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Cronache

La pornostar Valentina Nappi torna a dire scemenze sugli stupri e fa infuriare le femministe

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Tocca parlare della pornoattice Valentina Nappi. Non  perchè sia obbligatorio o perchè porta ingressi al sito (e ne porta, ad onore del vero). Tocca parlarne perchè dice delle idiozie che devono essere confinate nel posto in cui meritano di restare. Lei, la pornostar, dice che preferirebbe lo stupro (e lei ha già sostenuto tempi fa di essere stata stuprata da Salvini) rispetto a un mondo in cui le persone non siano libere di vivere la propria sessualità come vorrebbero. Il tweet ha scatenato una serie di reazioni, la maggior parte indignate. Eppure c’è chi appoggia la porno diva e la sua visione del femminismo, a cui è da preferire lo stupro. Dov’è il senso di questo ragionamento? Ragionamento, si fa per dire. Il discorso è partito, come si può evincere dalla discussione scatenata dal tweet  poi rimosso – probabilmente perché segnalato dagli utenti -, parlando dei video porno illegali, ovvero quelli caricati senza consenso, che vedono coinvolti negli atti sessuali persone minorenni o che documentano un vero e proprio stupro. Da questo discorso la Nappi sarebbe partita scaldandosi e parlando come se fosse stato affermato che ognuna delle pornostar protagoniste dei video vengono stuprate, ovvero che nessuna donna farebbe mai il lavoro di una pornostar in maniera consenziente.

La Nappi avrebbe preso il semplice fatto che esista materiale pornografico illegale come un’accusa diretta alla libertà sessuale femminile. Moltissimi utenti l’hanno accusata di essere indelicata nei riguardi di chi lo stupro lo ha subito realmente. Negare che esistano contenuti video in cui le donne subiscono atti di violenza o che vengono condivisi senza consenso – a pochi giorni dall’eplosione dello scandalo del gruppo Telegram con scambio di materiale perdopornografico e revenge porn – ha dell’incredibile anche per Valentina Nappi, personaggi da sempre fuori norma, sempre in cerca di polemiche e di visibilità. La pornostar, oltre parlare a sproposito di femminismo ha spiegato anche come passa i suoi giorni di quarantena. Ed ha raccontato di essere sempre in pigiama e senza mutande.

Anzi dice che “non metto un paio di mutande dal 13 marzo, da quando sono rientrata dagli Stati Uniti. Durante il giorno faccio selfie, dirette e scopo con il mio ragazzo”. Così la pornostar Valentina Nappi racconta come trascorre queste giornate di isolamento ospite di Saverio Raimondo nel suo “Covid Late Night” in diretta su YouTube alle 23.00. “In casa ho un pitone, quindici ratti che dovevano sfamarla ma sono cresciuti troppo, e poi un cane abbandonato, un coniglietto, due serpenti asiatici, un serpente californiano e un topo pigmeo africano”, rivela. Al che Raimondo non si è trattenuto dal commentare ironico: “Sembra il mercato di Wuhan! Mancano solo il pipistrello e il pangolino!”. “Ultimo assembramento? Un’orgia con Rocco Siffredi a Milano. Molto prima che diventasse zona rossa”, ha proseguito Valentina Nappi che poi, alla domanda su quali film consigliasse di guardare durante questa quarantena, consiglia “porno vintage come Desire For Men di Carol Connors. Oppure il mio Onlyfans”. E infine rassicura tutti i suoi fan: “Se non riaprono gli aeroporti non posso andare all’estero a girare nuovi video ma ho materiale già pronto per altri due mesi”. Se la quarantena dovesse durare ancora a lungo, Valentina Nappi ha pronti per l’uscita online “due scene BBC, un anale con Johnny Sins e un threesome con Cherie DeVille”. E annuncia: “Prossimamente girerò un video dove non vi dico cosa farò, sarà una sorpresa, ma vi anticipo che durante l’atto dirò tutti i nomi dei responsabili dei tagli alla sanità degli ultimi anni”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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