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La Rai fa sul serio: stop a Facci e indagine su due telecronisti per commenti sessisti

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Neanche il tempo di decidere lo stop alla striscia quotidiana di Filippo Facci, dopo le polemiche per il suo articolo sul caso di La Russa jr, che un’altra bufera si abbatte sulla Rai. A scatenarla sono le frasi sessiste e razziste pronunciate dai telecronisti che commentavano la finale mondiale della gara femminile di tuffi sincronizzati. Parole intercettate da uno spettatore che ha inviato una mail alla tv pubblica per denunciare l’accaduto e chiedere provvedimenti, prima di rendere pubblico l’episodio.

La segnalazione ha provocato sconcerto a Viale Mazzini, che è subito intervenuta per richiamare i responsabili dal Giappone, dove si svolge la competizione, e avviare il procedimento disciplinare. Protagonisti un telecronista di vecchia data della Rai, Lorenzo Leonarduzzi, e il commentatore Massimiliano Mazzucchi. Prima dell’avvio della gara è andato in onda su Rai Play 2 – come si legge nella denuncia – un dialogo tra i due: “Le olandesi sono grosse”. “Come la nostra Vittorioso” (nome di un’atleta italiana). “Eh”. “Eh grande eh”. “Ma tanto a letto sono tutte alte uguali”. E ancora: “Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa. Come si suona l’arpa? La si”. “La si tocca?”. “La si pizzica”. “Si la do”. “È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne sono soltanto tre”. “Io sapevo che continuava. Si La Do. Sol Sol Fa”.

Frasi che non compaiono più su Rai Play, mentre un altro commento, documentato questa volta con un video su Twitter, riprende stereotipi sulle pronunce cinesi: “Liccaldo, i cinesi direbbero Liccaldo”, si sente dire ai telecronisti in relazione al nome dell’atleta italiano Riccardo Giovannini. Il tempo delle verifiche, dopo le pronte richieste di chiarimenti dei parlamentari della Vigilanza, ed è arrivata la decisione di Viale Mazzini. “Un giornalista del servizio pubblico non può giustificarsi relegando ad una ‘battuta da bar’ quanto andato in onda – ha affermato l’Ad Roberto Sergio -. Ho dato mandato agli uffici preposti di avviare la procedura di contestazione disciplinare e ho chiesto al direttore di Rai Sport Iacopo Volpi che faccia rientrare dal Giappone immediatamente il telecronista e il commentatore tecnico”. Da domani le telecronache saranno curate da Nicola Sangiorgio e dal ct Oscar Bertone. Ora parte il procedimento disciplinare per Leonarduzzi, che ha 60 anni e lavora da quasi trent’anni in Rai. Già nel 2020 il telecronista era finito nella bufera per la frase, pronunciata durante una gara di rally, “Donna nanak, tutta Tanak” riferita al pilota estone Ott Tanak. La Rai lo sospese per cinque giorni e lo allontanò dall’audiovideo per un anno e mezzo. Ora la sanzione potrebbe essere peggiore, vista la recidiva. Prima ancora aveva fatto discutere un suo post interpretato come un augurio di compleanno in tedesco a Hitler. Una ricostruzione, però, da lui smentita. Leonarduzzi spiega che si è trattato di “un fuori onda rubato per un errore tecnico”.

“Avevo avuto indicazioni che in onda c’era il tg e non era prevista la diretta su Rai Play 2 – fa sapere -. Abbiamo cominciato a chiacchierare con il collega quando pensavamo di non essere in onda. Non c’era nessun intento di body shaming da parte nostra. Ora sono costretto a lasciare il Giappone, ma appena arrivo in Italia vado dai miei avvocati e intendo reagire per salvaguardare la mia dignità”. Forti le proteste dal mondo politico, in particolare dall’opposizione. Pd, M5s, Azione e Sinistra chiedono provvedimenti immediati e annunciano di voler portare il caso in Commissione di Vigilanza. L’episodio ha provocato sconcerto in azienda, anche da parte della presidente Marinella Soldi, e i consiglieri Francesca Bria e Riccardo Laganà hanno esplicitamente condannato le frasi su Twitter.

L’opposizione esprime, invece, soddisfazione per la scelta, presa dall’Ad Sergio, di non mandare in onda la striscia quotidiana di cinque minuti “I Facci vostri”, inizialmente annunciata per fine settembre, dopo le polemiche che hanno coinvolto Filippo Facci, che l’avrebbe dovuta condurre. Nel mirino la frase scritta dall’editorialista in un articolo di Libero: “una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”. Il giornalista non ha voluto commentare, ma si è limitato a postare su Twitter una sua foto mentre era disteso in spiaggia. Ora c’è un altro punto interrogativo sui palinsesti della prossima stagione della Rai. Il programma che sostituirà Cartabianca, dopo il passaggio della conduttrice Bianca Berlinguer a Mediaset, sarà comunicato nel cda del 25 luglio. Al momento si sta lavorando a una soluzione interna.

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Vaia, ministero della Salute da anni commissariato da Mef

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“Il ministro Schillaci si è battuto com un leone perché avessimo, in un contesto di scarsa disponibilità economica, delle disponibilità in più. Ma bisogna ammettere che il ministero della Salute è da anni un ministero commissariato dal Mef. Faccio un appello a Meloni: dia più forza a questo ministero”. Lo ha detto il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, nel corso dell’evento InnovaCtion, promosso da Gsk, in corso a Roma.

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De Luca: con Conte base per alleanza che possa governare Paese

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“Le dichiarazioni che ha fatto Conte ieri mi sono sembrate sinceramente molto ragionevoli, molto equilibrate e serie. Mi pare che su questa base si possa ragionare per costruire un’alleanza credibile per governare l’Italia”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commentando positivamente la visita di ieri del leader del M5s al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “Per governare questo Paese – ha detto De Luca – non bastano gli slogan e una riedizione di Lotta Continua, occorre mettere in piedi un programma che, partendo dalla povera gente, dal mondo del lavoro, sia credibile anche per il sistema delle imprese, per i ceti professionali, per i ceti dinamici del nostro paese e, in ogni caso, per la maggioranza degli italiani, altrimenti la strada per il governo rimane chiusa”.

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Sondaggi: Swg; FdI al 28,6%, Pd al 19,4% e M5s al 16,4%

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FdI scende al 28,6% (-0,4%), il Pd è stabile al 19,4%, il M5s perde lo 0,2% attestandosi al 16,4, stesso calo per la Lega al 9,4%. FI sale dello 0,1%) e raggiunge quota 7%, Azione va al 3,8% (+0,1), Avs al 3,6% (+0,1), Iv guadagna lo 0,2% arrivando al 3,3%, mentre +Europa perde lo 0,2% e scende al 2,6. Sono alcuni dei risultati dell’ultima indagine sulle intenzioni di voto realizzata da Radar Swg, che compara i dati con quelli del 20 novembre. Per l’Italia con Paragone sta all’1,6%(-0,1), Unione Popolare all’1,4% (+0,2), Noi Moderati all’1,1% (+0,1).

NOTA METODOLOGICA: Il metodo di rilevazione dell’indagine, condotta dal 22 al 27 novembre, è Cati-Cami-Cawi su un campione di 1200 soggetti maggiorenni.

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