. ‘L’uomo che ha infranto i tabù’. I termini usati per ricordare la figura di Giorgio Napolitano, il presidente emerito della Repubblica che si è spento a 98 anni in una clinica romana dove era ricoverato da 4 mesi, sono tanti e diversi. Ma, alla fine, il giudizio complessivo è unanime: con lui scompare uno dei grandi protagonisti della storia repubblicana. E per lui, come gli spetta di diritto in quanto ex Capo di Stato, sono previsti i funerali di Stato che, per sua espressa volontà, si svolgeranno in forma laica, martedì mattina alle 11,30 in diretta Tv su Rai1. La cerimonia verrà organizzata per la prima volta nell’Aula di Montecitorio, in quel ramo del Parlamento di cui fu anche presidente nell’XI Legislatura, quando succedette a Oscar Luigi Scalfaro eletto al Quirinale nel 1992.
E potrà essere seguita anche sui maxi schermi che verranno allestiti fuori dal Palazzo. Un’altra prima volta per Giorgio Napolitano, oltre a quella di essere stato il primo esponente del Pci a ottenere il visto per entrare negli Usa; il primo tesserato del Pci a diventare ministro dell’Interno; il primo comunista a diventare Capo di Stato. E il primo Capo di Stato ad essere rieletto per un secondo mandato. I precedenti di esequie di Stato laiche non mancano. Ma furono organizzate a piazza Montecitorio, non nell’emiciclo. E si fecero per altri due esponenti di spicco del Partito Comunista: Pietro Ingrao e Nilde Iotti. Per loro venne allestito una sorta di palco con baldacchino davanti all’entrata della Camera per ospitare parenti e autorità, mentre la salma venne deposta su un piccolo catafalco di legno al centro dello slargo, antistante l’obelisco. Intorno, dietro alla transenne, il pubblico. Appresa la notizia della scomparsa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha subito disposto, in onore di Napolitano, così come prevede la legge per le alte cariche dello Stato, le esequie di Stato e ha proclamato il lutto nazionale. Ci saranno cioè bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici nell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all’estero, fino al giorno dei funerali. Innumerevoli le espressioni di cordoglio e di vicinanza ai familiari: la moglie Clio e i figli Giulio e Giovanni che sono stati accanto sino alla fine a Giorgio Napolitano. Oltre ai vertici delle istituzioni italiane e ai politici e leader di partito, hanno voluto ricordare la figura del presidente emerito della Repubblica anche il Papa (“Sempre animato dalla ricerca del bene comune) e Vladimir Putin (“Uno statista eccezionale, un vero patriota”), mentre ‘Le Monde’ ha voluto dedicargli una pagina intera.
La Camera ardente per il senatore a vita Giorgio Napolitano sarà allestita invece a Palazzo Madama, in Sala Nassiriya, e si aprirà alle 10 di domenica mattina alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiudersi alle 19. E durerà fino a lunedì 26 settembre alle 16. Per controllare i preparativi e che tutto sia organizzato al meglio, il presidente del Senato Ignazio La Russa si è presentato già nel pomeriggio a Palazzo Madama. Per consentire a tutti di poter dare l’ultimo saluto a Napolitano al Senato, la politica ha deciso di fermarsi, rinviando molti degli appuntamenti in calendario per il fine settimana. A cominciare da Fratelli d’Italia che ha posticipato al prossimo week end ogni iniziativa organizzata per la kermesse “L’Italia Vincente. Un anno di risultati”, compreso l’intervento di Giorgia Meloni. E anche il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, ha disertato la festa di Rifondazione Comunista in programma a Bologna.